Scontro tra la Bionda ed il Nero (racconto)

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    Come regalo di Natale, sebbene in anticipo, vi dono questo nuovo racconto che getta luce su un rapporto molto speciale di cui s'è parlato nel forum.

    Capitolo 1 (fine): #entry483188296







    SCONTRO TRA LA BIONDA ED IL NERO

    Soggetto: Kudo Shinichi
    Status: Deceduto.

    La donna rimase a guardare il monitor del computer per qualche secondo, era incerta se premere il tasto “salva” o meno. L’avesse fatto avrebbe, coscientemente, riferito un’informazione quanto meno dubbia all’Organizzazione; se l’avessero scoperta non ne sarebbe uscita viva. Pensò ancora qualche secondo, poi cliccò sulla tastiera: l’informazione era stata conservata. Stava quasi per spegnere tutto ed andare via quando, dalla porta, entrò l’ultima persona che avrebbe mai voluto vedere in quel luogo ed in quel momento.

    “Cosa fai ancora qui, a quest’ora di notte, Sherry?”
    “Non si fuma nei laboratori, Gin, e questo lo dovresti sapere pure tu”.
    “Rispondi alla mia domanda”. Mentre diceva queste cose, l’uomo, vestito completamente di nero, gettò a terra la sigaretta, la spense con il piede e poi s’avvicinò al monitor.
    “Stavo solo archiviando un vecchio caso, come è mio dovere, non ho avuto tempo durante il giorno e lo faccio ora, poi andrò a casa”.
    “Kudo Shinichi?” Domandò Gin, guardando lo schermo da dietro le spalle della scienziata. “E chi sarebbe?”
    “Vero, tu non ricordi mai i volti ed i nomi di quelli che uccidi. Hai uno strano modo d’operare”.
    “I morti non mi preoccupano. Sono i vivi che si devono tenere d’occhio. Infatti io non dimentico mai il volto di un nemico vivo, … o di un amico”.

    Mentre diceva queste cose, la sua mano iniziò a toccare il ciuffo di capelli ramati che coprivano l’orecchio sinistro della ragazza; era giunto il momento da lei tanto temuto.

    Si sapeva, da sempre, nell’Organizzazione, che Gin avesse un debole per le ragazze appena diciottenni, soprattutto se non protette da membri più anziani che le mettevano al riparo dai suoi “appetiti”. Erano state poche le giovani, in quel luogo, a non aver voluto sottostare alle sue attenzioni, e quelle poche avevano, tutte senza esclusione, fatto una brutta fine. C’erano certo delle eccezioni, ad esempio Chianti gli aveva rifilato una ginocchiata all’inguine, e poi l’aveva minacciato di farlo fuori, ma era una cecchina di prima qualità ed i suoi avvertimenti avevano sempre un peso; almeno questo si raccontava. Si diceva pure che solo per una donna, Gin sarebbe venuto meno alle sue “regole anagrafiche”, Vermouth. Gli sarebbe piaciuto farle abbassare la cresta, con quel suo comportarsi da prima donna; quanto gli sarebbe piaciuto vederla umiliata e violata, dopo aver opposto un’inutile resistenza. Ma Vermouth era la preferita di Quella Persona, e l’istinto di sopravvivenza aveva prevalso. Prima o poi la protezione sarebbe venuta meno, ed allora…

    Sherry aveva compiuto diciotto anni da pochi mesi, finora era stata protetta dall’età e da sua sorella. Ma ora queste due difese erano venute meno, era maggiorenne e sua sorella Akemi era morta in modo tragico, fatta fuori proprio da Gin, su ordine di Quella Persona. Aveva cercato d’evitare di rimanere sola con lui in ogni modo, del resto lavorava ai laboratori, era difficile che lo incontrasse, dal momento che era sempre in missione. Ma aveva abbassato la guardia, era stata imprudente, il mistero attorno a Shinichi Kudo l’aveva presa tanto da farle dimenticare le regole base che s’era imposta, era rimasta da sola a notte fonda nei laboratori, ora era nei guai.

    Mentre pensava a queste cose, sentì le labbra di Gin baciarle l’orecchio e poi iniziare a scendere lungo il collo. Sherry cercò di mettere distanza tra lei e quell’uomo ripugnante, in un balzo fu alla porta, ma la trovò bloccata.

    “Non puoi uscire, ho inserito il mio codice, cerca d’essere ragionevole, e vedrai che ci divertiremo”.

    Giravano voci raccapriccianti sul suo concetto di “divertimento” e non aveva nessuna intenzione di scoprire se fossero vere o meno, ma la stanza era piccola, non c’era dove scappare.

    “Sei sicuro di poterti permettere questo comportamento? Quella Persona potrebbe non apprezzare”.

    “Non credere d’essere più importante di quanto tu non sia in effetti. Abbiamo decine di chimici al nostro servizio, nessuno si lamenterà se ti farò diventare DONNA, una vera donna. Mettiti bene in mente questo, mia cara: questa sera IO mi divertirò di sicuro. Sta a te divertirti con me o meno”.

    Il suo ghigno era terrificante, cosa fare? Mentre pensava ad una soluzione, si sentì afferrare e portare verso il bancone da lavoro. Nel colpirlo molte provette caddero e si ruppero. Cercò allora di dargli uno schiaffo, ma la sua mano fu bloccata a mezz’aria da Gin, che subito dopo le ricambiò il favore dandole una sberla in pieno viso, tanto forte da farle sanguinare il labbro e lasciarle il segno sulla guancia. Quindi prese le braccia della ragazza e le piegò dietro la schiena di lei; era ora immobilizzata, il suo stesso corpo la bloccava. Iniziò a baciarla: sul viso, sulle labbra, sul collo; si sentiva male, aveva voglia di vomitare. Nel frattempo sentì una sensazione ancor più orribile: una mano di quell’uomo aveva iniziato ad aprirle la camicetta, un bottone, un altro, un terzo. Si ritrovò mezza nuda, con il suo meraviglioso seno che palpitava all’impazzata per il terrore, protetto, ormai, solo da un esile reggiseno, tanto bello quanto incapace di difenderla.

    Gin si chinò ed iniziò a baciarla anche lì, ripetutamente, mentre con le mani la palpava ossessivamente, il profumo di lei ed il suo terrore lo inebriavano come nessuna era mai riuscita prima. Le veniva da piangere, ma non voleva farlo, le avevano detto che le lacrime lo rendevano ancora più eccitato e violento, inoltre non voleva dargli questa soddisfazione. Poi lo sentì parlare:

    “È da tanto che aspettavo questo momento, Sherry. T’ho vista divenire una bellissima ragazza, non vedevo l’ora. Ma quella sciocca di tua sorella si metteva sempre in mezzo, mi diceva che non ti dovevo toccare, che ti dovevo lasciar perdere. Per un paio di volte s’è offerta al tuo posto; non è stato male, ma suppongo che con te sarà anche meglio. È stata una liberazione, quando Quella Persona m’ha dato incarico di sistemarla. Ma non ti preoccupare, in ricordo dei vecchi tempi e per rispetto tuo, non l’ho fatta soffrire … non troppo, almeno”. Ed iniziò a ridere sguaiatamente, mentre cominciava a sollevarle la gonna.

    Sherry si sentì ardere d’ira, ciò che le stava per fare e quanto riferito su Akemi la spinsero a lottare con tutte le sue forze, doveva batterlo con l'astuzia, dal momento che la forza era dalla parte del suo aggressore. Voltò la testa verso sinistra e la vide. Una siringa piena di un qualche liquido: ebbe un’idea, ma doveva attendere l’attimo giusto, che ben presto arrivò.

    Gin la sollevò e la posizionò con violenza sul bancone per mettersi più comodo e per aver maggior spazio per toglierle i collant. Nel fare questo, la giovane riuscì a liberare un braccio; in un attimo la sua mano fu sulla siringa e con due dita le tolse il cappuccio. Prima che Gin s’accorgesse di qualcosa l’ago era ad un millimetro dal suo collo.

    “Non si dovrebbero fare di queste cose in un laboratorio, Gin. Questa siringa è piena di una potente neurotossina che dovevamo testare sulle cavie, che ne dici se ora la provassi su di te? Dai nostri studi, la morte sopravviene in cinque secondi, ma sembra che sia particolarmente dolorosa. Lasciami andare, o quest’ago sarà l’ultima cosa che vedrai in vita tua”.

    L’uomo rimase come paralizzato, magari era tutta una recita, quel liquido trasparente, forse, era solo acqua. Ma era il caso di correre un rischio del genere per una sgualdrinella da due soldi? L’ira gli gonfiava le vene delle tempie, l’avrebbe ammazzata, lì, subito...

    “Allora? Lasciami, ho detto!”

    Gin si discostò di pochi centimetri, quel tanto che permise a Sherry di scendere dal bancone ed abbassarsi la gonna. Sempre con la siringa in mano, gli intimò:

    “Apri la porta e vattene, ORA!”

    Egli, per tutta risposta, estrasse la pistola: “Cosa credi, che ti permetterò di vivere dopo questo? Andrai a raggiungere tua sorella, maledetta puttana!”
    Stava per sparare, ma il cellulare lo bloccò: “Pronto? … Vodka, sei tu? … Cosa? … Vengo subito”.
    Ripose la pistola nella fondina ed aprì la porta: “Quella Persona mi chiama a rapporto. Per oggi finiamola qui. Ma ricorda, non dimentico il volto dei miei nemici, MAI!”

    Finalmente uscì dalla stanza. Sherry la bloccò immediatamente dall’interno, si accasciò in terra e guardò la targhetta sulla siringa “Glucosio”. Sorrise, il bluff aveva funzionato, ma poi scoppiò a piangere. Gin era vendicativo, prima o poi gliel’avrebbe fatta pagare per quell’affronto. Doveva prepararsi una via di fuga. Per sicurezza però, sarebbe stato il caso di tenere sempre con sé una capsula dell’APTX 4869, il veleno sperimentale che avevano dato anche a quel Kudo. In teoria se l’avesse ingerito sarebbe morta, ma una cavia del laboratorio s’era salvata e s’era soltanto rimpicciolita, ed anche la fine di quel liceale lasciava adito a dubbi e misteri.

    “Morire, o tornare bambina, non farebbe molta differenza ormai, ma devo essere pronta. Gin tornerà, molto presto”.

    FINE

    Edited by Haibarafan - 28/7/2012, 14:14
     
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  2. Eli_Eli97
     
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    O.O Mi sono venuti i brividi, davvero bello!
     
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  3. J. Watson
     
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    bellissimo
     
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  4. Denny 93
     
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    Sono rimasta senza parole, :D
     
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  5. kaito kid 06
     
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    stupendo :kaitokid:
     
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  6. Sherry-Myano
     
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    carino. il tuo migliore resta sempre l'ultimo incontro però ù_ù
    dovremmo proporre agli admin di fare una sottosezione per le FanFicion
     
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    dietro di te!

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    bello òwò
    sei davvero bravissima ^W^

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    dovremmo proporre agli admin di fare una sottosezione per le FanFicion

    sono d'accordo :sisi:
     
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    bellissimo racconto. Complimenti
     
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    hai un modo d scivere davvero stupendo complimenti
     
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    il raconto fa venire i brividi
    però complimenti, hai un ottimo talento per la scrittura!
    certo però che sugli anime o sui racconti come questo il personaggio buono ha sempre una fortuna sfacciata:pensate cosa sarebbe successo a Shiho se non fosse squillato il telefono di Gin!! + (il più io l'ho inteso come bara)
     
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    hai un modo d scivere davvero stupendo complimenti

    Ha ragione, bellissimo racconto davvero!!
     
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  12. kudo 96
     
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    ottimo come sempre :D
     
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  13. Vanessa_<3
     
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    sei bravissima , è stupendo :)
     
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    Sposto in Fanart & Fanfiction :)
     
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  15. naples 85
     
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    Racconto stupendo !!!!

    Bravissima
     
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16 replies since 19/12/2011, 11:52   1909 views
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