L'ombra dell'Organizzazione (racconto)

Parte terza di Ritorno nell'oscurità, sequel di Una nuova minaccia

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    Salve a tutti. Come promesso ecco il nuovo racconto. Ho pensato di considerare i tre racconti finora pubblicati come tre parti di un'unica storia più ampia, possiamo chiamarlo un romanzo (con un po' di immodestia da parte mia), che riunisca in sé gli eventi accaduti a Shiho Miyano ed a suo marito Shinichi Kudo da quando i Mib sono stati sconfitti ed i due hanno messo su famiglia; a questa terza sezione ne seguirà una quarta, conclusiva. Pertanto questa che vi apprestate a leggere è, a tutti gli effetti, la terza parte del romanzo Il Ritorno dell'oscurità (e ringrazio il mio fido team per avermi suggerito questo titolo). Sto ancora scrivendo il testo, sono arrivato al capitolo 15, ma penso che i tempi siano maturi per iniziare il rilascio per il pubblico. Essendo ancora in corso la scrittura non aggiornerò tutti i giorni come per i racconti precedenti, ma solo il mercoledì e la domenica (per questo capitolo si farà eccezione, dovrete quindi attendere di più). Questa è la terza parte di una tetralogia, le altre tre parti le trovate ai seguenti indirizzi (a questo gruppo si unisce uno special che condivide l'ambientazione ed i personaggi):

    Parte prima - Ombre dal passato #entry506393828
    Parte seconda - Una nuova minaccia #entry511730427
    Parte quarta - Vendetta privata #entry511730427
    Special - Storia Segreta, il diario di Shiho Kudo #entry538395403


    Capitolo 1 Il dinamico duo #entry519828113
    Capitolo 2 Il giuramento di Ippocrate #entry520019505
    Capitolo 3 Un nuovo caso #entry520262416
    Capitolo 4 Incontri #entry520657424
    Capitolo 5 Genitori e figli #entry520928834
    Capitolo 6 Un pomeriggio al museo #entry521252753
    Capitolo 7 Il pacchetto #entry521497764
    Capitolo 8 Incubi #entry521828895
    Capitolo 9 Preparativi e distrazioni #entry521917286
    Capitolo 10 Halloween Party (1^ parte) #entry522065257
    Capitolo 11 Halloween Party (2^ parte) #entry522370430
    Capitolo 12 Halloween Party (3^ parte) #entry522500780
    Capitolo 13 Dopo la festa #entry522500780
    Capitolo 14 Gita a Gunma #entry522827677
    Capitolo 15 Giornata movimentata #entry522948519
    Capitolo 16 Il signor Yotsuya #entry522948519
    Capitolo 17 In pericolo #entry523360788
    Capitolo 18 Ira #entry523360788
    Capitolo 19 Aiuti e crostata #entry523628273
    Capitolo 20 Amicizia ed incomprensioni #entry523995488
    Capitolo 21 Sleeping Beauty #entry524272381
    Capitolo 22 Ritorno alla normalità (1^ parte) #entry524623276
    Capitolo 23 Ritorno alla normalità (2^ parte) #entry524906069
    Capitolo 24 Nuovi problemi #entry525258752
    Capitolo 25 Incontro al parco #entry525541028
    Capitolo 26 Buone notizie #entry525910707
    Capitolo 27 Tempesta #entry526174842
    Capitolo 28 Visite notturne #entry526534663
    Capitolo 29 La donna in nero #entry526802997
    Capitolo 30 Incontro in libreria #entry527157021
    Capitolo 31 Riunione di famiglia #entry527504142
    Capitolo 32 Un aiuto inatteso #entry527765473
    Capitolo 33 Fino alla fine #entry528021702
    Capitolo 34 Pace in terra #entry528375288
    Capitolo 35 (fine terza parte) Verso il domani #entry528628459







    IL RITORNO DELL’OSCURITÀ

    TERZA PARTE - L’OMBRA DELL’ORGANIZZAZIONE

    Capitolo 1 Il dinamico duo

    Beika, Ottobre 2023

    “Non credevo che l’avrei trovata ridotto in queste miserevoli condizioni!”

    Un uomo, alto e bruno, di circa 45 anni, osservava la persona distesa nel letto della propria casa. Era stata la moglie del malato, ormai agonizzante, a chiedergli la cortesia di andarlo a trovare; dopo qualche tentennamento, quel misterioso individuo aveva accettato e, circa mezz’ora dopo, s’era presentato a casa di colui che lo stava perseguitando da un mese con accuse folli ed assolutamente impossibili da provare.

    “Allora, signor Kudo, come va? Sua moglie mi ha detto che ha contratto una strana malattia e, supponendo che si tratti del veleno causato dal morso del ragno giallo del Borneo, aracnide di cui io sono il massimo esperto mondiale, s’è spinto fino a voler chiedere il mio intervento. In verità, per come m’ha trattato in questo mese, meriterebbe che la lasciassi annegare nel proprio vomito e farla crepare, ma … come si fa a dire di no a sua moglie? … A proposito, dov’è?”

    L’uomo iniziò a guardarsi intorno, la villa era sembrata deserta fin da quando vi aveva messo piede, non un solo rumore copriva i forti e cadenzati rantoli che indicavano che il famoso detective dell’Est, Shinichi Kudo, stava ormai per esalare l’ultimo respiro. L’ospite aveva trovato la porta di casa aperta, Shiho quando era andata a pregarlo di salvare suo marito gli aveva spiegato che lei sarebbe stata assente per andare a prendere le figlie a scuola. Il visitatore non si fidava di quella donna; gli era sembrata troppo furba sotto quel fare dimesso e quelle copiose lacrime che le avevano solcato il viso mentre lo pregava disperatamente di salvare il suo uomo: era pur sempre un medico, gli aveva spiegato, non poteva permettere che un altro essere umano morisse solo per un astio personale. Il dottore s’era fatto convincere ed era andato da Shinichi. Entrato nella residenza, s’era recato nella camera da letto e vi aveva trovato, oltre a diversi medicinali e flebo, il signor Kudo riverso nel letto, con profonde occhiaie, un volto terreo, scavato ed emaciato, le braccia ridotte a pelle ed ossa; un termometro, posto sul comodino, indicava la temperatura del malato: 40°,8. L’uomo, osservando la situazione, sebbene ancora guardingo, si sedette sulla poltrona ai piedi del letto, non prima d’esser entrato nel bagno, la cui porta d’accesso era semiaperta ed il cui interno era illuminato dai raggi del sole; dopo aver osservato tutto con attenzione, compresa la doccia, decisamente più grande di quelle normalmente in commercio, s’era convinto che la stanza fosse totalmente vuota. Aveva poi scostato tutte le tende ed aperto perfino gli armadi: tutto in regola, non c’era nessuno. Quindi, passando davanti ad un monumentale specchio a muro, alto più di una persona, posto proprio di fronte al letto, ritornò sui suoi passi e si sedette.

    “Allora, dov’è sua moglie?”

    Kudo, con estrema fatica, aprì gli occhi e, dopo aver compreso chi avesse davanti rispose:

    “Ah, è lei, dottor Kabuto! Allora Shiho l’ha persuasa! Sono contento. Mia moglie è andata a prendere le bambine, a quest’ora escono da scuola. Siamo soli in casa. Mi può aiutare?”

    “Certo che la posso aiutare, ho l’antidoto per il veleno del ragno del Borneo. Del resto sono stato io a scoprire questo nuovo aracnide, a studiarne la vita ed a scoprire la forza del suo veleno. Sempre io ho scoperto anche come combattere quella tossina; con una punturina lei guarirebbe nel giro di pochi giorni”.

    Shinichi gli porse il braccio scheletrico per permettergli di iniettargli il siero, ma Kabuto non si mosse dalla sedia, continuava a guardarlo con uno sguardo tranquillo e pacifico.

    L’investigatore nemmeno s’accorse di ciò, iniziò ad osservare il soffitto e poi disse:

    “Dovrebbe dire ai suoi amici di smettere di cantare a voce alta, non sta bene disturbare un povero malato che soffre”.

    “Non c’è nessuno, signor Kudo!”

    “Ma che dice? Ed allora quei tre uomini di colore alle sue spalle? Non sono venuti con lei?”

    “Sono solo, signor Kudo. Non si preoccupi; il delirio e le allucinazioni sono parte degli effetti del veleno”.

    “Allora … mi faccia la puntura, per favore”.

    “Lei crede che io l’aiuterò? Lei mi ha perseguitato per un mese, accusandomi, senza alcuna prova ovviamente, d’aver ucciso mio fratello per ottenere tutta l’enorme eredità di nostro padre solo per me. Non ha trovato nulla contro di me, eppure m’ha reso la vita un inferno”.

    “Lei lo ha ucciso, ne sono certo! … Ma perché non smettono di cantare? Mi scoppia la testa! Lo ha ucciso, ma non ho capito come”.

    “Certo che non l’ha capito … perché è il delitto perfetto, signor Kudo. Ho punto mio fratello con un ago intriso nel veleno del ragno del Borneo, di cui non esiste l’antidoto qui in Giappone, e forse non esiste in tutto il mondo. Solo io ho prodotto il siero, ma lo tengo … come dire … per uso strettamente personale. Mio fratello è spirato nel giro di cinque giorni senza che i medici dell’ospedale capissero di cosa si trattasse. Poi è arrivato lei, con le sue accuse a darmi fastidio. Avevo subito compreso che sarebbe stato un osso duro ed alla fine ho dovuto sistemare pure lei. Anzi se permette mi riprenderei il carillon che le ho spedito contenente l’ago avvelenato che le ha punto il dito quando ha cercato di sollevare il coperchio. È così che s’è infettato, signor Kudo. È stato bravo a comprendere che si trattava del veleno del ragno, ma non ha potuto far nulla: non si dovrebbero mai accettare pacchetti da ammiratori anonimi!”

    Mentre profferiva tali parole di scherno, l’uomo afferrò il dono letale che faceva bella mostra di sé sul comodino del malato e lo ripose nella sua borsa da medico.

    “Lei … non ha intenzione di curarmi, vero? … Ma prego, quale onore la regina d’Inghilterra nella mia dimora, si accomodi, maestà!”

    Il dottore rideva tra sé del delirio che colpiva ad ondate il suo nemico:

    “Ovviamente no, non la curerò. Da quanto vedo è ormai all’ultimo stadio dell’infezione, se le iniettassi il siero subito potrei ancora salvarla, ma senza cure entro … una o due ore al massimo sarà morto. Dovrò poi ricordarmi di esprimere la mia costernazione alla sua vedova per non essere giunto in tempo … ma non si preoccupi parteciperò ai suoi funerali e brucerò qualche bastoncino d’incenso sulla sua tomba”.

    “Salve, ispettrice Sato, è arrivata giusto in tempo!”

    “Povero signor Kudo, il delirio è ormai incontenibile”, disse l’uomo scuotendo il capo.

    “Salve, Shinichi, sono venuta appena mi hai telefonato”.

    Kabuto si voltò di scatto verso la porta d’ingresso alle sue spalle e divenne bianco come un cencio nel vedere la bella e furba poliziotta che accedeva alla camera da letto. Il detective dell’Est riprese a parlare:

    “Ecco il colpevole del delitto Kabuto, suo fratello Koji. Ha ucciso la vittima avvelenandola con una potente tossina prodotta dal ragno giallo del Borneo”.

    “Signor Kabuto, la dichiaro in arresto!”

    “Ma non scherziamo. Io sono uno stimato medico; è stata la signora Kudo a chiedermi di prestare le mie cure a suo marito, gravemente malato. Guardi, ho qui l’antidoto del veleno, stavo per iniettarlo al signor Kudo. Questo poveretto è provato dalla malattia, delira, pensi che ha visto la regina d’Inghilterra entrare nella sua camera; come fa a prestar fede alle sue parole?”

    “Certo, alle mie parole non è il caso di credere. Sono solo un moribondo delirante … o no?”

    Detto ciò Kudo si tolse l’ago della flebo dal braccio e si mise perfettamente seduto sul letto, era magro da far paura, ma non sembrava più morente. La voce gli usciva squillante e gioiosa come sempre.

    “Ispettrice, quest’uomo ha cercato d’avvelenarmi, mandandomi un carillon con un ago intriso nel veleno del ragno. Io gli ho fatto credere d’esser caduto in trappola e d’essere in punto di morte. Kabuto è quindi venuto qui per assistere alla mia dipartita e bearsi del suo trionfo. Nel fare ciò ha confessato d’aver ucciso suo fratello, sono pronto a testimoniarlo!”

    “E che potrebbe valere la sua parola contro la mia? È un pazzo, mi perseguita da un mese ed ora s’è inventato questa storiella della mia confessione. Ma siamo solo io e lui a sapere come sono andate le cose, non avete prove! Ha perso ancora una volta, signor Kudo!”

    “Ammettendo che non basti il carillon che lei ha messo nella sua borsa per farla incriminare per il mio tentato omicidio, che ne dice di un testimone oculare?”

    Il dottore rimase in silenzio, sudando copiosamente, poi volse lo sguardo verso lo specchio a muro. La pesante cornice iniziò a muoversi ed alla fine, girando sui suoi cardini s’aprì; dal vano ricavato alle sue spalle apparve la leggiadra e beffarda figura di Shiho Kudo, moglie dell’investigatore.

    “La mia adorabile signora è stata tutto il tempo in questa stanza, nascosta dietro lo specchio che dà accesso ad una piccola stanza ed ha sentito ogni cosa”.

    Il criminale non si diede per vinto lo stesso e replicò:

    “E che peso potrebbe avere la parola di questa donna? È la moglie, ovvio che tenga il gioco al marito e dica ogni falsità da lui suggerita”.

    Shiho, con uno sguardo annoiato, osservò dritto negli occhi il medico e poi estrasse dalle tasche del pantalone una videocamera, quindi premette “play”; sullo schermo apparvero le immagini riprese attraverso lo specchio (questi, infatti, era dello stesso tipo di quelli montati nelle sale interrogatorio della polizia, ossia del tipo che fa vedere senza essere visti):

    “… Certo che non l’ha capito … perché è il delitto perfetto, signor Kudo. Ho punto mio fratello con un ago intriso nel veleno del ragno del Borneo, di cui non esiste l’antidoto qui in Giappone, e forse non esiste in tutto il mondo. Solo io ho prodotto il siero, ma lo tengo …”.

    L’astuta scienziata dai capelli ramati premette il tasto “stop”, quindi aggiunse:

    “Le basta questo come prova, dottore?”


    CONTINUA


    Nel prossimo capitolo:

    “Andiamo, su! Ma tieni le mani al loro posto. Chiaro?”


    Edited by Haibarafan - 16/7/2014, 11:41
     
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    ah capo che sorpresa! :woot:
    mi collego per caso sul forum e trovo il capitoloXD
    inizio magnifico...immagino sia un'esempio della nuova "società" di investigazioni dei Kudo..niente male :asd:
    inutile dire che non vedo l'ora di leggere il seguito...ho letto che i capitoli per ovvie ragioni usciranno solo due volte a settimana ma non importa..aspetteremo ancora più impazienti^^
    il nome Kabuto è una citazione da "naruto" o è stato scelto a caso?(perchè anche lui nella serie è un medico)

    al prossimo capitoloXD(che bello poterlo scrivere di nuovo :lol: )
     
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    No, non da Naruto, che non seguo, ma da Mazinga, dove c'erano Koji Kabuto e suo fratello, che erano figli di uno scienziato.
     
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    hèhèèè davvero un bell'inizio!! XD voglio leggere e leggere :Q____ *.* come on!!
     
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    Capo non mi aspettavo che oggi sarebbe iniziato il racconto!!! Che bella sorpresa *-*
    Gli aggiornamenti vanno benissimo due volte a settimana :D
    Non come me che non si sa mai quando aggiorno .-.

    Ora pensiamo subito a commentare il capitolo!!! :D
    Appena ho iniziato a leggere ho pensato: "Incredibile la sfiga del tonno si è riversata su di lui stesso!" ma poi delusione... Il tonno è vivo e vegeto.... Però scommetto che il merito è tutto della nostra scienziata hehe! Perchè effettivamente lui è stato infettato dal veleno :shifty: e la nostra Dea l'ha curato :sisi: Anche io avevo pensato a Kabuto di Naruto ma a quanto pare era un personaggio che non conoscevo :P
    Inutile dire che aspetto il prossimo capitolo!!! :D
    Ah dimenticavo! Lo spolier :asd: Kudo non sa proprio resistere alla Puccia! (Beh almeno penso che siano loro ^^")
     
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    è stupendo capo ,ovviamente non vedo l'ora di leggere il seguito !!!!!ma torniamo a noi , non pensate che shiho è stata fantastica???
     
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    Visto che avevamo lasciato la nostra eroina che decideva di dare una mano al marito, ho pensato di iniziare proprio da un caso in cui, senza il suo aiuto: 1) il piano di Kudo non si sarebbe potuto attuare, e se si fosse attuato sarebbe stato più complicato, e 2) senza di lei probabilmente sarebbe morto. Ma questo è solo l'inizio, il "dinamico duo" è molto dinamico, pure troppo (ammetto che gli intermezzi a luci, quasi, rosse, sono parecchi; penso che Kudo stia uscendo ormai pazzo, ma era una cosa che prima o poi doveva accadere!).
     
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  8. Ayu Kudo
     
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    Ma capo,leggo con piacere che ha sfornato un altro dei suoi capolavori,aspetto il prossimo capitolo!
     
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    Sebbene molto in ritardo, ecco il nuovo capitolo, prossimo aggiornamento mercoledì.



    Capitolo 2 Il giuramento di Ippocrate

    Kabuto s’accasciò per terra e Sato dovette chiamare due suoi collaboratori per portarlo via. Quindi la poliziotta si fece consegnare il video e commentò:

    “Cavolo, siete terribili! Ma come avete fatto ad organizzare tutto?”

    “Semplice”, spiegò Shinichi, “dopo un mese di indagini non avevo prove contro il nostro amico. Sapevo che era stato lui e sapevo come aveva attuato il piano ma l’ago avvelenato era scomparso, probabilmente buttato. Quindi ho perseguitato quel tizio fino a spingerlo a farmi fuori. Quando è arrivato quello strano carillon anonimo ho capito subito che doveva essere un dono mortale del nostro dottore. Aprendolo, con tutte le cautele, ho scoperto l’ago retrattile sotto il coperchio ed ho pensato di approfittare della situazione. Ho smesso di mangiare per qualche tempo, così da ottenere questo bell’aspetto cadaverico e poi ho mandato la mia dolce complice a convincere quel tizio a venire qui ad assistere al proprio trionfo. I lacrimoni di Shiho, che lei sa far uscire a comando, e l’idea di potermi urlare in faccia il suo delitto perfetto, hanno fatto il resto”.

    Detto ciò l’uomo abbracciò sua moglie e le diede un caloroso bacio sulle guance; lei lo guardava con occhi innamorati e … non si può ben descrivere cosa mostrasse quello sguardo: certamente l’amore incondizionato per il suo uomo, ma anche la sua stessa incredulità per essersi prestata a quella farsa poliziesca. Due anni prima, sconfitta Chris Vineyard, la donna aveva preso la decisione d’aiutare suo marito nelle sue indagini ma ancora non riusciva a capacitarsi di quanto era avvenuto da allora (infatti la sceneggiata per Kabuto non era che l’ultima di una lunga serie di avventure in cui Miyano era stata portata da quando affiancava suo marito e che spesse volte s’era risolta nei modi più bizzarri).

    “Siete pazzi!”, commentò la poliziotta, Shiho, con gli occhi, le diede ragione, “va bene, io vado allora. Grazie per l’aiuto e, mi raccomando Shinichi, mangia: fai impressione così!”

    Sato portò l’arrestato in questura. Il detective dell’Est rimase con sua moglie:

    “Allora, hai visto che andato tutto per il meglio? E tu che ti preoccupavi!”

    “Sì, come dici tu! Ora dobbiamo pensare a te, sei un fantasma: ti vado a preparare qualcosa, tu intanto togliti il pigiama, fatti una doccia e rimettiti i tuoi vestiti soliti. Poi dovremo sistemare questa stanza, non ho intenzione di dormire in una camera d’ospedale!”
    Kudo si mise a ridere, in effetti la loro stanza era piena di oggetti per prestare le cure ad un moribondo, non era un bel vedere. Poi, improvvisamente, gli venne in mente una cosa:

    “E le bambine?”

    “Non ti preoccupare, le andava prendere papà e le portava a casa sua. Questa sera andrò a riprenderle a Shinjuku. Tu dovrai invece rimetterti in forze; questo sistema che hai usato è stato molto stressante per il tuo corpo: sei un pazzo … ed io sono ancora più pazza a darti retta”.

    “Questo è il compito di Watson!”

    “Sarà come dici tu! A proposito di Watson; questa storia non potrò usarla in uno dei miei libri”.

    “Perché?”, chiese stupito suo marito.

    “Come perché! Hai copiato un metodo usato da Holmes per smascherare un criminale, cavolo, mi hai pure fatta nascondere dietro lo specchio come il povero Watson! Se scrivessi questo in un mio racconto mi accuserebbero di plagio. Va bene essere l’Holmes del XXI secolo, ma senza esagerare!”

    “Ma quando un metodo è buono e si presentano condizioni simili, perché non usarlo? Comunque Watson si nascondeva dietro una tenda, abbiamo variato un po’, non è proprio un vero plagio. E poi Kabuto non leggeva Doyle, quando andai in casa sua vidi che la sua libreria era totalmente sprovvista di un qualsiasi romanzo giallo, antico o moderno”.

    “E mal gliene incolse!”, commentò Miyano mettendosi a ridere, “tu lavati e vestiti, ti aspetto in cucina. Sarà pronto tra circa mezz’ora”.

    “Uhm …”.

    “Che c’è, perché quella faccia afflitta?”

    “Sei cattiva, mi sento debole e prostrato e tu … mi mandi a lavarmi da solo in quell’enorme doccia. E se mi sentissi male e svenissi?”

    La donna dai capelli del rame iniziò a guardar fisso suo marito; quando iniziava quei discorsi non si sapeva mai dove sarebbero andati a parare … anzi si sapeva benissimo! Dopo qualche secondo, l’affascinante chimica sfoderò uno sguardo malizioso:

    “Sì, sì, sei debole! Facciamo finta che ci crediamo!”

    “Ma è la verità! Non riesco nemmeno a stare in piedi. È una settimana che digiuno quasi del tutto! Sono un povero malato!”

    “Quindi ti dovrei aiutare con il bagno?”

    “Non sei un medico?”

    “Quella è solo la seconda laurea, io sono una chimica!”

    “Ma sempre dottore rimani. Il giuramento di Ippocrate ti impone …”.

    “Lascia fuori il povero Ippocrate dalla tua depravazione, razza di maniaco”, sbottò con un tono non troppo serio Shiho, “andiamo, su! Ma tieni le mani al loro posto. Chiaro?”

    “Parola di boy-scout”, giurò suo marito. La donna lo cinse con il braccio, lo portò in bagno, aprì l’acqua e lo spogliò. Quindi, toltasi anche lei i vestiti, entrarono entrambi sotto il getto caldo.

    “Ehi, che stai facendo, hai promesso di tenere le mani a posto!”, protestò Shiho vedendo suo marito per nulla debole e moribondo.

    “Scusa, cara, ma … non ho mai fatto il boy-scout!”




    La doccia, se così si può chiamare quello che accadde in quel bagno, durò quasi un’ora. Alla fine la coppia uscì, si risistemò e scese di sotto per pranzare. Dopo il grande incendio, villa Kudo era stata ricostruita più maestosa di prima; l’aspetto esterno era rimasto lo stesso del passato, l’interno era stato totalmente rivisitato e rimodellato seguendo le necessità del padrone di casa ed il gusto di sua moglie (che aveva lottato non poco per tenere la suocera fuori dalle questioni d’arredamento). Le uniche cose che erano rimaste identiche erano state il laboratorio di Shiho nel sotterraneo e la grande biblioteca che era rinata uguale a quella bruciata. Per il resto tutto era stato modificato ed era stato creato un bagno, con una doccia gigantesca, annesso alla camera da letto.

    Miyano si mise velocemente ai fornelli, il “bagno” fuori programma aveva mandato all’aria la sua tabella di marcia e per recuperare tempo la donna evitò perfino di asciugarsi i capelli che ora le gocciolavano sul collo e da lì l’acqua le scendeva lungo la schiena.

    “Così t’ammalerai! Mia madre dice sempre che non bisogna lasciare i capelli bagnati!”

    “E di chi credi che sia la colpa? Ho perso un mucchio di tempo per i tuoi capricci, non posso asciugarmi i capelli, si asciugheranno da soli, come quando ero ragazza, del resto non sono troppo lunghi”.

    “Ma non sei più una ragazzina, ti verranno i dolori!”

    “Come scusa?”, chiese con un tono poco rassicurante voltandosi verso il suo uomo con un affilato coltello da cucina in mano.

    “Ehm … niente, niente! Ma perché tutta questa fretta?”

    “Ho molte cose da fare oggi”, spiegò la donna che intanto, posato il coltello, stava servendo un piatto di spaghetti al tonno che avevano sostituito tutti i manicaretti che la donna aveva pensato di offrire al marito per rimetterlo in forze, “prima devo correggere i compiti dei miei studenti, poi ho un incontro con l’editore per parlare del prossimo libro e per finire devo andare fino a Shinjuku per recuperare le due piccole pesti”.

    “Hai già un’idea su quale sarà la mia prossima avventura a vedere la luce?”

    “Sono indecisa, vorrei fare qualcosa d’esotico, avevo pensato al caso del cardinal Odescalchi. Che ne dici?”

    “Il caso che abbiamo risolto per conto del Papa a Roma? Sarebbe interessante, purché stia attenta con i dettagli: abbiamo garantito la riservatezza. Altrimenti, se vuoi rimanere in Italia ci sarebbe il delitto del signor Frescobaldi, l’orafo di Ponte Vecchio a Firenze”.

    “Sì, c’avevo pensato; devo dire che quel viaggio in Italia non è stato per nulla riposante, e pensare che volevo solo un po’ di pace in mezzo all’arte italiana … evidentemente chiedevo troppo! Ci fu pure un furto alla Fenice di Venezia”, Miyano smise di parlare, posò la forchetta nel piatto, avvicinò il suo viso a quello di suo marito e gli mormorò: “a volte ho l’impressione che tu attiri i crimini come un magnete. Anche andare al supermercato è un’avventura!”

    “Eh, eh”, ridacchiò sornione Kudo, “sei proprio spiritosa, certe volte! Piuttosto, il tuo editore è sempre quel tizio … il signor ….”.

    “… Yotsuya! Signor Yotsuya. Sì, è sempre lui, perché?”

    “Non mi piace il suo modo di fare: è troppo mellifluo e poi mi sembra che faccia il cascamorto con te! Inoltre, … Yotsuya è il nome o il cognome?”

    “Che cosa sei, geloso?”

    Kudo non volle rispondere, ma mise il broncio come un bambino e continuò a mangiare in silenzio suscitando l’ilarità di sua moglie che continuò:

    “Non ti preoccupare, caro, so tenere a bada i tipi come lui. E comunque è bravo nel suo lavoro; non dimentichiamo che il mio primo romanzo, Un nuovo studio in rosso, ha venduto milioni di copie ed è stato primo in classifica per diverse settimane, scalzando anche l’ultima fatica di tuo padre. E questo è merito di un editore competente”.

    “È merito di un buon libro e di un’ottima autrice, invece!”, bofonchiò Shinichi.

    “Grazie per il complimento, sei un tesoro di brontolone!”, commentò sua moglie che, datogli un bacio in testa, si recò in laboratorio a lavorare.


    CONTINUA

    Nel prossimo capitolo:

    “Che caratterino di ferro! Meno male che è mia moglie, non vorrei mai averla contro di me!”


    Edited by Haibarafan - 27/11/2012, 19:06
     
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    fantastico*.*
    i siparietti dei coniugi kudo sono le scene che adoro in assoluto :xd:
    immagino villa kudo rimessa a nuovo(scommetto che la prima cosa che ha fatto ricostruire shinichi è la mega doccia :asd: ) e shiho fa anche la scrittrice e toglie lavoro al suocero?XD
    però fammi capire il caro shin si è fatto un giretto da queste parti(addirittura il Papa)?inizierei a fare gli scongiuri..non si sa mai... :asd:
     
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    Già, mentre visitava il Vaticano hanno ammazzato un cardinale, ed il Papa gli ha chiesto aiuto (ci voleva l'esorcista, per Kudo, altro che chiedergli aiuto).

    Ovviamente la doccia è stata la prima cosa ad essere istallata, ed ho pure il sospetto che sia anche più grande della precedente (inoltre quella era nel bagno normale; questa è stata istallata direttamente nel bagno in camera, così tra doccia e letto sono sistemati!).
     
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    eh un esorcista come minimo..qui già siamo disastrati per fatti nostri..manca solo l'aura nefasta di kudo..poveri noi..

    una camera stile casa cesaroni(non so se lo vedi)...la immagino cosìXD eh si direi che sono sistemati alla grande :asd:
     
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  13. black 22
     
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    complimenti, per il capitolo davvero spassoso :lol:

    Edited by black 22 - 25/11/2012, 18:12
     
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  14. Frish
     
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    Il tonno è geloso... :shifty:

    Bellissimo il capitolo!!! :lol:
     
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    Se dovete chiedere qualcosa a Kudo, ricordatevi che non ha fatto il boy-scout!
     
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