Cos'è l'amore?

Fiction con il sogno di diventare una light novel :)

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  1. Mikkun
     
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    Mi spiace tanto ma il capitolo uscirà lunedì a questo punto, mentre lo scrivevo si è prolungato molto più del previsto, preferisco farvi aspettare e darvi un capitolo ben fatto che uno scritto in tutta fretta, mi scuso di nuovo :(
    a mia difesa ho da dire che oggi è la festa dei lavoratori :asd:


    Edited by Mikkun - 2/5/2016, 13:29
     
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    Oh Mikkun, Mikkun, Mikkun Oscar, io non faccio festa se non scrivi tuuuuuuuuu!
    Oh, Mikkun, Mikkun, Mikkun Oscar, la mia rabbia fischia se non posti tuuuuuuu!

    ...

    Si capisce che sto aspettando quel capitolo da ormai una settimana? Sono disperata :cry:
     
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  3. Mikkun
     
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    CITAZIONE (Virgola4869 @ 8/5/2016, 12:06) 
    Oh Mikkun, Mikkun, Mikkun Oscar, io non faccio festa se non scrivi tuuuuuuuuu!
    Oh, Mikkun, Mikkun, Mikkun Oscar, la mia rabbia fischia se non posti tuuuuuuu!

    ...

    Si capisce che sto aspettando quel capitolo da ormai una settimana? Sono disperata :cry:

    Questa settimana è molto dura con i compiti e altro, se va tutto bene però domani sera esce, mi spiace tanto :(
     
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  4. Mikkun
     
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    Capitolo finito! Domani faccio la revisione e lo pubblico, restate ancora un po' in attesa :)
    ormai non vi costa nulla :ming:
     
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  5. Mikkun
     
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    Il destino è proprio crudele, non ho internet a casa! Ma stiamo scherzando Fastweb!? Ora sto da telefono e sto usando un sacco di soldi visto che non ho un piano internet, spero che domani Fastweb mi ridia internet così da darvi il capitolo :(
     
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  6. Mikkun
     
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    Scusate il ritardo ma cercate di capirmi, dopotutto siamo a maggio, senza dire altro vi lascio il secondo capitolo lungo 42 pagine di word, 3 in più rispetto al primo capitolo :)

    Capitolo due


    I due continuavano a fissarsi già da un bel po’ ma nessuno disse qualcosa, finché Kenkuro non si fece coraggio e prese la parola
    -Quindi siamo vicini, che strana coincidenza
    -G-già
    Anche se aveva preso la parola non sapeva che dire, ma alla fine fu Shiroko a prendere davvero la parola
    -A-allora ci vediamo domani
    -Oh – disse stupido, non credeva che sarebbe stata lei a terminare quell’interminabile silenzio – va bene, a domani
    -A che ora ti svegli tu?
    -Io un’ora prima delle lezioni, dopotutto da qui non c’è molta strada da fare
    -Come me allora, quindi domani venti minuti prima delle lezioni ci vediamo qua sotto e andiamo insieme a scuola
    -I-insieme?!
    -Certo, cosa c’è di strano?
    -Emm, ecco, e che se qualcuno ci vedesse cosa penserebbe?
    -Che due vicini di casa stanno andando alla stessa scuola?
    -Questo è quello che pensi te ma non credo sia lo stesso per gli altri!
    -Tu ti preoccupi troppo, ti importa così tanto cosa pensano gli altri?
    -No, lo dico per te
    -Allora non preoccuparti, se ci fosse stato un problema non te l’avrei proposto no?
    Sembrava proprio che queste cose a lei non importassero più di tanto, Kenkuro s’arrese e sospirando disse
    -Venti minuti prima delle lezioni, va bene
    Shiroko sorrise come se aveva vinto un trofeo e strinse il pugno, allora disse
    -A domani vicino – con entusiasmo
    -A domani – disse lui senza entusiasmo
    I due si diressero verso le scale per salire al primo piano dove c’erano i corridoi per i monolocali, tra le loro scale e edifici c’era un giardino con delle aiuole e una fontana, quando arrivarono al primo piano i due guardarono nella direzione dell’edifico dell’altro incrociando lo sguardo per distoglierlo appena si videro, poi entrambi tirarono fuori le chiavi e aprirono le loro rispettive porte, Kenkuro prima di entrare vide che, per una strana coincidenza Shiroko aveva l’appartamento a destra delle scale, mentre lui a sinistra di esse
    “E’ troppo strano per essere una coincidenza” pensò ritenendo la situazione quasi assurda
    Dopodiché entrò nell’appartamento, non era molto grande, appena entrato c’era di fronte lo scalino con alla sua sinistra una scarpiera con sei spazi, a destra invece la porta del bagno, poco più avanti sempre sulla destra l’entrata per la cucina, ancora più avanti c’era il salone di forma quadrata con al centro un tavolo basso rettangolare circondato da sei cuscini sui lati, due sui lati più lunghi, uno su quelli più corti, c’era un buco di forma rettangolare su un muro che permetteva di vedere l’interno della cucina, un piccolo televisore a schermo piatto si trovava all’angolo in alto a destra del salone, invece a sinistra c’era una portafinestra coperta da delle tende che portava su un piccolo balcone, infine in alto a sinistra una porta per la camera da letto avente una forma rettangolare con in basso al centro della stanza un armadio, si poteva dire che quell’appartamento fosse ottimo per una sola persona, quando Kenkuro entrò si tolse le scarpe mettendole nella scarpiera e si mise le ciabatte, proseguì più avanti fino al salone e posò la cartella accanto alla parete della cucina poi si stirò allungando le braccia in alto, in seguito sospirò come per mandare via la stanchezza dal corpo e andò verso il balcone aprendo la portafinestra dove vide Shiroko dall’altra parte che fece la stessa cosa, lei lo vide e proprio come lui rientrò dentro casa imbarazzata
    “Lo confermo, è troppo strano per essere una coincidenza” pensò Kenkuro stupito e imbarazzato
    Dopo l’ennesima coincidenza decise di andare a buttare la spazzatura, ma prima di dirigersi ai secchioni quando uscì dall’appartamento guardò in direzione di quello di Shiroko, questa volta non c’era, quindi senza indugio decise di andare ai secchioni. Arrivato ai secchioni buttò la spazzatura ma
    -Mi scusi, mi può aiutare
    Senza dover girarsi Kenkuro riconobbe subito la voce e girandosi lentamente vide di nuovo lei, il motivo per il quale Shiroko non riconobbe Kenkuro era che il punto dove si trovavano i secchioni era ombreggiato ed era difficile distinguere le persone, ma quando riconobbe Kenkuro entrambi all’unisono dissero
    -Scherzi?!
    -Smettila d’imitarmi! – disse Kenkuro
    -Io? Sei tu che mi copi!
    -Ora la colpa sarebbe mia?!
    -Esatto! Stalker!
    I due si guardarono come cane e gatto ma poi passarono a un’espressione divertita e in seguito si misero a ridere
    -Ma è assurdo – disse lui
    -Già, fin troppo – disse lei
    Dopo un breve risata Kenkuro prese la busta che Shiroko aveva in mano e la butto nei secchioni, lei lo ringraziò ma lui disse che non era nulla di che
    -Senti – disse Kenkuro
    -Si?
    -Già volevo chiedertelo prima, ma perché abiti qui? Hai dei genitori ricchi quindi perché un monolocale?
    -E’ che non mi piace molto vivere nel lusso, sin da bambina avevo deciso che nessuno mi avrebbe viziato e che avrei scelto la mia strada da sola
    -Capisco
    -Te invece?
    -Lo stesso motivo, i miei hanno molti soldi e a me non piaceva quella vita troppo agiata, per questo finito il primo anno ho deciso di andarmene di casa e vivere da solo
    -Capisco
    Nel suo “Capisco” Kenkuro sentì che la ragazza aveva da ridire su ciò che disse, come se avesse nascosto qualcosa, distolse lo sguardo come per non pensarci ma
    -Senti Kenkuro-kun
    -Si?
    -Mi potresti aiutare?
    -Con Ichiro?
    -Nono! Non intendevo quello! – disse imbarazzata
    -Allora con cosa?
    -Ecco vedi, nel mio appartamento ci sono ancora molti scatoloni e mi chiedevo se mi potessi aiutare, sai, non ho molta forza e mi stanco facilmente
    -Capisco, ecco…
    Stava quasi per rifiutare, stare così vicino a una ragazza lo agitava quindi voleva stargli il più lontano possibile, ma quando vide il suo sguardo supplicante mandò giù e sospirando disse
    -V-va bene
    -Oh, grazie mille! – disse chinando il capo
    -Va bene va bene ma alzati! Se qualcuno ci vedesse
    -Ci tieni molto alla tua immagine vero? – disse lei con una risatina
    -N-non è che io ci tengo molto, sei tu che non ci tieni per nulla
    -Io sono solo me stessa, non mi importa poi tanto cosa pensano gli altri di me
    -Davvero?
    Kenkuro si mise a pensare a come Shiroko venisse presa in giro da bambina, come è possibile che adesso non gli importa nulla di cosa pensano gli altri? Dopotutto nasconde l’eterocromia con una lente colorata, solo adesso che lui è con lei non la indossa, quelle parole erano false senza dubbio, perché se fossero vere si sarebbe mostrata davanti alla classe senza lente, ma anche se erano false Kenkuro capì cosa voleva dire con esse, voleva che anche lui fosse se stesso, per questo gli aveva detto ciò, sorrise e rispose distogliendo lo sguardo
    -Da che pulpito
    -Cosa?
    Da come aveva risposto sembrava proprio che lei avesse trasmesso quel messaggio senza accorgersene
    -Nulla non preoccuparti, ho capito una cosa
    -Cosa?
    -Che sei una ragazza che si preoccupa più degli altri che di se stessa
    -Davvero dò questa impressione? Allora continuerò a essere così!
    Sembrava una bambina, ma sicuramente, non gli importava. Dopo quella conversazione i due andarono all’appartamento di lei, appena entrati Kenkuro vide gli scatoloni e le valige, erano almeno una ventina e tutte di piccole dimensioni
    “Usare valige o scatole più grandi no?” pensò Kenkuro
    L’appartamento era identico al suo, solamente che quello di Shiroko era speculare
    -Come fai ad avere tutte queste cose? – chiese Kenkuro
    -Ho diviso ogni cosa per scatola e valigia senza ammucchiare nulla, visto che non pensavo di aver avuto aiuto per disfarle ho deciso così per facilitarmi le cose dividendo il peso in piccole parti
    -Capisco
    -Allora, apri le valigie e dimmi cosa c’è dentro, poi ti dirò dove mettere il contenuto
    -Va bene
    Detto ciò Kenkuro chiese
    -Scusa, ma davvero hai dormito qua?
    -Si, perché?
    -Perché quest’appartamento è già invivibile di suo in queste condizioni e dormirci è impensabile secondo me
    -Non è vero, ho dormito benissimo stanotte, poi gli scatoli erano di meno stamattina, oggi sono arrivati gli ultimi
    Kenkuro sospirò, qualsiasi cosa avesse detto lei avrebbe trovato una spiegazione “logica”, non pensandoci più prese una valigia e l’apri per chiuderla subito dopo
    “E’ stata solo sfortuna, apriamone un altro” pensò spaventato
    Stessa storia per un altro scatolone che aprì, decise infine di aprire un’altra valigia, ma quando sentì Shiroko chiedergli cosa ci fosse in quelle valige lui chiuse subito quella che aprì e cominciò a sudare freddo, lei incuriosita aprì le valigie con la zip aperta e nella prima vi ci trovò i suoi reggiseni, nella seconda i costumi da bagno e nella terza che Kenkuro teneva chiusa per timore di essere scoperto…le mutandine
    -Ah!!! Pervertito! – disse lei imbarazzata
    -Non l’ho fatto apposta! Come facevo a sapere che avrei trovato queste cose?! – disse prendendo delle mutandine per fare esempio
    Lei si coprì la bocca e lui si rese conto dopo un po’ di ciò che fece lasciando le mutandine con un urlo
    -Vai via!!! – gli disse, o meglio, gli urlo Shiroko
    Detto ciò correndo per un attimo a carponi per poi fare un salto da olimpiadi Kenkuro si fiondò verso la porta
    -Scusami! – disse mentre fece ciò
    Uscito si chiuse la porta alle spalle respirando affannosamente poggiando le mani sulle ginocchia per non cadere, dopo aver recuperato il respiro pensò guardando la porta
    “Non è colpa mia, sei tu che hai chiesto il mio aiuto”
    Si girò di 180 gradi per fissare bene la porta
    “Beh, forse è meglio così” pensò per poi andare verso le scale
    Ma un rumore lo fece fermare, concentrandosi un attimo capì che veniva dall’appartamento di Shiroko, era un po’ preoccupato, tantoché mise la mano sulla maniglia senza rendersene conto, rimase fermo così per un po’, poi determinato aprì lentamente la porta, sembrava che nulla fosse successo ma proseguì lo stesso, quando raggiunse il salone vide Shiroko per terra circondata da padelle e scodelle e lei per terra che si strofinava la fronte, preoccupato si avvicinò a lei mettendosi sulle ginocchia
    -Ehi! Tutto bene!?
    La ragazza tolse la mani dalla fronte e aprì gli occhi, si sorprese vedendolo di nuovo, si sentì imbarazzata pensando a ciò che era successo prima
    -Cosa ti è successo?
    Non si era aspettata una domanda del genere, lei era preoccupata per quello che era successo prima ma lui invece era preoccupato per lei, lo stesso ragazzo che qualche minuto fa dimostrava di preoccuparsi delle sue apparenze, quindi sorrise a quel ragazzo e senza imbarazzo gli disse
    -Niente, è solo che ho provato a prendere lo scatolone in cima a questa pila ma non immaginavo che ci fossero questi oggetti pesanti dentro, quindi ho perso la presa e mi è caduto tutto addosso
    -Ma tu stai bene? Non ti è caduto nulla sulla testa?
    -Be, solo la scatola, ma era vuota quando tutto era cascato quindi-
    -Fammi vedere
    Detto ciò Kenkuro prese il viso di Shiroko facendola imbarazzare e gli fissò la fronte per pochi secondi
    -Non hai nulla, allora avevi ragione, era caduto tutto prima di colpirti
    -S-stupido! Non farlo più!
    -Cosa?
    -Non mi prendere più in quel modo
    -Oh – disse imbarazzato – scusa non c’avevo pensato!
    -Uffa, prima mi mostri che ti preoccupi delle apparenze ma adesso fai il maniaco senza preoccupazioni?
    -M-maniaco? Ma scusami, davvero ti dovresti preoccupare delle apparenze quando una persona può essersi fatta male? E’ come con la respirazione bocca a bocca, davvero tu ci penseresti due volte prima di rianimare una persona? Può essere che mentre tu ci pensi quella persona potrebbe essere già morta, lo so che è un paragone esagerato ma il succo è quello, perché potresti anche esserti fratturata il cranio se una di quelle padelle ti fosse caduta da quell’altezza e poco dopo saresti svenuta
    Erano parole un po’ esagerate ma si sentiva il messaggio che voleva tramettere con esse
    “Se la vita è a rischio le apparenze non contano, non c’è da scherzare su ciò”
    Shiroko si sentì felice, quindi lo ringraziò
    -N-non c’è da ringraziarmi, chiunque avrebbe fatto lo stesso
    -Ti sbagli
    -Come?
    -Ti sbagli, non credo che chiunque si sarebbe preoccupato così, almeno è quello che io penso
    I due rimasero zitti, dopodiché Kenkuro si fece coraggio e disse
    -Scusami se ho…spiato il tuo intimo
    -N-non preoccuparti per quello, non hai fatto nulla, è colpa mia che ti ho chiesto di aiutarmi, dovevo essere previdente e mettere subito quelle cose da parte
    -Quindi?
    -Per favore, aiutami, non ti darò più del pervertito, perdonami
    -Non scusarti, è stata anche colpa mia per non averti detto che cosa avevo trovato
    In fin dei conti, la colpa era un po’ di entrambi se si usavano i due punti di vista. Dopo aver messo tutto a posto i due si sistemarono su due cuscini accanto a un tavolo al centro del salone, l’uno di fronte all’altro, poggiando le mani dietro di loro per stirarsi
    -E quello era l’ultimo – disse Shiroko
    -La prossima volta fai meno scatoloni, non importa se le cose poi s’immischiano – disse Kenkuro
    -Già, sono stata una stupida
    -Non criticarti così, sei esagerata, hai solo avuto un idea non molto buona
    -Tu vedi sempre il lato positivo delle cose?
    -No, dipende di cosa parliamo, se sono cose come questa allora non bisogna essere così rigidi
    -Oh, non l’avevo pensata mai così
    Kenkuro sorrise poi si sdraiò all’indietro chiudendo gli occhi e portandosi le mani dietro la testa, ma non riuscì a rilassarsi bene perché Shiroko stava camminando per la stanza e quando i passi terminarono aprì gli occhi e la trovò inginocchiata accanto a lui sorridente, lui s’imbarazzo
    -C-cosa c’è da ridere?
    -Nulla, sei solo divertente da guardare, non mi sarei aspettata che ciò ti avrebbe stancato
    -E’ che sono stanco da stamattina, non ho dormito molto
    -Oh, allora che te ne pare di fermarti a mangiare qui?
    -P-perché?
    -Per sdebitarmi, mi hai aiutato e soprattutto…
    -Soprattutto?
    -Non vorrei che finissi in ospedale
    Lui capendo cosa intendeva si alzò e disse
    -Senti, va bene che sono un pessimo cuoco ma così sei esagerata, e secondo ho del ramen istantaneo a casa, anche i pivelli come me possono preparare il ramen
    -Oh, scusa non volevo offenderti, volevo solo sdebitarmi
    -Emm, ecco, scusami tu, non pensavo ti saresti offesa, stavo scherzando ma forse sono sembrato troppo serio per fartelo capire
    -Capisco. Ma accetta lo stesso, voglio sdebitarmi
    I due si fissarono un po’ finché Kenkuro non mise il gomito sul tavolo con il braccio teso e appoggiò la testa sulla sua mano
    -Allora qual è il menù?
    Questa volta Shiroko capì che stava scherzando quindi sorrise e lui la imitò soddisfatto dopo essersi reso conto dello scherzo
    -Vediamo, ho varie cose ma oggi mi andava della carne, ti va bene?
    -Sei libera di fare quello che vuoi, mi va bene tutto
    -Allora carne
    Detto ciò Shiroko si diresse verso la cucina e tirò fuori la carne dal frigo e la padella dalla credenza, poi accese il fornello
    -Se vuoi accendi la televisione
    -Oh, grazie
    Detto ciò Kenkuro accese la televisione mettendo il canale delle notizie, lei lo guardò e sorrise, era proprio negato con le ragazze, forse aveva fatto male a lascialo restare per la cena ma lei voleva sdebitarsi, non perché poi sarebbe stata in debito con lui, ma proprio per educazione, si chiedeva anche perché fosse così chiuso con la gente
    “E’ davvero un bravo ragazzo, molto gentile ed educato, ma soprattutto intelligente” pensò Shiroko ricordandosi della conversazione in infermeria “quelle parole hanno raggiunto il mio cuore con la loro dolcezza, non lo ringrazierò mai abbastanza, non importa quanto mi impegni, lo supporterò in tutto, vediamo…da dove comincio? Oh, un’idea ci sarebbe”
    -Kenkuro-kun
    -Si?
    -TI piace qualche ragazza?
    Perdendo la forza nel braccio Kenkuro cadde in avanti sul tavolo facendo preoccupare Shiroko, ma il ragazzo rispose subito
    -Che razza di domanda è?! La risposta è no! – disse imbarazzato
    -Oh, scusami, non pensavo che ti saresti imbarazzato
    -Non è la domanda il problema, ma è il fatto che sia stata una ragazza a farmela!
    -Perché?
    -Perché…su queste cose si parla con le persone delle tuo stesso sesso, non con l’altro!
    -Perché?
    Non sapeva se diceva sul serio o se lo faceva apposta, forse di più la prima, allora sospirò e disse
    -Su queste cose i ragazzi si imbarazzano se ne parlano con le ragazze, come quando io ho scoperto che ti piace Ichiro
    -Ah, giusto, scusami
    Soddisfatto dove finì la conversazione Kenkuro disse per ennesima volta che non doveva scusarsi e tornò a guardare la televisione
    -Quindi ti piace Sakiko-san? – disse Shiroko allegra
    Perdendo sei vite su sette Kenkuro rispose
    -M-ma che dici?! – disse imbarazzato
    -Ho sbagliato? – disse innocente
    -Credo proprio di sì
    -Ma questa tua reazione mi fa pensare che sia così
    -E’ per lo stesso discorso di prima, non voglio parlare di queste cose con una ragazza!
    Lei sorrise per poi tornare ai fornelli, lui guardando la televisione disse
    -Va bene che io ho scoperto che ti piace Ichiro, ma se per vendicarti vuoi sapere chi mi piace la risposta è che non mi piace nessuna
    -L’hai capito vedo
    -Sei stata troppo insistente, è facile pensare che tu abbia insistito per quel motivo
    -Uffa, sei troppo intelligente
    -Intelligente…?
    Non continuò la frase ma tornò davanti alla televisione con Shiroko che lo guardava dubbiosa da dietro. Dopo un paio di minuti la ragazza aveva finito di preparare la cena, la carne aveva un aspetto più che invitante
    -Cavolo, sembra che l’abbia cucinata Ichiro
    -E’ stato lui a insegnarmi, assaggia
    Detto ciò Kenkuro prese le posate, unì le mani e disse
    -Buon appetito
    Alla fine tagliò un pezzo e lo mangiò, il sapore si sentiva subito sulla lingua, a dir poco divino
    -Buonissimo!
    -Grazie
    -Però…mi viene da piangere quando penso che io invece faccio schifo in cucina
    -Piangere?
    -Forse è un po’ esagerato – disse mangiando un altro boccone
    La cena fu particolarmente silenziosa, Shiroko vedendo Kenkuro di buon umore decise di lasciarlo in pace e il ragazzo non pensava ad altro se non al cibo. Quando entrambi finirono
    -Grazie della cena – disse chinandosi
    -Di nulla, vuoi del tè?
    -Non vorrei disturbarti
    -Nessun disturbo, dopotutto mi sentirei sola senza nessuno in un posto piccolo come questo
    -In effetti
    Mentre Shiroko andava a preparare l’acqua sorridendo fece un’osservazione ad alta voce
    -Bambina bianca e spada nera
    -Come? – chiese Kenkuro confuso
    -Quando Ichiro era andato agli allenamenti ha detto questo
    -Ah già, beh, non è poi così strano no?
    -Già, bambina bianca sono io vero?
    -Si, perché hai i kanji di “bianco” (shiro) e “bambina” (ko), mentre io spada nera perché ho i kanji di “spada” (ken) e “nero” (kuro)
    -Quindi tu sei la mia spada?
    -Non prendere troppo alla lettera quello che dice Ichiro, tende a scherzare troppo
    -Già. Comunque volevo chiederti
    -Si?
    -Perché non fai parte del club di kendo?
    Detto ciò l’unico suono che si sentì era quello della teiera
    -Perché mi fai una domanda del genere?
    -Perché Ichiro quando era all’estero parlava sempre di un suo amico che era bravissimo a kendo, e quell’amico sei te
    -Non importa, non pratico più kendo
    -Perché?
    -Non sono affari che ti riguardano
    Aveva fatto traboccare il vaso, prima sembrava più socievole e felice invece adesso era tornato chiuso e apatico, rimase zitta e preparò il tè portandolo al tavolo per poi dare una tazza fumante a Kenkuro, il ragazzo stava ancora fissando la parete, prese la tazza e guardandola disse
    -Grazie
    Poi i due rimasero l’uno di fronte all’altro, ma solo Shiroko guardava davanti a lei mentre Kenkuro fissava la tazza, non se la sentiva di cacciare di casa il ragazzo, dopotutto era colpa sua, gli aveva detto che non gli piaceva parlare del suo passato, ma non pensava che fosse così serio
    -A me…piacerebbe provare kyoudou – disse a un tratto
    Posando al tazza a posto Kenkuro disse
    -Non credo sia una buona idea
    -Perché?
    -Perché non hai molta forza e il kyoudou potrebbe stancarti molto, meglio qualcosa che non necessiti della forza
    -Giusto, cosa mi consigli?
    -Non so, ci sono molti club, sono sicuro che ne troverai uno che ti piace
    -Te fai parte di qualche club?
    -No, te l’ho già detto prima, altre richieste? Finito l’interrogatorio?
    -Interrogatorio?
    -Si, mi stai facendo solo domande
    -Io volevo solo dei pareri, non farti un interrogatorio
    -Allora la prossima volta sta più attenta
    La situazione stava prendendo una brutta piega, e anche se Shiroko lo sapeva volle provare a difendersi
    -Sei davvero un maleducato
    -Io?
    -Si, mi scuso se ti ho dato fastidio ma anche te potresti dirmi che ciò non è di tuo gradimento in modo più normale
    -Potevi capirlo da sola
    -Scusa se non sono così intuitiva come te!
    -Scusa se sembro un maleducato! Contenta?
    Ciò fu troppo, Shiroko si alzò e disse
    -Grazie per avermi aiutata, ma vorrei che te ne andassi
    Kenkuro non se lo fece dire due volte e posando la tazza sul tavolo si alzò e guardandola con astio se ne andò, ma prima di uscire dalla porta disse
    -Lo sapevo, non possiamo andare d’accordo, sei troppo fastidiosa
    Detto ciò uscì dalla porta, Shiroko si sentì triste, pensava che con lui sarebbe andata d’accordo dopo quello che gli disse in infermeria, ma era un ragazzo troppo chiuso, mise le braccia sul tavolo e ci poggiò la testa ricordandosi il suo triste passato e mettendosi a piangere; Kenkuro dall’altra parte invece era rimasto impassibile, si diresse verso il suo appartamento e c’entrò senza dire nulla ma pensando ai momenti quando Shiroko voleva davvero provare ad essere un’amica per lui, sentiva di star sbagliando ma non lo accettava, continuava a ripetersi che era colpa sua perché troppo distratta e fastidiosa, quando arrivò a casa andò un attimo in cucina e prese il contenitore del sale, ne assaggiò un pizzico
    -Dolce, come immaginavo
    Capì che la ricetta di oggi l’aveva sbagliata perché i contenitori dello zucchero e del sale erano invertiti, decise di mettere il sale e lo zucchero in due ciotole per poi metterle nei loro rispettivi contenitori; fatto ciò andò a dormire sistemandosi nel letto della sua camera senza restare alzato a guardare la televisione anche se era presto per andare a dormire
    “Non è stato un gran primo giorno, spero che domani sia diverso” pensò chiudendo gli occhi
    Il giorno dopo, appena finito di prepararsi quando uscì dall’appartamento vide vicino alla scala Shiroko, guardò un attimo l’orologio, mancavano 22 minuti all’inizio delle lezioni, ieri avevano deciso di incontrarsi 20 minuti prima, non pensava che lei l’avrebbe aspettato davvero, lui non l’avrebbe fatto, scendendo le scale e passandogli vicino gli disse
    -Buongiorno
    Ma poi proseguì per la sua strada lasciandola dietro, lei fece un piccolo scatto per mettersi dietro a lui e dirgli
    -Buongiorno
    Ma anche se si erano salutati entrambi per tutta la strada si ignorarono, anzi, Kenkuro ignorò Shiroko, lei provava a creare discussioni ma lui le terminava subito in modo disinteressato o nemmeno rispondeva, arrivati a scuola davanti alla scarpiera i due si separarono, Kenkuro prese una strada più lunga per arrivare in classe e Shiroko andò da sola, quando Kenkuro arrivò in classe vide che Ichiro stava parlando con la ragazza, i due vedendolo si zittirono
    -Di cosa parlate? – chiese Kenkuro pensando che stessero parlando della sera prima
    -Della mia promozione a “sottoposto” nel club di Kyoudou – disse Ichiro
    -Congratulazioni – disse Kenkuro sedendosi con poco entusiasmo
    -Sapevo che ce l’avresti fatta – disse Shiroko
    -Anche se non mi hai mai visto?
    -Be, io ho sempre fiducia in te
    -Oh, davvero? Allora grazie!
    Ichiro perse l’entusiasmo vedendo che l’amico lo stava ignorando e che Shiroko era un po’ malinconica
    -E’ successo qualcosa tra voi due? – chiese preoccupato senza farsi sentire dall’amico
    -Emm, ecco, abbiamo litigato
    -Davvero? Perché?
    -Gli avevo chiesto perché non praticava più kendo ed è diventato scontroso
    -Ahia, ecco perché, non dovresti chiedergli del suo passato
    -Ma cosa gli è successo?
    -Non mi sento di dirtelo senza che lui sia d’accordo, forse te la dirà lui stesso un giorno
    -Dici?
    -Si, è fatto così
    Shiroko si mise a fissarlo, aveva una faccia impassibile, ma dietro quella faccia lei non riusciva a vedere la tristezza che c’era. Quando arrivò la pausa pranzo Ichiro chiese a Kenkuro
    -Ti va di andare sul terrazzo?
    -No, oggi non voglio – rispose secco
    Ichiro e Shiroko si guardarono, poi Ichiro disse
    -Noi andiamo al dojo del club di kyoudou, se ci cerchi siamo là
    -Capito
    I due ragazzi allora se ne andarono dalla classe, Ichiro con il bento, lasciando Kenkuro con i pochi compagni di classe rimasti
    “Credo che andrò in mensa, oggi niente bento” pensò Kenkuro cominciando ad alzarsi
    -Ma allora tu lo fai apposta
    Sentendo quella voce Kenkuro riconobbe Sakiko e cercò la sua figura, ma lei era davanti al suo banco con uno sguardo serio
    -Cosa intendi? – chiese lui vedendola e risedendosi
    Intanto Ichiro e Shiroko stavano andando verso i dojo dei club
    -Ma come “sottoposto” cosa puoi fare?
    -Be, posso dare alcuni ordini ai membri del club escluso il capitano che ha il controllo assoluto su tutti noi
    -E che genere di ordini dai?
    -Beh, non so come spiegartelo, in pratica posso dire ad uno di lasciar tirare a un altro, di prendere le frecce sul bersaglio, ma il ruolo più che altro dimostra la mia bravura
    -Capisco, forse potrei entrarci anche io nel club
    -Meglio di no
    -Perché no?
    -Perché non hai molta forza e il kyoudou potrebbe stancarti molto, meglio qualcosa che non necessiti della forza
    Erano le stesse parole che Kenkuro le disse il giorno prima, quindi in fondo anche se era disinteressato un po’ di interesse c’era
    -Hai detto le sue stesse parole
    -Di chi?
    -Kenkuro-kun ieri mi aveva detto lo stesso
    -Be’, anche se avete litigato non significa che debba farti un dispetto facendoti perdere la grinta
    -Già, in fondo, è davvero un bravo ragazzo
    -Brava, vedo che hai capito
    Detto ciò i due arrivarono alla zona dei tre dojo, davanti a quello di kyoudou c’erano molti ragazzi del primo anno che facevano la fila
    -Wow, è tutta questa gente che ci fa qui?
    -Credo siano tutti candidati
    -Candidati?
    -Già, il capitano fa una dimostrazione davanti a tutti e poi la gente può decidere se iscriversi o no
    -E chi è il capitano?
    -Vieni a vedere
    I due superata la folla facilmente grazie al vantaggio del ruolo di Ichiro arrivarono all’entrata del dojo dove c’era un ragazzo in kyudogi che stava su un tavolo prendendo nomi e altre due persone ai lati dell’entrata vestite come lui
    -Chi è lui? – chiese Shiroko indicando il ragazzo al tavolo che parlava con gli studenti in fila
    -Lui è Fujita Hayato, sta al terzo anno ed è il secondo “sottoposto” sta prendendo le iscrizioni
    -Che lavoraccio – disse guardando la fila
    -Domani tocca a me, si fa a turni
    -Ma davvero accettate tutta questa gente?
    -Certo che no, i membri del club possono arrivare fino a 50, adesso siamo 34, quindi accetteremo solo 16 persone
    -E come?
    -Facciamo loro tirare un paio di volte, e coloro che sembrano più promettenti entrano
    -Capisco, allora è meglio che rinunci ad entrare nel club
    -Mi spiace, ma è così
    Dopo essere entrati i due andarono poco più avanti, salirono uno scalino e videro che c’erano cinque persone in kyudogi che tendevano gli archi, c’era anche una decina di studenti in uniforme che stavano guardando, all’improvviso una ragazza urlò
    -Ora!
    E tutti e cinque scoccarono le frecce in sincronia, tutte le frecce finirono tra i cerchi da otto a dieci punti, gli studenti applaudirono, poi la ragazza che urlò prima disse
    -Se siete interessati fuori c’è il banchetto per le iscrizioni
    Gli studenti annuirono ed uscirono, poi la ragazza disse
    -Un attimo di pausa
    Tutti e cinque allora appoggiarono gli archi su una parete e si sedettero per terra bevendo una bottiglia d’acqua, erano tutti sudati, ma solo la ragazza che aveva parlato prima era rimasta in piedi
    -Chi è lei? – chiese Shiroko a Ichiro
    Il ragazzo avvicinandosi all’arciere disse
    -Bella dimostrazione capitano
    -Capitano? – disse Shiroko
    -Oh, Ichiro-kun, sei venuto a vederci? – disse la ragazza
    -Si, volevo mostrare alla mia amica appena trasferita il dojo
    -Oh, e come si chiama questa tua amica? – disse riferita a Shiroko
    -Ecco, io sono Nakano Shiroko, molto piacere – disse chinandosi
    -Io sono Itou Komachi (伊藤 小町), faccio il terzo anno e sono il capitano del club di Kyoudou, piacere – disse allungando la mano
    Shiroko la strinse con piacere, notò subito che Komachi era una bella ragazza, aveva i capelli rossi corti, gli occhi marroni e un seno non troppo prosperoso, avevano quasi la stessa altezza, Komachi era poco più alta
    -Sei un’amica di Ichiro allora, da dove vieni?
    -Sono americana
    -Umm, America eh, soffri di albinismo?
    -Emm, si, come lo sa?
    -Dei capelli così bianchi e belli, impossibile che sia una tinta a crearli, poi sei un po’ pallida
    -C-capisco
    -La capitana è molto intelligente ed ha anche buon occhio – disse Ichiro a Shiroko
    -Ichiro-kun, quante volte te lo devo dire che devi chiamarmi per nome?
    -S-scusami – disse impacciato
    -Per nome?! – disse Shiroko sorpresa
    -Certo, lui è il mio pupillo – disse mettendogli un braccio intorno al collo
    -In realtà lei sarebbe quasi una maestra per me – disse Ichiro
    -Certo che sono la tua maestra, quando stavi facendo la prova l’anno scorso ti è caduta la freccia ancor prima di scoccarla
    -Già, ero proprio negato
    -E adesso eccoti qua come mio sottoposto
    -Già, non la ringrazierò mai abbastanza
    -Quindi è stata lei Itou-senpai a insegnare a Ichiro come tirare con l’arco? – chiese Shiroko
    -Puoi anche chiamarmi Komachi se vuoi Shiroko-chan
    -A-allora approfitterò della sua gentilezza
    -Per tornare alla tua domanda, sì
    -Quando stavo facendo l’iscrizione lei era una sottoposta, dice che aveva notato del potenziale in me – spiegò Ichiro
    -E mi sono sbagliata per caso?
    -Sembra di no
    Da come parlava con Komachi, Shiroko capì che Ichiro andava molto d’accordo con lei, come due amici di lunga data
    -Quindi Ichiro, facciamo tre tiri?
    -Posso?
    -Sei il mio pupillo e sottoposto, certo che puoi
    -La ringrazio
    -E basta tutta questa serietà, trattami come tua amica – disse colpendogli il braccio
    -Ma non potrei mai senpai
    -E invece dovrai, altrimenti ti caccio dal club, ora ne ho l’autorità
    -Scherza vero?
    -Non so, tu continua così e vedremo
    -Penso che andrò a mettermi il kyudogi
    -Ma è solo una sfida cortissima
    -Lo stesso, indossarla mi fa concentrare di più, e con te non c’è da scherzare
    Detto ciò Ichiro andò verso lo spogliatoio lasciando Shiroko da sola
    -Allora Shiroko-chan, vuoi provare un attimo? – disse mostrando l’arco
    -Posso davvero?
    -Se sei amica di Ichiro certo
    -La ringrazio
    Detto ciò Komachi si mise in postazione
    -Vieni qua
    Shiroko obbedì e si mise dov’era Komachi
    -Adesso prendi quest’arco
    Shiroko prese l’arco
    -Hai qualche degradazione agli occhi?
    -No
    -Allora tieni l’arco con la sinistra, con la destra metti la freccia, adesso tieni le gambe leggermente aperte e ferme, tieni bene l’arco, ora tendi lentamente la corda all’indietro fino alla guancia
    Shiroko fece tutto come le era stato detto, tese la corda il più possibile
    -Bene, allunga l’indice della sinistra per prendere la mira e immagina il punto dove vuoi che la freccia finisca, poi lascia
    Shiroko si immaginò il cerchio d’oro centrale, prese la mira con l’indice e la punta della freccia, tese bene l’arco e lasciò la corda, la freccia partì spedita verso il bersaglio e dopo pochi istanti si conficcò nella zona dei tre punti, Shiroko ne rimase sorpresa e delusa, Komachi invece fece un sorrisino
    -Hai diminuito la forza nella presa dell’arco, per questo la freccia è andata da un’altra parte
    -Davvero?
    Era una cosa che non notò, invece Komachi l’aveva capito subito, non era altri che il capitano dopotutto
    -Sei incredibile Komachi-senpai
    -Grazie Shiroko-chan, ma c’è gente molto più brava di me – disse andando verso il bersaglio
    -Davvero?
    -Certo, un professionista avrebbe capito subito che stavi diminuendo la forza nella presa, io invece non l’ho notato subito, solo quando hai scagliato la freccia l’ho capito – disse prendendo la freccia dal bersaglio
    -Oh
    -Eccomi – disse una voce dietro Shiroko
    Le ragazze si girarono e videro Ichiro in kyudogi
    -Stai benissimo Ichiro-kun – disse Shiroko
    -Grazie, allora capitano, cominciamo?
    -Uff, se vinco però mi chiamerai Komachi-senpai va bene?
    -E se vinco io?
    -Ti farò da fidanzata per una settimana
    Shiroko, Ichiro e i quattro arcieri che per poco non si strozzarono con l’acqua urlarono un
    -Ehhhhhhh?!
    -Seria senpai?! – chiese Shiroko quasi spaventata
    -Certo che no, c’avete creduto davvero? – disse tutta sorridente
    -Ah capitano, i tuoi scherzi sono sempre troppo esagerati – disse Ichiro mettendosi una mano sul cuore
    -Scusa scusa, allora se perdo ti farò i compiti di storia per una settimana
    -Ma per te è facile, non è giusto
    -Allora affare fatto, iniziamo
    Senza ribattere Ichiro sospirando si mise in posizione
    -Facciamo tre tiri, chi fa più punti vince, va bene? – disse Ichiro
    -Ok, ci fai da arbitro Shiroko-chan? – disse Komachi
    -V-va bene, ma che devo fare?
    -Devi solo dirci quando cominciare
    -Capito
    Detto ciò Shiroko si mise dietro ai due, alzò la mano
    -Preparatevi…
    Komachi mise l’arco sopra la testa e mentre tendeva la corda lo abbassava, Ichiro invece ce l’aveva all’altezza della spalla
    -Pronti…
    Komachi fissò con un sorrisino Ichiro e la sua determinazione, poi facendo una risatina che attirò l’attenzione del ragazzo per un attimo tornò a fissare il bersaglio, Ichiro di fretta tornò a vedere il bersaglio
    -Ora!
    I due scagliarono le frecce, Komachi centrò il cerchio da 10 e anche Ichiro
    -Non mi distrarrai così facilmente capitano
    -L’ho notato
    I due presero subito un’altra freccia e la tesero
    -Preparat-
    Shiroko provò a dire di prepararsi ma i due scagliarono subito la freccia, Komachi centrò di nuovo il bersaglio e anche Ichiro
    -Ehi! – disse Shiroko
    I due la ignorarono e scagliarono di nuovo una freccia a testa poi tutti rimasero zitti per un po’, ma un arciere disse
    -Be’, dopotutto è il capitano no?
    Infatti Komachi centrò ancora il bersaglio ma Ichiro beccò il cerchio da nove punti, i due sospirarono
    -Chi va piano va sano e lontano, quante volte devo dirtelo Ichiro-kun? – disse Komachi
    -Con quale coraggio me lo dici se le scagli così velocemente capitano?
    -Ma io sono più brava di te, e l’ho anche dimostrato, ora ricorda la promessa
    -Uff, va bene, K-Komachi-senpai – disse con leggero imbarazzo
    -Ecco, ci voleva davvero una sfida per fartelo dire?
    -V-vado a cambiarmi – disse facendo dietrofront
    Mentre Ichiro era nello spogliatoio Komachi disse a Shiroko
    -Scusa se ti abbiamo sorpresa Shiroko-chan, ma nelle sfide facciamo così
    -Fa niente, mi avete solo presa alla sprovvista
    -Se hai bisogno di qualcosa o un aiuto chiedi a me, sarò felicissima di aiutarti
    -Grazie senpai
    -Vuoi riprovare? – disse porgendo l’arco
    -Certo
    Shiroko si rimise in postazione, mise l’arco all’altezza delle spalle e prese una freccia data da Komachi, la mise sulla corda, tese la corda e allungò l’indice, focalizzò il punto dove voleva che la freccia finisse, poi con un sospiro e aumentando la presa sull’arco lasciò la freccia che andò a conficcarsi nel cerchio dei sette punti
    -Ci vuole pratica, ma non è male – disse Komachi
    Sentito ciò Shiroko mise l’arco a posto e andando verso Komachi si chinò per ringraziarla
    -Ma figurati – rispose la senpai
    -Potrebbe dirmi una cosa?
    -Chiedi
    -Perché ha scelto Ichiro come pupillo?
    -Oh, bella domanda, vediamo…
    -Non lo sa neanche lei senpai? – disse sorpresa
    -Già, ma se devo dire qualcosa forse è perché mi ispirava fiducia, non saprei, quando l’ho visto l’anno scorso in fila a fare la prova era determinatissimo, come se volesse superare qualcuno, prima del suo turno gli ho chiesto a cosa puntava e lui mi disse che voleva fare qualcosa e il tiro con l’arco aveva attirato la sua attenzione, lo aiutai a scoccare le frecce ottenendo un triplo otto, da allora mi ha incuriosito e ho deciso che l’avrei aiutato finché non mi avrebbe detto il vero motivo della sua voglia di fare kyoudou
    -Vero motivo?
    -Certo, le sue parole erano falsissime la prima volta, e dopo mezzo anno ho capito qual era quel motivo
    -E qual era?
    -Era-
    -Shiroko, andiamo a pranzare? – disse Ichiro tornato dallo spogliatoio
    -Oh, certo, alla prossima senpai – disse Shiroko
    -Alla prossima. Ichiro-kun! – disse invece Komachi
    -Si?
    -Domani tocca a te tenere a bada la folla inferocita qua fuori – disse indicando l’uscita con il pollice
    -Non ricordarmelo – disse quasi depresso
    -Non deprimerti, hai avuto il ruolo e ora ti devi prendere le tue responsabilità
    -Va bene, a domani Komachi-senpai
    Detto ciò Ichiro e Shiroko salutarono Komachi con una mano e se ne andarono, mentre si stavano dirigendo verso l’uscita già si sentiva Komachi ordinare agli arcieri di alzarsi per prepararsi, quando uscirono i due salutarono Hayato che si era preso una pausa, il ragazzo salutò entrambi guardando con leggera rabbia Ichiro per il fatto che lui non doveva badare a decine di studenti
    -Che fame, tu cosa hai oggi? – chiese Ichiro
    -Niente, la voglia di cucinare non ce l’avevo e pensavo di andare in mensa
    -Allora mangia con me, ho fatto la tempura – disse alzando il bento
    -M-ma non voglio disturbarti – disse leggermente arrossita
    -Ma che disturbo, anzi, ne ho fatta troppa e ho bisogno che qualcuno la mangi con me altrimenti devo buttarla, ci stai?
    -V-va bene
    Deciso ciò i due si misero sotto un ciliegio che si trovava nella zona relax della scuola, le zone relax erano due e molto simili tra loro, avevano ciascuna un paio di panchine con dei tavolini e dei ciliegi, essendo in piena Hanami i ciliegi erano tutti in fiore e la zona relax era degna di essere chiamata così, quando i due si misero sotto il ciliegio Shiroko chiese a Ichiro perché voleva fare kyoudou
    -Perché me lo chiedi?
    -Sono curiosa
    -Be, era solo per gelosia
    -Gelosia?
    -Già, Kenkuro era bravo a kendo e ciò mi faceva sentire inferiore
    -Ma non è vero, tu sai cucinare benissimo
    -Ma dimmi, cosa può fare un cuoco davanti a una persona che pratica kendo?
    -Emm, nulla
    -Esatto, per questo mi sentivo inferiore, volevo un’arte marziale nella quale non mi sarei sentito inferiore a lui
    -E hai scelto il kyoudou solo per questo?
    -Già, molto egoista vero?
    -Un po’
    -Tu allora dimmi, perchè ti sei trasferita?
    Shiroko allora spiegò tutta la storia
    -Mi hai messo dietro un investigatore?!
    -Si
    -Ma se volevi sapere qualcosa bastava che mi chiedessi, sarei stato felicissimo di rivederti
    -Ma volevo farti una sorpresa
    -Ci sei riuscita allora
    -Già
    Dopo un paio di bocconi nessuno dei due parlò
    “Che dico? Questo silenzio molto imbarazzante!” pensò Shiroko “anche se sono l’unica a sentirsi in imbarazzo, lui mangia tutto tranquillo”
    -A te come ti sembra Komachi-senpai?
    Quelle parole uscirono dalla bocca di Shiroko senza che nemmeno lei se ne rendesse conto
    -Eh? Che domanda è questa?
    -Emm ecco, prima con Komachi-senpai parlavamo di te, ed ho capito che lei ti considera il suo pupillo, forse persino fratellino
    -Ah, allora lo intende davvero
    -Sembra proprio di si
    -Be’, neanche io so perché lei mi abbia degnato della sua attenzione quella volta, ma forse ne è valsa la pena, più che una senpai siamo amici secondo me
    -A me davate subito quell’impressione
    -Mmm, dare l’impressione di essere amico di una delle “Tre leggende”, questo migliorerà ancora la mia reputazione – disse sospirando
    - “Tre leggende”?
    -Si, sono un gruppo di studenti, sono tutti al terzo anno e gli anni precedenti si sono classificati sempre tra i primi tre alle classifiche degli esami
    -Incredibile
    -E la cosa più incredibile è che questi ragazzi sono gli attuali capitani dei tre principali club sportivi
    -Ossia di kendo, kyoudou e sojutsu?!
    -Già, sono proprio dei prodigi in pratica
    -E quindi Komachi-senpai è una di questi tre studenti?
    -Si
    -E come si chiamano gli altri due?
    -Allora, quello del club di kendo Miura Keiji, invece quello di sojutsu Yamada Yuichi
    -Miura-senpai e Yamada-senpai…mi piacerebbe conoscerli!
    -Ti capisco, allora andiamo?
    -Sì
    -Quale vuoi vedere prima?
    -Il club di kendo
    -Allora andiamo a vedere Miura-senpai
    Detto ciò i due finirono la tempura e si diressero verso il dojo del club di kendo che si trovava a sinistra di quello di kyoudou, la fila che c’era all’entrata del dojo era molto più lunga di quella che c’era al club di kyoudou
    -Incredibile quanta gente è interessata al kendo – disse Shiroko
    -Già
    I due si avvicinarono all’entrata e videro due ragazzi in kendogi con delle shinai davanti all’entrata che impedivano agli studenti di entrare
    -Cosa succede? – chiese Ichiro a uno studente
    -Non vogliono farci entrare
    -E perché?
    -Vallo a chiedere a loro, io non lo so
    -Scusate
    Dicendo ciò Ichiro provò ad andare verso l’entrata dove trovò uno studente che era al centro delle due guardie, anch’egli aveva una shinai che teneva poggiata per terra e addosso il kendogi
    -Cosa succede?
    -Ah, tu sei Ichiro-kun, il sottoposto del club di kyoudou, congratulazioni per il posto
    -Grazie
    -Qua siamo nei guai
    -Perché?
    -Miura-senpai è andato a cercare uno dei sottoposti che doveva rimanere qui a raccogliere le richieste e l’altro sottoposto ha la giornata libera, prima di andarsene il capitano mi ha detto di non far passare nessuno finché non tornava, quindi io e questi spadaccini facciamo la guardia
    Per ogni club i membri che non avevano un ruolo fondamentale nel club veniva dato il nome di un combattente: spadaccino per il kendo, arciere per il kyoudou e lanciere per il sojutsu
    -Oh, questi sì che sono guai – disse Ichiro
    -Già, speriamo che il capitano tornì presto
    -Scusate il disturbo allora – disse prendendo Shiroko per un polso
    La ragazza arrossendo si fece tirare da Ichiro che provava a uscire dalla folla
    -Stai bene?
    -S-sì
    -Allora il kendo per oggi è da scartare, vuoi provare il sojutsu?
    -No, il sojutsu non mi interessa poi tanto
    -E il kendo perché?
    -Perché…lui lo praticava
    -Ah, ma che serviva vedere il club?
    -Non lo so, forse vedendoli sarei riuscita a capirlo meglio
    -Capisco, allora hai scelto bene
    -Perché?
    -Perché Kenkuro-
    Intanto il diretto interessato dopo aver parlato con Sakiko in classe aveva raggiunto la mensa e stava attendendo il suo turno per essere servito ricordandosi della conversazione avuta in classe

    -Cosa intendi? – chiese Kenkuro
    -Che tu le liti te le cerchi - rispose Sakiko
    -Non è che me le cerco, è solo che non andiamo d’accordo
    -Solo perché si è interessata un po’ a te?
    -Odio parlare di quel periodo e lo sai bene! – disse alzando la voce
    -Ma chi ti parla per la prima volta non può saperlo! – disse sbattendo le mani sul banco attirando l’attenzione della classe – sii meno maleducato!
    Il ragazzo non rispose ma fisso la ragazza con leggero astio anche se sapeva che aveva ragione
    -Quindi cosa dovrei fare?
    -Scusarti ovvio, si è appena trasferita, non credo tu abbia reso il suo primo giorno un granché
    -Ma non sai cosa ho fatto per lei ieri
    -E cosa avresti fatto? – disse mettendo una sedia davanti al banco e sedendosi
    -L’ho aiutata con gli scatoloni e ho evitato che piangesse, bè, che continuasse
    -Piangere?
    -Forse di te mi posso fidare, mi ha detto di non dirlo agli altri ma te lo dirò lo stesso
    -Che controsenso
    -Voi sentire o no?
    -Parla dai
    -Lei è affetta da eterocromia – disse al suo orecchio
    -Scherzi? Quindi indossa una lente?
    -Si
    -Ma perché la nasconde?
    -Da piccola è stata presa in giro per il colore dei capelli e l’eterocromia particolare
    -Particolare?
    -L’altro suo occhio è rosso
    -Davvero?! Non ho mai sentito di un caso del genere!
    -A chi lo dici
    -Comunque adesso penso di capirla un po’, se fosse venuta senza lente molti si sarebbero tenuti a distanza secondo me
    -Già
    -Ma essendo amici di Ichiro dobbiamo sostenerla almeno noi
    -Noi?
    -Certo
    -Pensavo che mi odiassi per quello che ho fatto
    I due rimasero zitti e lui abbassò lo sguardo
    -Te l’ho detto, io non ce l’ho con te, me la prendo solo quando fai l’arrogante con gli altri a causa di ciò che è successo, ma lasciamo questi discorsi deprimenti
    -Concordo
    -Ieri mi è andata bene
    -Oh, congratulazioni – disse con un sorriso
    -Grazie, ma perché con Ichiro non hai mostrato lo stesso entusiasmo
    -Perché quando l’ho vista ho pensato a ieri
    -Vedi di farla finita sfogandoti sugli altri, altrimenti anche io me la prendo
    -Se con questo eviterò il tuo odio…allora ci proverò
    -Bene
    A quel punto la porta della classe s’aprì, era Rin con in mano il suo bento
    -Sakiko-chan è in classe? – chiese a un alunno
    -Ikeda-san? Sta parlando con Emiya – disse l’alunno indicando il banco dei due
    Rin vide i due, un po’ intimorita si avvicinò
    -Sakiko-chan – disse quando arrivò
    -Oh, Rin, giorno
    -Giorno…giorno anche a te Emiya-kun
    -Giorno – disse Kenkuro normalmente
    -Scusami Rin, ma stavo facendo una lavata di capo a questo stupido – disse Sakiko vedendo se Kenkuro si sarebbe arrabbiato
    -Questa volta ti faccio passare il termine – disse Kenkuro
    La ragazza rise e poi alzandosi prese il bento sotto il suo banco, si avvicinò alla porta con Rin e disse un ultima cosa a Kenkuro
    -Fatti perdonare mi raccomando
    Dopo che era uscita anche lui uscì e andò alla mensa

    Era finalmente il suo turno e mentre gli mettevano il curry nel piatto continuava a pensare che doveva farsi perdonare, poi sospirò e pensò
    “E’ troppo difficile, io le ragazze non le capisco, come mi dovrei scusare? Gli offro il pranzo? Gli do un portachiavi? Cosa devo fare? La cosa stupida è che mi sto facendo troppi pensieri per evitare l’argomento, devo solo dirgli scusa no? Perché la penso così difficile?”
    I suoi pensieri furono fermati da uno studente accanto a lui che lo scontrò mentre si spostava nella fila
    -Scusami – disse lo studente
    -Fa niente, ero sovrappensiero… - disse Kenkuro fermandosi dopo aver visto chi era - ah, sei tu
    -Si pensa al diavolo e spuntano le corna
    -E’ “si parla del diavolo” non “si pensa al diavolo”
    -Fa lo stesso nel tuo caso
    -E smettila, sei fastidioso
    -No che non la smetto, non sappiamo ancora chi è il più forte tra i due!
    -Io, ti ho battuto otto volte su dieci e le tue due vittorie erano solo le prime che non contano granché in questo caso
    -Per questo voglio riaffrontarti, ora che sono diventato un sottoposto ce la faccio di sicuroù1
    -Te l’ho detto, il kendo non mi interessa, anzi lo odio, punta la tua lancia a qualcun’altro, Kondou-kun
    Il nome dello studente era Kondou Jin (混同 人), faceva parte del club di sojutsu ed era il rivale di Ichiro e Kenkuro, era un ragazzo abbastanza alto che superava la media, aveva i capelli neri, i suoi occhi erano marroni e portava un paio d’occhiali
    -Stai solo scappando, ammettilo
    All’improvviso Kenkuro lasciò il piatto sul tavolo della fila e prese il braccio sinistro di Jin
    -Continua a parlare dai – disse come per provocarlo
    Jin lo guardò negli occhi, poi strattonando il braccio disse
    -Le prese in giro non le reggi proprio, almeno dimmi cosa ti è successo
    -Non mi va di parlarne, punto
    Detto ciò prese il suo piatto e andò ad un tavolo, Jin provava a richiamarlo ma Kenkuro lo ignorò, quando si sedette e vide chi c’era davanti a lui sbuffò
    -Ma allora lo fate apposta!
    -Cosa? – chiese la studentessa davanti a lei
    -Non dirmi “cosa” Harada-san, che ci fai qui?
    -Essendo diventata una sottoposta mi sono stancata di prendere le iscrizioni, sto in pausa
    -Da quanto stai qua?
    -Cinque minuti?
    -Meglio che fili via prima che venga il capitano allora
    -E perché?
    -Mica puoi andartene mentre prendi le richieste!
    -Ma il capitano ha detto che potevo prendermi una pausa
    -Ma mica devi venire in mensa! Se hanno bisogno di te al dojo?!
    -Se la caveranno tranquillo
    Ma in quel momento
    -Eccoti qui cavolo! – disse uno studente in kendogi accompagnato da altri due vestiti come lui e con una shinai ciascuno
    -Cavolo, Keiji-senpai! – disse Harada spaventata
    -Che diavolo ci fai qua a mangiare karaage?! Torna subito al dojo! – urlò Miura prendendola per un orecchio
    -Ahia! Fai male Keiji-senpai!
    -Così ti ricorderai, un sottoposto non può lasciare il banco delle iscrizioni, soprattutto se la fila è da trenta studenti!
    Miura Keiji, era lui l’attuale capitano del club di kendo e uno delle “Tre leggende” insieme a Komachi, aveva dei corti capelli neri e gli occhi del medesimo colore, la sua altezza rientrava nella media proprio come Kenkuro, invece Harada Keiko era una dei due sottoposti del club di kendo, aveva i capelli biondi lunghi poco più delle spalle, gli occhi verdi e un seno moderato, era molto famosa alla Kenmiri non solo per il suo ruolo nel club di kendo, ma anche per essere una svampita cronica
    -Lasciami Keiji-senpai!
    -Scordatelo, e smettila di chiamarmi per nome! Usa il cognome o di solo capitano!
    Ma quando Keiji vide Kenkuro lasciò la povera Keiko e lo fissò
    -Sei qui allora
    -Già, cosa ti aspettavi – rispose Kenkuro
    -Nient’altro – disse socchiudendo gli occhi – ma speravo non dicessi sul serio
    -E invece ero serio
    -Sicuro della tua scelta?
    -Certo, lo odio dopotutto, poi…una porta con la serratura rotta non può più chiudersi
    Keiji capì la metafora ma
    -Capisco, ma non hai pensato che le serrature si possono sempre riparare
    Il fatto che Keiji avesse ribattuto la sua metafora con un’altra non lo turbò per nulla, si mise un cucchiaio di curry in bocca e lo mangiò
    -Poi mi sembra che tu non sia così poco interessato al kendo se ti eri preoccupato per Harada
    -Ovvio che mi preoccupo, se una come lei è diventata sottoposto cosa dovrete sopportare quest’anno?
    -Ehi! – disse Keiko
    I due ignorarono il disappunto di Keiko, poi Keiji prese per una spalla la ragazza e disse ai due spadaccini di accompagnarla
    -Agli ordini! – risposero i due
    Detto ciò i due si portarono via Keiko che chiedeva se almeno poteva finire il suo karaage, nessuno ci fece caso, poi Keiji si guardò intorno, tutti i presenti nella mensa lo stavano fissando insieme a Kenkuro, poi chinandosi di poco verso Kenkuro disse
    -Scusa se ti ho disturbato, buon appetito
    Detto ciò se ne andò e la mensa torno chiassosa come sempre, Kenkuro finì in fretta il curry, non voleva stare più in quella stanza; finito il piatto si diresse verso il secondo piano per provare a vedere i dojo dall’alto, le file erano incredibili, quelle più grosse erano per il kendo, invece il sojutsu era di circa una dozzina di persone, a occhi quella del kyoudou era doppia
    “Sembra che la spada sia sempre più popolare” pensò
    Dopo aver visto la figura di Ichiro e Shiroko ridere insieme mentre camminavano gli rivenne in mente la conversazione con Sakiko, doveva scusarsi con lei
    “Mica devo andargli incontro, quando tornerà in classe mi scuserò”
    Pensato ciò si diresse alla classe, era ancora un po’ vuota, l’intervallo stava per finire, decise di prendersi la novel che stava leggendo ricordandosi ieri quando Ichiro l’aveva urlato a tutta la classe, si era sentito davvero in imbarazzo, il fatto che i suoi gusti personali fossero sentiti da tutti era molto imbarazzante
    “E se tutti sapessero della sua eterocromia?” pensò per un attimo “dovrei essere proprio un infame per dirlo, già mi sento in colpa per averlo detto a Ikeda-san, ma di lei sono sicuro che mi posso fidare”
    Scossa la testa per cacciare tutti quei pensieri si mise a leggere, ma appena lesse la prima parola la porta si aprì, Ichiro e Shiroko erano tornati
    “Aveva proprio ragione Kondou-kun, anche se si pensa al diavolo spuntano le corna” pensò demoralizzato “ora glielo devo dire…forse…più tardi? Adesso ricomincerà la lezione, meglio non rischiare d’essere interrotti dalla professoressa…ma questa suona troppo come una scusa! Cavolo! Se Ikeda-san fosse qui mi urlerebbe, quella loli! Ma dai! Non è così difficile, solo una parola! “Scusa”! E’ così difficile dirla!”
    La frustrazione di Kenkuro si notava lontana un miglio
    “Sembra ancora arrabbiato, forse meglio che mi scuso con lui più tardi?” pensò Shiroko guardandolo
    I pensieri di Kenkuro sparirono quando la professoressa tornò e la lezione ricominciò, era ora di inglese e Kenkuro essendo il compagno di banco di Shiroko riusciva a vedere la sua bravura nella materia, sia come prendeva gli appunti che come faceva gli esercizi a grande velocità, quando la professoressa creò dei gruppi per fare degli esercizi la fortuna voleva che lui e Shiroko dovessero fare gli esercizi insieme, Kenkuro non sapeva se considerarla fortuna o sfortuna, quando avvicinarono i banchi per vedere gli esercizi che avevano assegnati Shiroko disse
    -Se vuoi te li faccio adesso io senza che ti sforzi, sembra che l’inglese non ti piaccia per niente
    -Non è quello, è che…sono sovrappensiero
    -Per quale motivo?
    -Ecco…vedi-
    -Voi due! Smettetela di parlare e fate gli esercizi assegnati! – disse la professoressa
    -Ci scusi professoressa! – dissero i due agitati
    Dopodiché Kenkuro guardò un esercizio, era un semplice esercizio di “Scegli la risposta giusta tra quelle elencate”, guardò il primo esercizio e mise una risposta in matita, ma Shiroko lo corresse subito
    -Hai sbagliato – disse cancellando con la gomma ciò che scrisse Kenkuro
    -Allora qual è quella giusta?
    -Questa – disse scrivendo la risposta
    -Oh, così la frase ha più senso
    Dopo un paio di esercizi tra i due girava un’aria tranquilla, Kenkuro rispondeva alle domande e Shiroko lo correggeva nel caso sbagliasse, ciò successe solo due volte su venti inclusa la prima volta
    -Sei davvero bravo in inglese – gli disse Shiroko
    -Eh? G-grazie
    “Rispetto a poco fa ho l’impressione che sia di buon umore, anche se mi sembra un po’ strano, non credo sia per la rabbia, ma è come se qualcosa lo preoccupasse” pensò Shiroko
    “Mi dovevo scusare con lei e invece guarda come siamo finiti! Cavolo! Perché mi è così difficile parlare con le ragazze, solo con Ikeda e Harada-san è semplice!” pensò Kenkuro
    Mentre Shiroko ricontrollava gli esercizi lui la fissò, poi sospirò facendosi notare
    “Proprio con una ragazza carina come lei dovevo litigare? Sono un vero idiota” pensò sbattendo la faccia sui palmi delle mani
    Shiroko guardandolo pensò
    “Starà male?”
    -Ecco, stai bene Kenkuro-kun?
    -Oh, sì, è solo che gli esercizi sono così complicati che mi fanno venire il mal di testa
    -Glielo dico alla professoressa?
    -Nono, sto bene tranquilla
    -Oh, capisco, vedi di non sforzarti troppo
    “Era una bugia bella e buona e lei ci crede pure?! Ma quanto è innocente questa ragazza?” pensò
    Riguardandola mentre lei vedeva gli esercizi pensò che aveva proprio ragione, Shiroko era davvero una ragazza innocente, non si meritava quelle parole la sera prima, strinse i pugni che teneva sul banco per la rabbia facendosi notare di nuovo da lei
    “Quanto mi odio, sembra che io non sia cambiato proprio per niente rispetto all’anno scorso”
    Poggiò la faccia sul banco allungando le braccia in avanti, alcuni studenti lo videro ma rimasero a guardarlo per poco, Shiroko invece sembrava preoccupata
    -Stai bene? E non mi dire di sì perché si capisce che non è così!
    Kenkuro girò la testa in modo da vederla, sembra preoccupa e al contempo arrabbiata, fece un sorrisino e disse
    -Avevo proprio ragione
    -Su cosa? Quello di ieri?
    I due rimasero zitti ma poi Kenkuro disse
    -Senti, riguardo a ieri…mi-
    Il suono della campanella si fece sentire e tutti gli studenti sospirarono
    -Cosa hai detto, non ho sentito a causa della campanella – disse Shiroko
    “Ma scherziamo mondo crudele?!” pensò il ragazzo irritato
    -Stavo dicendo che non era nulla riguardo a ieri – rispose il ragazzo
    Lei ci credette e sorrise senza farsi vedere
    “Sembra come se si sia dimenticato di ieri, anche io dovrei fare così” pensò Shiroko
    Le ore proseguirono e i due non si parlarono più, almeno finché la scuola non finì e Shiroko salutò Kenkuro, Ichiro aveva da fare col club e lei voleva rimettere a posto delle cose a casa, lui la salutò normalmente, rimase in classe arrabbiandosi con se stesso per non essersi scusato
    -Cavolo! – disse sbattendo le mani sulla cattedra, almeno non c’era nessuno che potesse sentirlo, o almeno pensava
    -Ehi, che cosa ti ha fatto la cattedra?
    Kenkuro guardò la porta, era Ichiro con la cartella in mano
    -E tu che ci fai qui? Non hai gli allenamenti?
    -Si, ma mi sono dimenticato la cena sotto il banco, tu cosa fai ancora qua invece?
    -Mi davo dello stupido
    -Ma quello non devi farlo te, ci pensiamo io e Sakiko-chan – disse sorridendo
    -Senti – disse mostrando un pugno – già sono incavolato di mio, non metterci pure tu questa storia
    -Scusa scusa – disse prendendo il pasto da sotto il banco sorridendo – perché sei arrabbiato?
    -Non lo sai?
    -Lo so, ma voglio che sia tu a dirmelo
    -E gli allenamenti?
    -Tocca ancora a Fujita-san per un po’ quindi parla – disse mettendosi sul banco
    Kenkuro lo guardò, aveva una faccia decisa, non se ne sarebbe andato finché non gli avrebbe detto la verità e se avesse detto una bugia lui l’avrebbe capito subito, lo conosceva sin dall’asilo
    -Mi devo scusare con te
    -Non stai sbagliando persona?
    -Forse sì, ma mi voglio scusare con te per averti fatto fare una figuraccia a causa della mia idiozia
    -Tranquillo a quello ci sono abituato – disse sorridendo
    -Già, ci sei davvero abituato – disse sorridendo anche lui
    -Ma io non ti perdono
    -Come?
    Ichiro scendendo dal banco si avvicinò a Kenkuro e gli diede una schicchera sulla fronte
    -Ahi! – disse Kenkuro
    -Queste scuse sono pietose se si pensa un attimo che qualcun altro se le merita più di me
    -Ma io, non ce la faccio
    -Non venirtene con questa cavolata che la prossima cosa che ti colpirà la fronte non sarà una schicchera. E’ pur sempre un essere umano, cosa ha di diverso da me o Sakiko-chan?
    -E’ che voi siete…miei amici
    -E lei cos’è? Se per lei sei un amico, anche te dovresti pensarla allo stesso modo no?
    -Lei mi considera tale?
    -Certo, durante la pausa pranzo mi diceva che voleva scusarsi con te ma non trovava i momenti giusti proprio come te
    Kenkuro spalancò gli occhi
    -Siete più simili di quello che pensi, avete entrambi un cuore gentile
    Kenkuro strinse i pugni e i denti, poi chiese
    -Cosa devo fare?
    Ichiro lo prese per una spalla e disse
    -Davvero me lo chiedi? Lo sai bene cosa devi fare, vai e scusati come si deve! – disse dandogli una spinta
    Kenkuro non oppose resistenza e si spostò davanti, poi guardando dietro dopo essersi fermato disse a Ichiro
    -Scusa, ora vado
    Detto ciò corse fuori dalla classe e Ichiro guardandolo disse
    -Scusa? Ahhh, sei proprio uno stupido, Kenkuro
    Appena uscito dall’aula raggiunse le scale che scese due gradini alla volta, corse verso la scarpiera ma Shiroko non era più
    -Cavolo!
    Si cambiò velocemente le scarpe e uscì dalla scuola correndo verso la discesa, corse con tutta la forza che aveva, poi la vide, aveva appena svoltato l’angolo
    -Nakano-san!
    Ma Shiroko non era riuscita a sentirlo, Kenkuro allora corse finché non svoltò l’angolo, appena svoltato ripetette il cognome della ragazza ma lei non lo sentì di nuovo perché aveva girato un altro angolo, Kenkuro fece un altro sprint e dopo aver girato l’altro angolo urlò questa volta
    -Shiroko!!!
    Il suo nome. La ragazza si girò sorpresa, vide Kenkuro con il fiatone che fissava il suolo
    -Ehi, stai bene? Perché hai il fiatone? E perché hai urlato il mio nome? – disse imbarazzata mentre si avvicinava a lui di fretta
    Kenkuro si appoggiò di spalle al muro accanto a lui cercando di recuperare fiato, poi quando lo recuperò disse
    -Volevo…mostrati…una cosa – disse scandendo le parole con il fiatone
    -Che cosa?
    -Un posto…speciale
    -Prima respira, poi parliamo
    Dopo pochi secondi Shiroko vedendolo migliorato chiese
    -Che posto?
    -Seguimi e lo vedrai
    La ragazza era confusa ma vedendo che Kenkuro non era arrabbiato ma ansi tranquillo se non fosse per il fiatone gli sorrise e disse
    -Allora andiamo
    Detto ciò Kenkuro si mise in marcia, stavolta camminando, Shiroko lo seguì zitta dietro, non parlò durante il tragitto considerando quel momento perfetto senza che nessuno dei due parlasse, certo la curiosità riguardo a dove stessero andando c’era ma si trattenne lo stesso. Presero una strada in salita dove non c’era nessuno, poi seguendo una curva a gomito raggiunsero un parco giochi per i bambini, non ce n’erano molti, solo tre bambini, una femminuccia e due maschietti con una madre e un padre, sembravano una famiglia davvero felice e Shiroko non riuscì ad evitare di sorridere
    -Di qua – disse Kenkuro fermando i pensieri della ragazza
    Dove stavano andando sembrava l’entrata di un parco ma non era così, c’era una piccola stradina circondata da ciliegi dai quali cadevano fiori su fiori alla velocità di cinque centimetri al secondo, Shiroko prese un fiore con il palmo della mano e lo vide, ma poi il vento si portò via il fiore staccandogli i petali, la ragazza rimase a vederli ma Kenkuro gli disse di non rimanere indietro, quindi fece una corsetta per raggiungere il ragazzo, quando gli arrivò accanto lo vide, sembrava quasi indifferente anche se si notava una sfumatura rilassata in lui
    -Eccoci – disse improvvisamente il ragazzo
    Dopo aver detto ciò i due terminarono la stradina di ciliegi e arrivarono in uno spiazzo delimitato da una recinzione di legno che impediva di cadere e due panchine ai lati della stradina, ma Shiroko non notò queste cose
    -Wow!
    Da quel posto si poteva vedere perfettamente il sole tramontare e ciliegi rendevano il tramonto ancora più bello, la ragazza corse vicino alla recinzione per vedere al meglio il panorama lasciando la cartella per terra, poi quando anche Kenkuro si avvicinò si rese conto che sotto di lei
    -Ma quella non è la strada che abbiamo fatto prima?
    -Esatto
    -Che posto bellissimo, e non è nemmeno lontano dalle nostre case – disse indicando un complesso di monolocali a destra
    I due rimasero a vedere quel panorama, ma poi Kenkuro si allontanò dalla recinzione attirando l’attenzione di Shiroko
    -Ma perché mi hai portata qua?
    Lui prese la cartella della ragazza che si era impolverata e la poggiò per bene
    -Ho scoperto questo posto 3 anni fa, ogni volta che mi sento giù o arrabbiato vengo qua, è come se il panorama si portasse via tutti i miei problemi. Ti starai chiedendo cosa centra tutto ciò, vedi, a scuola ti volevo dire una cosa semplicissima, ma non ce la facevo, parlare con le ragazze per me è impossibile, solo qui posso dirti una cosa del genere
    -E cosa volevi dirmi?
    Detto ciò una follata di vento travolse entrambi, Kenkuro si avvicinò lentamente a Shiroko
    -Nakano Shiroko
    -S-sì? – disse la ragazza arrossendo
    Dopo essersi messo davanti a lei Kenkuro chinando il viso disse
    -Per favore, perdonami per le cose orribili che ho detto ieri
    Nessun’altra parola o voce si sentì, solo il vento che si portava via i petali dei fiori di ciliegio. Quando la follata terminò Shiroko disse
    -Mi hai portata qui solo per dirmi questo?
    “Solo?” pensò Kenkuro sorpreso
    Trattenendo una risatina Shiroko disse
    -Allora è proprio vero che non riesci a parlare con le ragazze se per dirmi una cosa del genere sei dovuto venire qui
    -Già, sono proprio negato – disse sospirando un sorriso
    -Comunque ti perdono, in parte era colpa mia, non dovevo essere insistente, quindi ti perdono solo se tu perdoni me
    -M-ma io non devo perdonare nulla, sono io quello nel torto, tu non potevi sapere che mi sarei arrabbiato per quello
    -Invece sì, me l’avevi detto che non volevi parlare del tuo passato, ma ero troppo curiosa e non c’avevo pensato
    Kenkuro prese Shiroko per le spalle guardandola negli occhi sorprendendola
    -Non devi scusarti se ho avuto un comportamento da maleducato, per favore, non è stata colpa tua ma mia, quindi se vuoi sgridami pure
    -A-adesso esageri
    I due rimasero a fissarsi senza imbarazzo ma con determinazione, allora Shiroko liberatasi dalla presa di Kenkuro e socchiudendo gli occhi disse
    -Va bene, non mi scuserò, ma nemmeno ti sgriderò, solo una cosa ti chiedo
    -Cosa?
    Mentre si avvicinava al ragazzo che si imbarazzava sempre di più passo dopo passo gli disse semplicemente
    -Accettami come tua amica
    -C-come?
    -Io sento che potremo andare davvero d’accordo, non ho amici qua in Giappone, soltanto Ichiro, quindi vorrei che anche tu fossi amico mio
    -N-non è troppo egoista?
    -Non è troppo egoista dirmi di non scusarmi?
    Messo all’angolo Kenkuro sospirò e disse
    -Va bene, a-amici
    Shiroko sorrise e facendo un saltino sul posto disse
    -Evviva! Andiamo adesso – prendendo la mano di Kenkuro e la sua cartella
    -D-dove? – disse Kenkuro facendosi trascinare e prendendo per un pelo la sua cartella
    -A casa! Oggi ti faccio il ramen!
    -Eh?!

    Così era iniziato tutto, lei mi aveva quasi ordinato di essere suo amico, anche se io già pensavo di esserlo dopo essermi scusato, non so se non ero riuscito a scusarmi solo perché era una ragazza conosciuta da poco o perché l’amavo già d'allora

    Spero vi sia piaciuto, sappiate che il terzo uscirà con poche probabilità il 29 maggio ma con molte di più il 5 giugno, oyasumi minna-san :inchino:

    Edited by Mikkun - 12/5/2016, 18:06
     
    .
  7. Touko~
     
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    Ho letto il capitolo stamattina mentre aspettavo il pullman e, come per quello scorso, é stato davvero piacevole e rilassante leggerlo. :3 Mi piace il tuo stile, e mi piace il fatto che fai molta attenzione ai dettagli e alle varie descrizioni, metti in risalto anche il minimo particolare. Complimenti! *^*
    Inizio ad adorare tantissimo Kenkuro, che tenero quando non riesce a scusarsi con Shiroko e si fa tanti problemi o quando si imbarazza, é cosí un bravo ragazzo *^* Il finale... dolcissimo! *-* Shiroko e Kenkuro sono opposti a partire dal colore dei loro nomi, ma allo stesso tempo sono anche molto simili, devo dire che formano una bella coppia! *^*
    E poi sono sempre piú curiosa di sapere cosa c'é nel passato di Kenkuro che lo porta ad essere cosí chiuso e a volte scontroso...sono sicura che Shiroko-chan riuscirà a farlo aprire! :3
    Mi scuso tantissimo se ultimamente non sto disegnando e ti sto facendo aspettare tanto *si inchina* q//q Non appena passa il "periodo cruciale" a scuola, mi daró tanto da fare per ricuperare tutto! Ganbarimashou!~
     
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  8.  
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    perché l’amavo già dall’ora

    Mikkun caro, tu non mi puoi fare un errore del genere nell'ultima frase poetica di un capitolo! Sono sicura che si scriva " da allora"
    Per il resto ho scoperto di non essere una Shinkuro, ma una Shiriro! (Shiroko+Ichiro)
    Il capitolo è molto bello e mooooooooolto lungo (avrò fatto un mutuo alla fine della storia per comprarmi tutte le creme anti slogature per i pollici :sisi: )
    Comunque sono riuscita benissimo ad immaginarmi tutto versione manga shojo e sembrava tutto perfetto, quindi quando verranno aggiunte le illustrazioni non so che capolavoro che verrà fuori!
     
    .
  9. Mikkun
     
    .

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    CITAZIONE (Virgola4869 @ 12/5/2016, 17:58) 
    CODICE
    perché l’amavo già dall’ora

    Mikkun caro, tu non mi puoi fare un errore del genere nell'ultima frase poetica di un capitolo! Sono sicura che si scriva " da allora"
    Per il resto ho scoperto di non essere una Shinkuro, ma una Shiriro! (Shiroko+Ichiro)
    Il capitolo è molto bello e mooooooooolto lungo (avrò fatto un mutuo alla fine della storia per comprarmi tutte le creme anti slogature per i pollici :sisi: )
    Comunque sono riuscita benissimo ad immaginarmi tutto versione manga shojo e sembrava tutto perfetto, quindi quando verranno aggiunte le illustrazioni non so che capolavoro che verrà fuori!

    Scusa, dove lo leggi "dall'ora"?:asd:
    Ovviamente in una storia inedita creata tre settimane fa te devi shippare subito una coppia non canon :xd:
    Ringrazio anche te Touko per la recensione :)
     
    .
  10. Mikkun
     
    .

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    Aggiunto il character design di Itou Komachi (伊藤 小町) nel post principale
    Realizzato da Touko~ :)

    A breve quello di Ichiro
     
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  11. ~$imø
     
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    *arriva con nonchalance come se niente fosse*
    Ehm... quindi... hai aggiornato quindici giorni fa?! Dai, ma non me ne sono nemmeno accorto! :asd: Mikkun, presto leggerò tutte le quarantadue pagine di Word e ti lascerò un commento!
    Che carino il character design di Itou! Touko, brava come sempre! :3
     
    .
  12. Mikkun
     
    .

    User deleted


    e io che pensavo c'avessi abbandonato, invece...he is alive! :asd:
     
    .
  13. ~$imø
     
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    User deleted


    CITAZIONE (Mikkun @ 26/5/2016, 16:50) 
    e io che pensavo c'avessi abbandonato, invece...he is alive! :asd:

    Pff, nessuno si libera di me quando inzio a commentare una sua storia. :shifty:
     
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  14.  
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    Devo dire che Komachi è una gran bella gnoc... *contegno Virgola, contegno*
     
    .
  15. Mikkun
     
    .

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    Aggiunto il character design di Kimura Ichiro (木村 一郎) nel post principale
    Realizzato da Touko~ :)
    Ora Virgola ha la sua coppia yaoi :asd:
     
    .
97 replies since 22/3/2016, 20:54   2701 views
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