La verità

racconto

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    Finalmente anch'io mi sono decisa a scrivere un racconto inventato da me, è il primo che scrivo quindi vi chiedo di non essere troppo duri, ma accetto comunque le critiche. Naturalmente non raggiungerà mai il livello di quelli già scritti che a mi hanno fatto emozionare davvero tanto, ma spero che vi piaccia :P
    Non so' quanto sarà lungo, quindi pazientate anche se non penso di fare una cosa in grande........Bhè, adesso basta chiacchere!
    Grazie a tutti e buona lettura! :lol:

    La verità- parte 1

    “Prendetelo, è andato da quella parte!” “No, è di qua!” gridavano i poliziotti cercano di acciuffare il giovane ladro con il mantello bianco e il cilindro sulla testa; lo stavano però rincorrendo invano, infatti, era solo un pupazzo per attirare la loro attenzione mentre quello vero si allontanava dal luogo del furto.
    Stava correndo più velocemente che poteva, saltando da tetto a tetto, sulle case che lo distanziavano dalla sua meta; doveva arrivare il prima possibile o l'ispettore Nakamori, diretto alla sua stessa destinazione, sarebbe giunto lì prima di lui e questo non poteva permetterlo perchè per riuscire a dirle tutto sapeva che gli sarebbe servito il maggior tempo possibile. Ecco era arrivato!
    Aoko si girò nel letto due o tre volte, non riusciva ad addormentarsi, così decise di alzarsi. Indossò la vestaglia e uscì sul balcone. Il cielo era stupendo quella notte e le stelle brillavano splendenti insieme alla luna. Mentre osservava questo scenario meraviglioso, i suoi occhi si allargarono in uno sguardo stupito: il suo mantello bianco risplendeva sventolando sotto la luce della luna: Kaito Kid!
    Lui rimase immobile, girò solo gli occhi in direzione di lei, la cui espressione era passata da stupita a meravigliata osservando quella figura in piedi sotto le stelle.
    I loro sguardi s'incrociarono, lei si sentì arrossire e distolse lo sguardo; -Che sto facendo?- pensò -E' un ladro, e per di più il peggior nemico di mio padre!- poi si decise a parlargli: “Che stai facendo qui? Va' via, non voglio che qualcuno mi veda insieme a te, potrebbero pensare che siamo in combutta, vattene!” Non gli vennero in mente altre parole, suo padre non c'era e lei non aveva la minima idea di come si arrestasse qualcuno. “Se non vuoi che qualcuno ti veda insieme a me, perchè non rientri semplicemente in casa?”. Lei si zittì, non per quello che gli aveva appena risposto, anzi, per la voce, in effetti era la prima volta che la sentiva; ma allora perchè le sembrava così tanto familiare? Dov'è che l'aveva già ascoltata? Per capirlo doveva farlo parlare ancora! Stava per rispondere a quella domanda ma si sentì il rumore di una macchina. Si girò verso la strada, era suo padre. Oh no, se avesse trovato Kaito Kid lo avrebbe sicuramente arrestato e questo non doveva accadere; voleva sentire a tutti i costi un'altra volta quella voce così interessante. Allora si girò verso di lui stringendo gli occhi: doveva raccogliere tutto il coraggio che aveva, dopotutto stava per tradire suo padre lasciandolo andare. Cercando di urlare il meno possibile a causa della tensione si rivolse a Kid dicendo: “Va via di qua, non voglio che ti prenda, sparisci!”, riaprì gli occhi, pensava di vederlo ancora lì in piedi davanti a lei, ma era scomparso.
    -Accidenti, non sono riuscito a dirglielo! Se non fosse arrivato quell'ispettore ce l'avrei fatta!- si disse il giovane ladro mentre si dirigeva verso la propria stanza per togliersi gli abiti di Kid e indossare quelli del semplice ragazzo comune che tutti conoscevano come Kaito Kuroba, studente liceale, amico d'infanzia e compagno di classe di Aoko Nakamori.
    “C'è qualcosa che non va, Signorino?” chiese Jii, l'anziano maggiordomo di famiglia che, tempo prima, gli aveva rivelato la vera identità del primo Kaito Kid, ossia suo padre Toichi Kuroba, “Stai tranquillo Jii, è tutto a posto!”, dopo di che si chiuse in camera.
    Si cambiò ed entrò nel letto -Devo riuscirci a tutti i costi, devo dirgli chi sono e perchè faccio tutto questo. Sono stanco di mentire ad Aoko, deve sapere la verità!- pensò prima di addormentarsi in un sonno profondo.
    La sera del giorno seguente si recò di nuovo a casa della ragazza. Lei, come ogni sera, era sul balcone a osservare le stelle con occhi sognanti, rapiti da quella bellezza che si poteva ammirare solo di notte; le si avvicinò piano posizionandosi nello stesso identico posto della sera prima.
    Era così silenzioso che si accorse di lui solo quando si mise a parlare: “Bellissime vero, le stelle?” Il corpo di lei ebbe un sussulto, non se lo aspettava, pensava di essere sola. Ma quella voce..? Si girò nella direzione dalla quale proveniva.
    “Kid, tu! Che ci fai di nuovo qui!?” Lui era seduto con una gamba distesa e l'altra semipiegata verso il busto, le mani indietro a sorreggere il corpo e lo sguardo fisso al cielo, ammaliato da tanta bellezza; girò la testa verso di lei, guardandola fissa negli occhi “Sono venuto a finire il discorso di ieri” rispose “Non l'avevamo completato...” “Finire il discorso di ieri? Non ho nulla da dirti, puoi anche andartene!” “Sicura di non volermi chiedere niente?” disse mettendosi in piedi e infilando le mani in tasca, “No!” rispose arrogante girando la testa da un lato, ma se ne pentì subito: “invece si, tu...?” purtroppo, però se ne era già andato.
    -Non sono riuscito a dirle nulla neanche stavolta! Anzi, me ne sono pure andato via praticamente subito; accidenti! Ma la verità è che non ho il coraggio di vedere il suo sguardo quando saprà la verità. Sono proprio uno stupido!- Stava camminando con le mani in tasca intento a tornare a casa, passando sui tetti per non farsi vedere. Si bloccò di colpo, davanti a lui c'era una figura scura: “Piacere di conoscerti, Kaito Kuroba!”

    P.s: se ci sono degli errori sarò felice di correggerli, a patto però che me li segnalate, grazie :grazie:

    Edited by …Kia… - 21/5/2012, 15:05
     
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    come inizio sembra buono :D continua così :D
     
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    Bello , Coplimenti !!!
     
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    Grazie, ho già iniziato a scrivere il seguito....spero di riuscire a farlo più avvincente
     
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    Scusate tutti il terribile ritardo!! è che non ho avuto molto tempo dall'ultima volta che sono entrata...e poi sono arrivate le vacanze, io sono andata, per l'appunto, in vacanza e non avendo il computer portatile (mi si è rotto) non sono più potuta entrare...in compenso però ho scritto più dell'ultima volta e sono già a buon punto della terza parte...Scusatemi ancora di nuovo :( :cry:

    Eccovi la seconda parte:
    (non so molto su come funzionano le scuole in giappone...quindi ho un po' tirato a indovinare...non prendetevela a male se ho sbagliato qualcosa...)
    Si svolge praticamente tutto di notte sia perché è bello come scenario sia perché di solito Kid di giorno non si fa vedere, ed essendo una storia incentrata su di lui capite bene...
    Ed ecco che ricomincio con la mia parlantina...meglio smetterla qui, adesso il continuo:
    Ps: come sempre se c'è qualcosa che non vi torna potete pure riferirlo...è il primo racconto che scrivo, non mi arrabbierò

    La verità- parte 2


    Il vento soffiava impetuoso quella sera, i due erano l'uno di fronte all'altro. Kaito osservava quella figura misteriosa, “Chi siete?” chiese, “Siete?” fece l'altro, “non siamo gli unici qui, sono riuscito a contare almeno altri otto uomini nascosti qui intorno”, “Sei molto perspicace...” disse l'uomo mentre i suoi scagnozzi uscivano allo scoperto “...proprio come tuo padre” “Mio padre!? Che c'entra lui in tutto questo?” chiese nervoso, “già, dimenticavo che il povero Toichi non ha avuto tempo per presentarci, dopotutto lo abbiamo ucciso prima”. Li aveva trovati, finalmente li aveva trovati; dopo tanto tempo e tanti furti era riuscito ad incontrare gli assassini di suo padre! “Quindi siete voi! Perchè lo avete fatto?” “Era d'intralcio, dava noia, così siamo stati costretti a farlo fuori. Ma puoi stare tranquillo, tu ci servi per il momento e ti lasceremo stare, a patto però di impadronirti di un oggetto e consegnarcelo”, “Quale oggetto?” disse cercando di restare il più calmo possibile “Una cosetta da poco: il gioiello chiamato Blue Bird che verrà esposto il mese prossimo al Museo di Tokyo” rispose con un sorriso beffardo sulle labbra, “E se mi rifiutassi?” chiese “mi spiace ma...dovremo costringerti. Ti lasceremo un po' di tempo per pensarci, quando vedrai il segnale vorrà dire che sarà il momento di darci una risposta”. Gli uomini indietreggiarono sparendo nel buio, solo il capo rimase ad osservarlo “Il mio nome è Snake, ricordalo” rivelò per poi seguire gli altri.
    -Questo è un bel guaio- si disse Kid -se sanno chi sono conoscono sicuramente le persone a cui sono legato. Se non faccio subito qualcosa saranno presto in pericolo, e senza neanche saperlo-. I suoi pensieri si fermarono su Aoko, in quel momento era lei la persona più vicina a lui, per riuscire a proteggerla al meglio avrebbe dovuto dirle tutto, anche se ancora non sapeva come fare.

    Come ogni mattina la ragazza si stava dirigendo a scuola, continuava a pensare alla voce di Kid, assomigliava così tanto a quella di Kaito, ma non poteva essere lui, non doveva!
    Entrò in classe salutando le amiche e cercando di pensare ad altro che non fosse quel ladro impertinente che tanto odiava, o almeno credeva di farlo.
    L'amico d'infanzia le si avvicinò piano “Aoko devo parlarti” disse a occhi bassi “Ci vediamo dopo le lezioni sul tetto della scuola”, lei rimase scossa da quella richiesta così inaspettata, quindi stava per chiedere il perché di quella frase ma non ne ebbe il tempo, era entrata la professoressa e dovette andare a posto.
    Quella mattina passò lenta per lei, seduta al proprio banco riflettendo sulle parole che le aveva detto il compagno appena entrata. Era curiosa sì ma preoccupata a causa di quello sguardo serio che aveva visto sul volto dall'amico. Così si ritrovò a percorrere le scale in fretta e furia per raggiungere il tetto della scuola dove la stava aspettando.
    Aprì la porta, una folata di vento le scompigliò i capelli; lui era là, serio, a guardare oltre la rete di protezione quel cielo che iniziava a tingersi di rosso per l'arrivo del tramonto.
    “Kaito!” lui si girò; rimasero per un po' a guardarsi, senza che l'uno distogliesse gli occhi dall'altra. Aoko parlò per prima: “Di cosa volevi parlarmi?” il ragazzo rimase in silenzio, indeciso se fosse giusto dirle la verità o lasciare tutto com'era prima facendo finta che ciò non fosse mai accaduto,
    “beh...ecco...” balbettò “...la cosa che voglio dirti...sì insomma...la verità è che...” non sapeva come far uscire quelle parole, “devi sapere che io...io sono...” si fermò, non poteva continuare così, doveva dirglielo! La guardò fissa negli occhi “Aoko, devi sapere che io sono...!” “Ecco dov'eravate!” lo interruppe Akako prima che potesse finire la frase. “Che ci fai tu qui!?” chiese turbato, “Oh, che bella accoglienza! Scusami Aoko, devo chiedere una cosa al ragazzo qui presente, posso rubartelo cinque secondi?” trascinò Kaito da una parte -Sei sicuro di quello che stai facendo?- bisbigliò -potrebbe essere un problema per te...-, -Non ho altra soluzione, e poi dovrò dirglielo un giorno, tanto vale farlo adesso, prima che sia troppo tardi...- le rispose girando lo sguardo verso la ragazza rimasta sola -Così la farai soltanto soffrire, lo capisci questo!?- non rispose, standosene in silenzio a capo chino -Fa' come vuoi...- riprese Akako -...io non voglio averci niente a che fare!-, tornò da Aoko, la prese per la mano e la trascinò via lasciandolo solo. “Che cosa posso fare...?” si disse, parlando ad alta voce, rannicchiandosi a terra con la schiena appoggiata alla rete.

    Erano passate alcune settimane da quell'episodio, Kid era tornato diverse volte a casa dell'ispettore per vedere l'amica a cui ancora non era riuscito a rivelare niente; parlavano del più e del meno, ingannando il tempo, senza accorgersi di avvicinarsi sempre di più l'una all'altro. Anche quella sera dovevano incontrarsi.
    Aoko si trovava come sempre sul balcone, stavolta non guardava le stelle come tutte le sere, no, aspettava il giovane ladro dall'identità sconosciuta.

    Kid era vicino, stava per arrivare. Ecco intravedeva le finestre...

    Una figura si avvicinò piano alle spalle della ragazza; lei si girò con un sorriso e una felicità che non aveva mai provato prima, ma quel suo sguardo così raggiante sparì trasformandosi in un urlo di terrore: non era il suo ladro ma un uomo vestito completamente di nero che si confondeva col buio della notte. Cercò di sfuggirgli ma l'afferrò, tappandogli la bocca con un fazzoletto...quell'odore...cloroformio! Perse i sensi.

    Kaito arrivò trafelato, l'ispettore era riuscito a fargli fare tardi a forza di seguirlo di qua e di là, per fortuna era riuscito a seminarlo e adesso aveva raggiunto la propria destinazione. Ma Aoko...? Dove si era cacciata...? -Ti aspetto qui al tuo prossimo furto!- gli aveva detto, allora perché non era lì? Si guardò intorno alla ricerca di una qualche risposta: alla ringhiera del solito balcone da dove l'amica gli parlava ogni volta c'era attaccato un foglio -Se la rivuoi, vieni al palazzo di fronte al parco di Haido-cho. Snake- che fosse il segnale annunciatogli l'ultima volta? Non importava, per il momento doveva solo pensare a salvare l'amica!
    Ed ecco che per l'ennesima volta correva sui tetti della città per raggiungere quell'unica ragazza, per lui tanto importante.

    Erano di nuovo l'uno di fronte all'altro; Aoko ai piedi del malvivente, non era né legata né imbavagliata, essendo ancora sotto l'effetto dell'anestetico. Kid avanzò verso di lei intento a soccorrerla ma la voce di Snake lo fermò “Frena l'entusiasmo, ladro!...”, stava puntando la pistola verso Aoko, “...devi darmi una risposta, prima” tirò la ragazza su per un braccio riuscendo a metterla in piedi; lei, narcotizzata, non riusciva a capire cosa stesse succedendo. L'uomo le premette l'arma sulla tempia “Voglio sapere la tua risposta” disse, “Ti risponderei volentieri di no...” rispose il ragazzo “...ma non posso giocare con la vita di Aoko: accetto la tua proposta!”. Sul volto scuro del malvivente comparve un sorriso maligno “Hai sentito, cara?” disse rivolgendosi alla ragazza ma alzando la voce in modo che lo potesse sentire anche Kaito “...tu non servi più!” detto questo spinse la ragazza che perse l'equilibrio, iniziando a cadere inesorabilmente nel vuoto.
    Tutto si svolse così velocemente che a loro parve un attimo: Kaito si gettò in avanti, estrasse la sua speciale pistola spara carte da sotto la giacca e sparò a Snake, colpendogli di striscio il braccio ma facendogli cadere la pistola dalla mano; continuando a correre raggiunse la ragazza che stava ormai precipitando di sotto, allungò la mano verso di lei, le loro dita si sfiorarono senza però riuscire ad afferrarsi; utilizzando il poco slancio che ancora gli rimaneva si gettò di sotto e assumendo una posizione più aerodinamica possibile, riuscì a raggiungerla; la prese tra le braccia e aprì il deltaplano nascosto sotto il mantello. La loro caduta si fermò di colpo, adesso erano appesi alle ali del vento che li trasportava lontano dall'alto palazzo dove ancora si trovava quella figura scura che, sorridendo, si teneva con la mano la ferita dolorante.

    Mentre stava precipitando di sotto da quell'immenso palazzo si era ripresa del tutto dall'effetto del cloroformio, aveva visto Kid buttarsi per salvarla e adesso era abbracciata a lui, piangendo mentre lo ringraziava per averla strappata alla morte.
    Il deltaplano si inclinò di lato, iniziando a scendere lentamente verso il basso, dirigendosi nel campino situato dietro la casa della ragazza. Il ladro posò Aoko delicatamente a terra e ripose la sua “macchina volante” al sicuro sotto il mantello, poi rivolgendosi alla ragazza: “Scusami, se solo fossi arrivato prima tutto questo non sarebbe successo...”, Aoko gli prese la mano “Non dirlo neanche per scherzo! E' per merito tuo se sono ancora viva, grazie...anche se immagino tu lo abbia fatto solo per aggraziarti mio padre...” “No! Emm...” fece un respiro profondo “...la verità, quello che non sono riuscito a dirti quel giorno...” “Quel giorno...?” “...bhè, è questo...” avvicinò la mano al viso e si tolse accuratamente il monocolo dall'occhio. Il cuore della ragazza perse un battito, aveva sperato con tutta se stessa che Kaito e Kid non fossero la stessa persona, ma adesso quella verità non potè far altro che accoglierla. Lo sguardo di lei, con stupore del ragazzo, si addolcì “L'avevo capito, sai? Già da tempo...” “Ma...e quello che hai detto prima su l'aggraziarmi tuo padre?” “Era soltanto una provocazione per farti uscire allo scoperto...” “Scusami per averti fatto aspettare così tanto, io...” si fermò, Aoko gli aveva preso il viso tra le mani, la ragazza si issò sulla punta dei piedi, chiuse gli occhi e poggiò le labbra su quelle di lui. Il tempo parve fermarsi; Kaito, rimasto attonito, chiuse a sua volta gli occhi e la strinse in un tenero abbraccio.

    Edited by …Kia… - 18/12/2014, 22:49
     
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    Eccomi! Finalmente sono tornata, devo proprio dire che il tempo non è il mio forte... :P scusate se vi ho fatto aspettare
    Come sempre ho già scritto la parte dopo...bisogna solo vedere quanto ci metterò a scriverla sul forum; anche perché la devo ancora correggere....ma spero di farlo il prima possibile.
    Mi spiace ma dovrete avere tanta pazienza con me...
    Comunque spero che il racconto vi stia piacendo. Questa è la terza parte
    scusate ancora per il solito ritardo...

    La verità- parte 3


    “Ti prego, non aiutare quei delinquenti!” disse Aoko mentre era ancora tra le braccia di lui “Mi dispiace...” rispose, prendendole le spalle e allontanandola quel poco che gli bastava per guardarla negli occhi “...devo farlo o metterò in pericolo tutti quelli che mi stanno vicino...metterò in pericolo te... Per di più quelli sono gli assassini di mio padre, lo vendicherò facendoli finire tutti in prigione; è per questo che non posso lasciarli liberi di fare ciò che vogliono, non devono spargere altro sangue!” parlando di loro sentiva la rabbia salire dentro di sè; scostò del tutto Aoko dal proprio corpo, si girò dandole le spalle e incominciò a camminare, andandosene. “E dopo che farai!?” gli urlò lei. Lui si bloccò “Beh...consegnandomi spontaneamente alla polizia la pena dovrebbe diminuire...” “No! Ti prego, non farlo Kaito!” riprese lei con le lacrime che gli rigavano il viso “...abbandona Kid e comincia una nuova vita, torna il ragazzo che sei sempre stato; se smetterai con tutti questi furti la polizia non ti inseguirà!”. Piombò il silenzio; “Aoko...io voglio espiare le mie colpe...” rispose piano “fino ad ora ho rubato per incontrare loro e non perché mi piacesse. Solo quando verranno catturati tutti, Kid smetterà di esistere...pagando per quello che ha fatto!”. Una folata di vento fece distogliere lo sguardo della ragazza dall'amico, quando si voltò di nuovo verso di lui era già scomparso.

    “Forza,svelti! Lui sarà qui tra poco!” gridava Nakamori ai poliziotti che correvano su e giù per le scale, posizionandosi ognuno al proprio posto.
    Il gioiello era situato nella stanza più sicura del museo, accessibile solo da quell'unica porta, situata di fronte alla teca che conteneva la preziosa gemma. Dentro, fermi e immobili come statue di marmo, c'erano dieci agenti posti sull'attenti ma pronti a scattare e a catturare il ladro che sapevano si sarebbe presentato di lì a poco. Kid, infatti, aveva recapitato il suo solito biglietto di preavviso -Lunedì a mezzanotte ruberò il Blue Bird esposto al museo di Tokio. Kid-.
    All'ispettore qualcosa non tornava, era strano...nemmeno lui sapeva cosa fosse, ma lo turbava; come se dovesse succedere qualcosa d'importante e spiacevole al tempo stesso. Guardò l'orologio, era l'ora! Chiuse a chiave la porta, guardandosi intorno, sapeva che Kid probabilmente era già lì ma non si mise a pizzicare le guance delle guardie per vedere se si nascondeva sotto a una maschera, no, questa volta no! Quella strana sensazione gli diceva che non sarebbe stato uno dei soliti furti “ruba e scappa”, no quella sera sarebbe stato diverso...
    Le luci si spensero tutto a un tratto, la stanza piombò nell'oscurità più assoluta. Un riflettore si accese da chissà quale punto, illuminando la figura bianca del ladro davanti alla teca di vetro. Nakamori fece per muoversi ma si accorse che il corpo non rispondeva ai comandi, come se fosse paralizzato. “Mi scusi ispettore...” Kid iniziò a parlare mentre estraeva la gemma da quella semplice protezione che non avrebbe fermato nemmeno il ladro più incompetente “...ma per precauzione ho sparso nell'aria un po' di gas soporifero...”, si accorse solo in quel momento che il ladro indossava una mascherina per non respirarlo “...sa com'è, la prudenza non è mai troppa” aprì la porta e scappò su per le scale.
    L'ispettore si stava riprendendo abbastanza in fretta dal narcotico grazie alla porta che il giovane ladro aveva lasciato aperta; ma perché lo aveva fatto? Doveva sapere che così facendo il gas si sarebbe disperso più velocemente, per di più lui, ispettore a capo di quella indagine, era proprio accanto alla porta, sarebbe stato il primo a riprendersi e avrebbe potuto chiamare il resto dei poliziotti, mandandoli al suo inseguimento; quei pochi minuti che aveva per raggiungere il tetto non gli sarebbero certo bastati, solo se avesse lasciato quella porta chiusa ci sarebbe riuscito. La risposta, quindi, era una sola: voleva che lo seguisse!
    Si alzò a fatica, trascinandosi fuori dalla porta, quando i suoi polmoni respirarono aria pulita iniziò a correre, sperando di raggiungerlo il prima possibile. Le scale erano piene di agenti addormentati, doveva aver usato il gas anche lì; ma a loro non badò molto, sapeva che si sarebbero svegliati poco dopo, quindi accelerò il passo, riuscendo finalmente a raggiungere il tetto.
    Kid era immobile sul bordo dell'edificio, stava davvero aspettando lui! Si voltò nella sua direzione “Ben arrivato, ispettore. Non le voglio consegnare il gioiello, o almeno non adesso; voglio solo dirle che è stato bello avere lei come antagonista, spero di rivederla...in questo mondo” detto ciò si lasciò cadere all'indietro. Nakamori, per la sorpresa, non riuscì a dire neanche una parola ma si precipitò verso di lui, guardando giù dall'edificio; ma Kid aveva già aperto le sue “ali bianche” e ora volava incontro alla luna.
    Si ritrasse indietro, tirando un sospiro di sollievo e, girandosi per tornare dai propri uomini, notò qualcosa che attirò la sua attenzione: una carta da gioco conficcata a terra teneva fermo un foglio svolazzate; lo raccolse e lasse il messaggio che vi era scritto -Caro ispettore, la prego di recarsi alla Torre di Tokyo con la sua pattuglia migliore. Il perché lo capirà in seguito, sappia solo che potrebbe essere il caso più importante della sua vita. Kid- l'ispettore rimase molto colpito da quella lettera, ma, al tempo stesso, preoccupato per quelle strane parole pronunciate poco prima dallo stesso ladro; i due fatti dovevano essere sicuramente collegati tra loro. Ripiegò il biglietto, infilandolo nel taschino della giacca e si avviò con passo deciso dai propri uomini, pronto a scegliere i più validi e a raggiungere il luogo citato in quel piccolo foglio.

    Edited by …Kia… - 21/5/2012, 15:06
     
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    Eccoci arrivati ad un'altra parte del racconto....wow pensavo di farlo molto più corto...ma bando alle ciance accovela:

    La verità- parte 4


    Kid volava guardando incantato il gioiello rubato: era un lapislazzuli grande quasi quanto la sua mano; quel blu scuro insieme ai piccoli puntini d'oro di pirite che lo ricoprivano sembrava un cielo stellato. Una macchia bianca sulla sinistra era più grande delle altre, ricordava la forma di un uccello con le ali aperte, sembrava volare in quello spettacolo notturno. La pietra era incastonata in un supporto d'argento ornato da piccoli filamenti dello stesso metallo intrecciati tra loro fino a formare una rosa circondata da piccoli ghirigori.
    Ecco probabilmente cosa dava nome alla pietra: il piccolo uccellino bianco stagliato contro il blu scuro della pietra, il Blue Bird.
    Mentre guardava l'oggetto però non riusciva a non pensare a quali difficoltà sarebbero apparse quando avrebbe affrontato quegli uomini in nero, sarebbe uscito vivo da quello scontro? Avrebbe mai rivisto lo splendido sorriso di Aoko? E se fosse sopravvissuto avrebbe avuto il coraggio di confessare tutta alla polizia, finendo sicuramente in prigione? Ma adesso non era il momento di porsi queste domande, doveva affrontarli e sconfiggerli, non solo per se stesso ma anche per quelle persone che rischiavano di morire a causa loro.
    Aumentò la velocità, le correnti d'aria erano favorevoli quindi riuscì ad arrivare velocemente alla torre, si posò lentamente davanti all'entrata e serrò le dita sulla pietra che teneva ancora in mano, sperando che quel piccolo gioiello bastasse per porre fine a tutta quella storia. Entrò deciso.

    Nakamori sfrecciava con la volante per le strade di Tokyo seguito dalla pattuglia assemblata poco prima come aveva suggerito il giovane ladro la sera stessa. Seduto sul sedile accanto al posto di guida teneva una mano in tasca con cui stringeva il biglietto trovato sul tetto del museo, ripensando alle strane parole pronunciate da Kid -Spero di rivederla...in questo mondo- come mai aveva detto una cosa del genere? Perché aveva bisogno di tutto l'aiuto che la polizia potesse offrirgli? In più lo sconforto che sentiva continuava a tormentarlo, che stesse per succedere davvero qualcosa di sgradevole? Doveva impedirlo!

    Kaito corse all'ascensore; stava per premere il bottone per l'ultimo piano ma la sua mano si fermò: non riusciva a capire se quello che sentiva fosse semplice paura o un brutto presentimento, scosse la testa scacciando quei pensieri e schiacciò il pulsante. Con la coda dell'occhio, attraverso le porte non ancora chiuse, scorse una figura precipitarsi verso di lui. Fece appena in tempo a intravedere l'espressione disperata del viso di Aoko, come se gli dicesse di fermarsi, di non andare ma lui aveva fatto una promessa e l'avrebbe mantenuta! Però non riusciva a capire: cosa ci faceva lei lì?
    Poggiò il corpo alla parete, si sentiva come schiacciato da un peso, il brutto presentimento avvertito prima si rifece avanti ma stavolta molto più pesante di prima; strinse gli occhi cercando di allontanare quella preoccupazione, concentrandosi sulla sconfitta di quegli uomini e sperando che non succedesse niente di male alla ragazza.
    Le porte dell'ascensore si aprirono. Il ragazzo si ritrovò in una stanza illuminata solo da un flebile raggio di luna che ne infrangeva la quasi totale oscurità. I suoi occhi ci misero alcuni minuti prima di abituarsi a quell' oscurità.
    “Benvenuto, Kid. Pensavamo non venissi” una voce usciva dalle tenebre della sala “Io mantengo le promesse. Tu piuttosto, non nasconderti ed esci allo scoperto!” esclamò guardando nella direzione dalla quale erano venute quelle parole ma non riuscì a vedere nessuno “...o devo pensare che tu abbia paura?”. Un rumore di passi echeggiò nella stanza, la figura di Snake comparve sotto la luce e con lui altri otto uomini, probabilmente quelli della volta precedente.

    La pattuglia arrivò finalmente ai piedi della torre circondandola. Nakamori scese dalla macchina proprio davanti all'entrata, come si aspettava c'era un altro foglio svolazzante lasciato lì dal ladro, ma stavolta era tenuto fermo grazie a un semplice sasso. Lo raccolse. Lo sguardo dell'ispettore divenne cupo leggendolo: il foglietto spiegava il perché si trovassero lì, parlava di uomini malvagi, vestiti completamente di nero, che si celavano nell'ombra macchinando chi sa quale misfatto. Più in basso spiegava quando sarebbero dovuti intervenire e come.
    Un agente lo vide estremamente preoccupato “Ispettore è tutto a posto?” Nakamori colto di sprovvista arrotolò il foglio nascondendolo in tasca “S-sì va tutto bene. Dì agli altri che appena Kid apparirà da una delle finestre dovremo entrare immediatamente e arrestare gli uomini che troveremo all'interno” “Sissignore!” rispose mettendosi sull'attenti e corse ad avvisare gli altri agenti. -Speriamo vada tutto bene...- si disse Nakamori, puntando gli occhi sulla torre.
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    spero vi piaccia XD
     
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    Eccomi finalmente!!!
    Scusate il ritardo ma non ho avuto modo di finirlo prima ma eccovi la quinta parte. (Spero di metterci meno a scrivere la sesta)
    Buona lettura e spero in dei commenti.

    La verità- parte 5


    “Finalmente ci rincontriamo...” la voce di Snake rimbombava nella stanza “...hai portato quello che ho chiesto?”, Kid sfilò dal taschino il gioiello, mostrandoglielo. “Molo bene, adesso consegnamelo!” ordinò il malvivente, “Con calma, non c'è fretta...” rispose pacato il ragazzo “...Prima promettimi che lascerai in pace me e le persone che mi stanno accanto!” “Tranquillo è solo della pietra che abbiamo bisogno, avanti dammela!” “Se è così...perché non vieni a prenderla!?” rimise l'oggetto in tasca, estraendo la sua speciale pistola che, solo per questa occasione, aveva caricato con delle carte ricoperte di una speciale sostanza soporifera in modo da indurre al sonno chiunque venisse colpito. “Tu piccolo....Prendetelo!” gridò Snake furibondo ai propri uomini; questi si lanciarono sul giovane. Kid sparò due volte, le carte sfrecciarono, colpendo un uomo ciascuno e i due colpiti si accasciarono subito a terra, addormentati. I rimanenti aggressori gli saltarono addosso ma grazie a uno scatto fulmineo riuscì ad evitarli e corse dall'altra parte della stanza. Continuando a correre fece di nuovo fuoco colpendone un'altro.
    Stava andando tutto a meraviglia, ancora poco e tutto si sarebbe risolto positivamente. Si fermò, doveva riprendere fiato e controllare la situazione. I quattro uomini addormentati, sdraiati a terra, più tre ancora da colpire... qualcosa non tornava: una persona mancava all'appello! Doveva far attenzione.
    Stava per rincominciare a correre in modo da confonderli e magari ritrovare “l'ottavo” ma sbatté contro qualcosa, girò lo sguardo. Davanti a se era apparso un uomo alto e robusto ma nonostante questa sua corporatura non lo aveva sentito arrivare, doveva aver camminato nell'ombra seguendo ogni sua mossa in perfetto silenzio. Si allontanò subito da lui ma si rese conto solo in quel momento di essere circondato.

    Aoko nel frattempo stava salendo in fretta le scale, non avrebbe mai lasciato che a Kaito succedesse qualcosa, doveva aiutarlo! Eccola finalmente arrivata al piano. Decisa afferrò la maniglia e spalancò la porta.

    E adesso? Sarebbe finita così? Kid era schiacciato al muro e gli uomini avanzavano lentamente, stringendosi sempre di più intorno a lui. Cosa poteva fare?
    In quel momento la porta si spalancò e la figura di Aoko irruppe nella stanza attirando su di se l'attenzione. Il ragazzo approfittò di quella distrazione e sgattaiolò via dalla morsa in cui si trovava.
    “Prendete la ragazza!” urlò Snake; due uomini si separarono dal gruppo avvicinandosi ad Aoko che impaurita come era non riuscì a muoversi. -Aiutami Kaito...!- pensò.
    “Fermi!” la voce del ragazzo tuonò nella sala. La sua pistola era puntata contro i due malfattori che ormai avevano afferrato la ragazza; “Ti interessa così tanto la sorte della ragazza? Dammi il Blue Bird e non le accadrà niente.” propose Snake, “Non farlo...!” obbiettò lei ma subito uno dei due scagnozzi le tappò la bocca. Nella stanza piombò il silenzio.
    “Snake, mi spieghi perché questo oggetto ti interessa così tanto...?” riprese Kaito “...Dopotutto ci sono gioielli molto più preziosi di questo. Lui cosa nasconde di così importante da spingerti a chiedere l'aiuto di un ladro?” “Immagino che non me lo darai se non avrai una risposta, giusto? Ma non hai calcolato che la tua amica è ancora nelle nostre mani non ti conviene fare il furbo...” “Oh no... stavolta sei te quello che ha fatto male i conti” a Kaito infatti erano rimaste ancora tre carte da sparare e guarda caso doveva utilizarne solo due.
    Si gettò in avanti, verso la ragazza, prendendo la mira e prima che riuscissero a muoversi aveva già sparato. Le carte attraversarono la stanza e quasi simultaneamente colpirono i due che tenevano la ragazza, i quali caddero al suolo profondamente addormentati. Dopo di che si posizionò davanti ad Aoko e, tenendole la mano, raccolse la pistola dalle mani del malfattore addormentato puntandola contro Snake.
    “Vorresti spararmi?” chiese quest'ultimo con sarcasmo “Voi, fatevi da parte! Sarà una partita molto emozionante.” ordinò ai propri uomini, che subito si scansarono per lasciare campo libero al proprio capo.
    Kaito intanto con gli occhi fissi sul nemico cercava di tener ferma Aoko che gli si era aggrappata al braccio pregandolo di non sparare: “Non farlo, ti prego! Pensa alle conseguenze, diventeresti solo come uno di loro....metti giù la pistola, ti prego!” intanto lo strattonava cercando di farlo ragionare ma lui si liberò dalla presa e come se non avesse ascoltato nemmeno una parola di quello detto dalla ragazza, sparò.
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    Hehehe il continuo alla prossima puntata :P
     
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    E rieccomi finalmente tornata per postare la prossima parte!
    Questa volta il nostro amico se la vedrà brutta speriamo finisca tutto bene.... :P

    La verità- parte 6


    La pallottola partì, sfrecciò velocemente in direzione dell'uomo, non lo colpì, passò invece a poca distanza dal suo volto per poi forare la vetrata dietro di lui.
    Snake sentì un rivolo caldo scendergli dallo zigomo fin sulla guancia e infastidito vi passò la mano; il suo sguardo cambiò, diventando quello di una bestia famelica pronta a balzare sulla preda per il troppo tempo passato senza mangiare. La cosa che gli scendeva lungo il viso era sangue!
    “Questo sarebbe stato meglio non lo avessi fatto!” sbraitò preso dall'ira; ma il ragazzo aveva approfittato di quella piccola distrazione per afferrare Aoko e partire a tutta velocità in direzione di lui. Il malvivente fu preso di sprovvista e non poté far altro che scansarsi e lasciarli passare.
    Il giovane ladro protesse la testa della ragazza col proprio corpo, saltò e, con una spallata, colpì il vetro danneggiato in precedenza col proiettile. I due si ritrovarono finalmente fuori dall'edificio, Kid aprì il deltaplano e tenendo in braccio Aoko, svenuta dalla troppa tensione, cercò di volare il più lontano e il più velocemente possibile.
    Snake, ripresosi dallo sbigottimento per l'improvvisa corsa dei ragazzi, estrasse la pistola e la puntò sui due. Ma cosa!? La sua vista si era offuscata e le gambe non lo reggevano. Per puro caso vide una carta di Kid conficcata a terra vicino a lui, quindi capì che cosa doveva essere successo. Prima di saltare dalla finestra il ragazzo aveva sparato quella carta e lui non si era accorto di nulla preso, com'era, dallo scatto inaspettato dei ragazzi. Raccolse le ultime energie rimastegli, ripuntò la pistola verso i ragazzi e sparò. Dopo di che il suo corpo si fece pesante; l'unica cosa che riuscì a percepire fu un grido di dolore, per poi crollare a terra, addormentato.

    Kid aveva appena aperto il deltaplano e passava da corrente a corrente cercando di portare a riparo sia la ragazza che se stesso. Ad un certo punto sentì uno sparo, non fece in tempo a capire da dove provenisse che un dolore lancinante gli trapassò il fianco, facendolo urlare. Il deltaplano si inclinò, perdendo stabilità e i ragazzi si ritrovarono in balia delle correnti.
    La vista di Kaito si offuscava sempre più e sentiva che tra non molto avrebbe perso conoscenza -No...!- si disse -...non posso permettermi di fallire proprio adesso....devo portare al sicuro Aoko!- la strinse a sé, curvò e in un attimo riprese il controllo del deltaplano, tornando ad un volo veloce ma tranquillo. Però era faticoso dover reggere Aoko e pilotare mentre la ferita gli procurava dolore a ogni minimo spostamento ma doveva resistere, non se lo sarebbe mai perdonato se ad Aoko fosse successo qualcosa, non avrebbe permesso che si facesse male!
    Continuò a volare, cercando un posto dove atterrare. Tutto a un tratto una folata di vento improvvisa si abbatté addosso ai ragazzi. Vennero spinti verso un grattacielo dove il deltaplano urtò una delle due ali che si piegò fin quasi al punto di spezzarsi e i due iniziarono una vertiginosa planata verso il basso. Arrivati a pochi metri da terra l'ala si ruppe del tutto e si ritrovarono in caduta libera. Kaito afferrò più saldamente Aoko circondandola col proprio corpo e, con una fatica enorme a causa della ferita, si girò, dando le spalle al terreno.
    L'impatto col suolo fu tremendo: il ragazzo batté violentemente la schiena, il dolore gli tolse il fiato e involontariamente lasciò andare la ragazza, i due rotolarono in direzioni opposte, fermandosi a una discreta distanza l'uno dall'altra. “Mi spiace....non ce l'ho fatta....” cercò di dire Kaito prima che i suoi occhi si chiudessero.

    Nel silenzio più totale, si sentì un rumore di vetri infranti e la figura bianca di Kaito Kid apparve dalla finestra della torre. Vedendolo uscire, Nakamori, dette l'ordine tanto atteso e, uno dopo l'altro, tutti i poliziotti si fiondarono dentro l'edificio.
    Nella confusione che venne a crearsi subito dopo non fu possibile sentire né lo sparo né il grido, ma l'ispettore, che era rimasto a guardare il giovane ladro andarsene, vide tutto quello che successe dopo: la perdita di stabilità, lo sbandamento contro il palazzo e la discesa verso il basso. Preoccupato prese un pugno di agenti e si diresse nel punto in cui lo aveva visto cadere.
    Arrivato, restò sconvolto nel vedere la figlia distesa a terra. Si avvicinò correndo e le sollevò leggermente la testa. “Aoko! ” la chiamò preoccupato, cercando di farle riprendere i sensi “Aoko!” continuò accarezzandogli la testa. Sentendo la voce del padre gli occhi della ragazza si aprirono “Papà....” rispose. Lui tirò un sospiro di sollievo “Va tutto bene...” le disse con calma. “Ispettore!” venne interrotto da uno degli agenti, la cui voce era parecchio agitata, affidò Aoko alle cure degli altri agenti e corse a vedere cosa era successo.
    La scena che gli si presentò davanti agli occhi lo fece rabbrividire: Kid era a terra a pancia in giù, il cilindro che indossava sempre adesso non c'era, probabilmente era andato perduto durante la caduta e il suo bianco vestito aveva una grossa macchia rossa che stava continuando ad espandersi tingendo l'asfalto sotto di lui. “È sangue...” disse Nakamori sconcertato “...Chiamate un'ambulanza!” ordinò e si chinò sul ragazzo. Era vivo, però respirava a fatica e dalla posizione del corpo si poteva intuire che aveva battuto violentemente la schiena ma non sembrava aver subito gravi danni. Subito però si accorse che il ragazzo aveva perso troppo sangue e se avessero aspettato l'ambulanza sarebbe stato troppo tardi. L'unica soluzione era caricarlo in macchina e portarlo immediatamente in ospedale, forse a quel punto si sarebbe salvato. Quindi, senza pensarci due volte, lo afferrò per prenderlo in collo ma sentì il suono metallico di un oggetto caduto a terra e si bloccò improvvisamente. Era il monocolo di Kid!
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    Chissà cosa accadrà? Lo scoprirete nella prossima parte.... :P
     
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  11. Vermouth~
     
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    Non posavi da una vita!! Kia, dov'eri finita? o finito, non lo so :P
    Comunque bellissima questa parte *O*
     
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  12. ale ran
     
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    continua è molto bello
     
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    Grazie ragazzi/e!
    Non lo so' neanch'io dov'ero finita...XD scherzavo è che sono stata impegnata....e anche la prossima parte chissà quando la scrivo... :( cercherò d'impegnarmi per finirla il prima possibile!

    Ps: sono una femmina ^^
     
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    kia,questa fic l'avevo persa di vista acci...promettto di rimediare :P
     
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    ^^ non importa :D ....a dire la verità anch'io devo leggere la tua :P
     
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