Cos'è l'amore?

Fiction con il sogno di diventare una light novel :)

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  1. ~$imø
     
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    CITAZIONE
    Comunque manca ancora il character design di Ichiro, devo confrontarlo con l'altro masculo per vedere chi è più degno dell'amore della ragazza :shifty:

    Visti i precedenti, mi sa che potresti finire per shippare Kenkuro con Ichiro. xD
    Ehm, ehm... Comunque... Mi prenoto un posto in prima fila per il capitolo di stasera e aspetto con tanta, tanta trepidazione anche la versione illustrata! :smile:
    In bocca al lupo ad entrambi di nuovo!
     
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  2. Mikkun
     
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    Che frasi tristi Simo :asd:
    Sono felice di vedervi così impazzienti, manca poco, ora vi saluto, vado all'Eur per vedere l'hanami

    Infatti Virgola vuole il charcter design di Ichiro solo per shippare un'altra coppia Yaoi :rotfl:

    Edited by Mikkun - 17/4/2016, 19:59
     
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  3. Mikkun
     
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    Eccolo, il primo capitolo di questa storia inedita creata da me, non sapete che emozione, detto ciò vi lascio al capitolo con delle premesse
    Nei dialoghi ho usato i suffissi onorifici giapponesi e il capitolo è venuto lungo 39 pagine di word con caratteri a grandezza 14
    P.S. Per l'illustrazione del capitolo dovrete aspettare domani, Touko non l'ha finita in tempo

    Capitolo uno


    Hanami, la stagione della fioritura dei ciliegi, una vera bellezza, quei piccoli petali che scendono lentamente sono così rilassanti che ti fanno provare una grande felicità solo guardandoli, ma mi fanno ricordare anche che una persona tempo fa mi disse, “Proteggi ciò a cui tieni”, ci tenevo a quella persona ma alla fine mi ha lasciato, è per questo che quelle parole adesso mi perseguitano, come una volante della polizia che insegue dei ladri, in questo caso io sono il ladro e non mi fermo mai, fermarmi significherebbe porre fine alla mia vita, ma non voglio mettergli fine adesso, voglio vedere tutto ciò che il mondo ha da offrirmi dopo aver scoperto che non ci sono solo crudeltà e inganni ma anche felicità, l’Hanami è una di queste.
    Lasciando questo discorso, ora sto andando alla Kenmiri, una scuola superiore di buon livello, ha un nome un po’ strano, inizia col kanji di spada e segue con gli ultimi hiragana di “arco” e “lancia”, superarla ti augura l’entrata a tante università, proprio ciò che serve a un ragazzo che ancora non sa cosa fare del suo futuro, anche se ho 17 anni ci tengo a sapere cosa voglio fare della mia vita, le scelte dell’ultimo momento non mi piacciono perché possono riservarti molte cose in futuro, possono essere piacevoli ma anche spiacevoli e io non voglio correre il rischio.
    Giro l’angolo e mi ritrovo una strada in salita con molti studenti in divisa nera che la percorrono, hanno la mia stessa divisa essendo anche loro studenti della Kenmiri, una giacca nera sopra a una camicia bianca, un paio di pantaloni neri per i ragazzi e una minigonna per le ragazze, i ragazzi portano una cravatta di un rosso spento, le ragazze invece un fiocco dello stesso colore, tutti ignorano i petali di ciliegio che cadono dagli alberi messi nelle aiuole accanto alla strada, proprio come me, siamo tutti tesi e un po’ dispiaciuti perché è oggi che ricominciano le lezioni, tutti parlano con qualcuno, io invece sto venendo da solo, non mi piace molto stare con gli altri, ho paura che alla fine potrei tenere a quelle persone quindi preferisco starmene in disparte per non passare ciò che mi successe quattro anni fa, già, quattro anni sono passati da quella volta.
    Continuo a salire finché non arrivo a un’entrata con un cancello aperto che viene superato da molti studenti e professori, sono in anticipo quindi mi fermo un attimo e mi guardo indietro, dietro di me c’è tutta la strada che ho percorso fino ad oggi, era piena di curve, salite, discese, difficilmente era dritta come lo è adesso, sospiro pensando che il tempo è più corto di quello che si pensa, mi giro, ora non mi resta che sorridere alla strada che mi attende davanti sperando di trovarmela dritta come penso, la mia vita da studente del secondo anno delle superiori inizia oggi!


    Lo studente dopo aver attraversato il cancello vide che intorno a lui c’erano gruppi di altri studenti che parlano tra loro, non gli dispiaceva molto, dopotutto era stata una sua scelta quella di non avere amici, proseguì dritto continuando a vederli con la coda dell’occhio, alcuni toccavano i loro compagni per poi indicarlo, era un po’ famoso alla Kenmiri a causa di qualcosa che fece l’anno scorso, ma non era più il ragazzo di quella volta, era cambiato così tanto da sembrare un’altra persona, proseguì dritto finché non raggiunse l’entrata della scuola, trovò il suo armadietto delle scarpe e si tolse le sue per poi mettersi quelle all’interno dell’armadietto, da dietro sentì qualcuno chiamarlo mentre si infilava la scarpa destra
    -Ehi, eccoti qui
    Lo studente si girò dubbioso, poi guardando chi l’aveva chiamato avvicinarsi gli fece un sorriso
    -Sei tu Ichiro, cosa intendevi con “eccoti qui”? Mi stavi cercando? – rispose lo studente
    -Certo, ieri ci eravamo messi d’accordo che ci saremo incontrati davanti al cancello no? Che fai? Mi abbandoni così di punto in bianco? - contestò Ichiro
    -Scusami, me ne ero dimenticato - disse mettendosi una mano dietro la testa e facendo un sorriso impacciato
    -Come che te ne eri dimenticato? A cosa pensavi?
    -A nulla di importante, forse i ciliegi mi hanno distratto troppo
    -Capisco - disse Ichiro tirando fuori le scarpe dal suo armadietto - in effetti quei ciliegi sono bellissimi, non mi stupisco che ti sia distratto, allora per questa volta passi - disse infilandosi le scarpe
    -Dovrei ringraziati?
    -Certo, altrimenti avresti dovuto pagare – disse Ichiro ironico
    I due dopodiché arrivarono nel corridoio e si diressero verso le scale
    -Da oggi dovremo prendere le scale per raggiungere la classe, l’anno scorso stavamo al piano terra – disse Ichiro
    -Già, così fai un po’ di movimento almeno
    -Guarda che io lo faccio movimento, sei tu quello che ha smesso di farlo
    -Ho preso una bici
    -Mi prendi in giro?
    -No, è la verità
    -Uh, voglio anche io una bici
    Lo studente rise per poi smettere dopo aver visto una studentessa parlare con un’altra in prossimità delle scale, forse una sua amica, la ragazza spostò lo sguardo sentendosi osservata e vide lo studente con Ichiro
    -Ehi Sakiko-chan, eccoti qui – disse Ichiro quasi urlando
    Sakiko diventando seria prese l’altra studentessa per un braccio dicendogli
    -Andiamo a parlare sopra Rin?
    -Va bene – rispose l’amica notando i due ragazzi
    In fretta le due salirono le scale allontanandosi dallo studente e Ichiro, quest’ultimo diventando triste disse
    -Ce l’ha ancora con te
    -Spero che mi perdoni – rispose lo studente
    -Be, siete nel torto entrambi, a seconda del punto di vista
    Ichiro vedendo triste lo studente lo incitò a prendere le scale per vedere la classe prima di tutti, egli sorridendo a quello che per Ichiro era un “traguardo” gli disse
    -Va bene
    -Ok, siamo molto in anticipo e non penso che Sakiko-chan sia andata subito in classe quindi abbiamo alte possibilità di essere i primi
    I due amici presero le scale affollate di gruppi di studenti che parlavano, dopo essere arrivati al primo piano videro che il cortile era affollato di studenti
    -Quanti kohai abbiamo quest’anno, sarà nostro compito come loro senpai guidarli – disse Ichiro
    -Ti piace molto avere dei “subordinati” vedo – contestò lo studente
    - “Subordinati” è una parola grossa – disse Ichiro facendo finta di prendersela – anche se per i “sottoposti” farei un eccezione
    -Sisi, continua a sognare
    -Tanto non mi costa niente no?
    I due fecero una risata e proseguirono avanti, lo studente vedeva quei ragazzi fuori nel cortile tutti dritti e attenti pronti ad ascoltare il discorso di benvenuto da parte del preside essendo tutti del primo anno, alla Kenmiri tutte le matricole dovevano essere presenti al discorso mentre quelli del secondo e terzo anno dovevano andare alle loro classi e aspettare i professori che facevano parte al discorso del preside, trovandosi al secondo anno lo studente e Ichiro non dovevano ascoltare il discorso ma la partecipazione era volontaria quindi non era strano trovare studenti del secondo o terzo anno, anche se in pochissimi.
    -Poveri kohai, come vi capisco anche io ho ascoltato quel discorso – disse Ichiro mettendo una mano sulla spalla dello studente che perso a fissare fuori dalla finestra ebbe un sussulto – stai bene?
    -Si, mi hai sorpreso – rispose lo studente
    -E’ da stamattina che mi sembri stanco, che ore hai fatto?
    -Quelle piccole, la tensione era troppa e non sono riuscito a dormire bene
    -Come ti capisco, per questo mi sono preso un caffè doppio
    -L’avrei fatto anche io se solo fosse vero che il caffè sveglia
    -Che intendi con “solo se fosse vero”? – disse Ichiro svoltando per un corridoio che portava all’altra ala della scuola
    -Che con me il caffè non funziona, lo prendo solo per gusto
    -Capisco, beh, siamo tutti diversi in fondo no?
    -Sembra che tu mi stia consolando
    -Certo, è un peccato non poter sfruttare tutto il possibile, no?
    -Se lo dici tu
    Arrivati nel corridoio dell’altra ala i due proseguirono verso destra e sentirono subito la voce del preside, il discorso era cominciato e alcuni studenti dalle classi uscivano per ascoltare il preside, difficile da credere ma tra le ragazze il preside era molto popolare essendo un bell’uomo e ascoltarlo era più che un piacere per loro, i maschi ovviamente non erano dello stesso parere quindi in molti restavano nelle classi, lo studente e Ichiro non lo ascoltavano per un semplice motivo
    -Una volta basta e avanza, chissà cosa avrà di così divino – disse Ichiro guardando le varie ragazze affacciate alle finestre del corridoio ascoltando il preside
    -Non chiederlo a me, se non le capisci te le ragazze – disse lo studente
    -Che intendi dire con ciò?
    -Che sei uno dei ragazzi più popolari della scuola
    -Io? Popolare?
    -Non fare il finto tonto
    Arrivati davanti alla porta della loro classe Ichiro la aprì ed entrò insieme allo studente
    -Non faccio il finto tonto, questa cosa di essere popolare con le ragazze non mi piace affatto
    Appena pronunciate quelle parole
    -Kimura-kun! – disse una studentessa della classe
    -Ragazze! E’ arrivato Kimura-kun! – disse un’altra
    Le poche ragazze presenti nella classe si avvicinarono a Ichiro, alcune l’avevano chiamato “Kimura-kun” perchè il suo nome era Kimura Ichiro, un ragazzo con dei corti capelli biondi e gli occhi blu, alle ragazze piaceva tanto essendo oltre di bell’aspetto anche gentile con tutti e sapeva fare molte battute di buon gusto, ciò lo rese uno dei ragazzi più popolari della scuola e il fatto che non stesse con nessuna ragazza non migliorava la situazione, il semplice fatto di aver ricevuto cioccolata da più di venti, a dir poco, ragazze a San Valentino era la prova schiacciante della sua popolarità, ma Ichiro non era attratto ancora da nessuna ragazza da quel che si sapeva, al White Day contattò tutte le ragazze che gli diedero la cioccolata e diede a ciascuna un portachiavi, dal fuoco alla brace in pratica
    -Ichiro-kun! – disse una ragazza – volevo ringraziarti di nuovo per il portachiavi
    -Anche io! – disse un’altra
    Lo studente che aveva accompagnato Ichiro vedendo quel grande afflusso di ragazze gli diede una pacca sulla spalla e disse
    -Buona fortuna
    Detto ciò ignorando con un sorrisino le richieste d’aiuto dell’amico lo studente prese il foglio con la disposizione dei banchi sulla cattedra, i professori prima dell’inizio delle lezioni venivano a scuola qualche giorno prima per decidere in quale classe sarebbe andato ogni studente e anche la disposizione dei posti per ogni classe, ma quest’ultima gli studenti ne venivano a conoscenza solo durante il primo giorno di scuola tramite il foglio che lo studente prese
    “Quest’anno mi hanno messo in fondo a sinistra lasciando libero il posto accanto alla porta” pensò lo studente rimettendo il foglio sulla cattedra “Ichiro accanto a me, invece Ikeda-san sta nella fila centrale avanti”
    Ikeda, era il cognome della ragazza che lui e Ichiro avevano visto sulle scale prima, il suo nome era Ikeda Sakiko, una ragazza molto carina e brava a scuola, l’anno scorso era sempre tra i primi 20 nella Top 50 degli studenti del primo anno, giravano voci riguardo al fatto che non studiasse così tanto perché voleva, ma perché costretta dai suoi che erano contrari riguardo alla scelta della scuola e quindi pretendevano voti alti, questa voce non si sa quanto fosse vera perché la diretta interessata non disse mai nulla a riguardo. Lo studente dopo essersi ricordato di quelle voci si sedette al suo posto, mise la cartella da un lato e tirò fuori un libro, poi appoggiando il gomito destro sul banco e la guancia destra sul palmo della mano cominciò a leggerlo tenendo il libro con l’altra mano. Dopo una decina di minuti la campanella era suonata annunciando che il discorso del preside era finito, molti studenti che erano in corridoio entravano nelle classi mentre altri rimanevano fuori a parlare, lo studente non lo notò, si rese conto di ciò quando Ichiro gli prese il libro di mano e disse
    -Ehi, perché quella sceneggiata prima?
    -Quale sceneggiata? – chiese lo studente
    -Mi hai abbandonato traditore
    -Mica te le ho messe io dietro, sei stato esagerato al White Day, potevi risparmiarti di comprare 34 portachiavi
    -Ma erano state così gentili, dovevo fare qualcosa, non mi sembrava giusto
    -In effetti hai ragione quindi – disse mettendo una mano sotto il mento e guardando in alto – non lamentarti con me – e detto ciò riprese il libro
    Ichiro rimase spiazzato, dopo aver sospirato si mise al banco alla sinistra dello studente
    -Non sospirare – gli disse lui – ogni volta che sospiriamo un frammento di felicità se ne va
    -Davvero “tu” mi hai detto una cosa del genere? – contestò Ichiro
    -No, più precisamente il libro – disse indicando una frase sul libro
    -Ah, mi sembrava strano che uno come te mi dicesse una cosa del genere
    -Che ne sai, avevo intenzione di cambiare no?
    -Si, ma avevi detto a piccoli passi
    Lo studente fece una smorfia e mise gli occhi sul libro pensando all’anno scorso, agli scatti di ira che aveva e al suo comportamento violento

    -Sei impazzito! Per poco non finiva in ospedale!
    -Vattene! Sei un mostro!


    Strinse i denti a quei ricordi, cosa che fu notata da Ichiro
    -Ehi, stai bene? – gli chiese
    -S-si, solo un brutto ricordo
    Ichiro gli fece una faccia preoccupata, ma poi sentì delle voci, alzò lo sguardo e vide un gruppo di ragazze parlare tra loro
    -Sarà anche carino e popolare, ma se frequenta lui…
    -Già, è un vero peccato
    Poi notò che molti studenti avevano lo sguardo fisso sullo studente accanto a se, egli si rese conto che si sentiva osservato e ciò gli faceva rabbia
    “Perché ce l’avete ancora con lui?! E’ cambiato, non è più quella persona, lui vuole cambiare, lasciatelo in pace!” pensò Ichiro stringendo i denti
    Alzandosi dalla sedia fissò tutti gli studenti presenti nella classe e prendendo aria stava per parlare, ma
    -Bene tutti seduti
    Era stata la professoressa a dire ciò, tutti gli studenti andarono a posto e Ichiro si sedette
    -Non macchiarti per me, se lo fai non ti potrai più pulire – gli disse lo studente accanto a lui
    -Me ne frego, forse e meglio così, la mia popolarità diminuirà almeno
    Lo studente sorrise e poi disse
    -Grazie, ma sei uno stupido
    Ichiro fece una risatina
    -Ha parlato lui
    Quando tutti si sedettero ai loro posti la professoressa disse
    -Bene, starò con voi anche questo anno, c’è stato un solo trasferimento quindi adesso siete ventinove
    Appena detto ventinove la porta della classe si aprì, c’era un professore tutto agitato che disse
    -Mi scusi Fujimura-sensei, venga un attimo
    Tutti gli studenti rimasero sorpresi, appena iniziate le lezioni veniva richiesta la presenza di un professore? Era molto strano
    -V-va bene Hayashi-sensei, scusatemi un attimo – disse la professoressa Fujimura agli studenti
    Detto ciò la professoressa Fujimura uscì chiudendosi la porta dietro, gli studenti allora parlarono tra loro chiedendosi cosa stesse succedendo
    -Che un professore sia mancato?
    -Oppure si è dimenticata qualcosa?
    -Fujimura-sensei? Spero tu stia scherzando
    Queste voci si stavano alzando come un polverone, Ichiro vide che lo studente non sembrava tanto interessato, tanto che tornando nella posizione di prima si mise a leggere il libro che aveva
    -Tu che ne pensi?
    -Boh, forse c’è uno studente trasferito che non trovava Fujimura-sensei per raggiungere la classe, oppure due si sono azzuffati, nel secondo caso Fujimura-sensei è la migliore in queste situazioni
    -Tu dici? Io non credo, davvero inizierebbe una zuffa all’inizio dell’anno? E’ assurdo
    -Allora mi spiace ma non so che dirti
    -Uffa – disse sospirando – sei noioso così
    -E’ un complimento?
    -Per niente, ma davvero hai pensato che lo fosse?
    -No
    -Ahhhh, sei proprio strano – disse sorridendo – ma cosa ti leggi! – disse prendendo il libro dello studente con la mano destra
    -Ehi! – disse con imbarazzo
    -Ma questa è una love-comedy!
    -Ridammela!
    -Oh, questo sì che è un grande cambiamento, poi questa novel è anche famosa, hai scelto bene
    Lo studente prese la novel e la nascose imbarazzato, notò che molti si girarono
    -Ehi, ma davvero lui sta leggendo una love-comedy?
    -Allora è veramente cambiato
    -Che ne sai, magari lo fa solo per ingannarci
    -Sicuro?
    -Certo, nessuno cambia così velocemente, fidati
    -Forse hai ragione
    -Io credo che sia davvero cambiato invece
    Molti sentirono quella voce, era della rappresentante di classe dell’anno scorso, Ikeda Sakiko
    “Ikeda-san” pensò lo studente sorpreso
    Gli studenti si guardarono tra loro, ma nessuno parlò perché la porta si aprì, da essa entrò la professoressa Fujimura
    -Scusate ragazzi, c’è stato un imprevisto
    Si mise a posto e guardando la classe disse
    -Da oggi avrete una nuova compagna
    Tutti sussultarono, più di altri Ichiro
    -Ma stiamo scherzando?
    -Spero proprio di sì – disse lo studente sorpreso tanto quanto Ichiro
    -Amico, ma allora tu prevedi il futuro! Vedi che una buona qualità almeno ce l’hai
    Lo studente sbatté la novel sulla testa di Ichiro il quale si mise le mani sopra di essa per il dolore, seppur minimo
    -Che male
    -Cosa intendevi con quel “una buona qualità almeno ce l’hai”?
    -Dai, lo sai cosa intendevo
    -Lo stesso, è una cosa triste da sentire – disse con un sorriso
    -Se lo dici con quella faccia nessuno ti crederebbe mai
    Lo studente stava per ribattere ma si rese conto che in classe era entrata una ragazza quindi rimase zitto per distinguere meglio la sua figura: aveva dei lunghi capelli bianchi che arrivavano fino ai fianchi, non sembravano tinti ma naturali, aveva anche la pelle abbastanza chiara e la sua altezza superava di poco la media giapponese, quando raggiunse la cattedra si girò verso gli studenti mostrando il suo viso, aveva gli occhi blu e sembrava molto emozionata, in una mano aveva un parasole blu e nell’altra una cartella, lo studente si guardò intorno e notò che molti ragazzi erano rimasti affascinati dalla nuova studentessa, alcuni anche troppo
    “Che cascamorti” pensò annoiato lo studente
    Ma riguardando la nuova studentessa sospirò
    “Beh, carina lo è”

    gIpL2VG

    -Ragazzi – disse la professoressa Fujimura – lei è vostra nuova compagna, forza, presentati – disse gentilmente alla nuova arrivata
    -G-grazie professoressa – disse la ragazza emozionata, poi guardando la classe e prendendo fiato disse – piacere a tutti, il mio nome è Nakano Shiroko, vengo dall’America ma come noterete so parlare bene il giapponese grazie a mio padre che è appunto giapponese, spero di andare d’accordo con tutti voi – concluse con un inchino
    Tutti i maschi tranne Ichiro e lo studente si alzarono, misero le braccia dritte verso il basso e…
    -Benvenuta Nakano-ojosan! – dissero tutti inchinandosi con foga
    Lo studente si sbatté la mano in faccia
    “Che idioti” pensò
    -Emm, ecco, v-v-vi ringrazio tutti – rispose la ragazza imbarazzata
    Le ragazze diedero anche loro il benvenuto anche se rimaste scettiche dalla reazione dei ragazzi, lo studente invece guardando alla sua sinistra per vedere la reazione di Ichiro notò che era a dir poco, sorpreso
    -Ehi, non dirmi che anche tu vuoi fare il cascamorto – disse allungandosi e mettendogli una mano all’orecchio
    -Non ci credo – rispose sorridente Ichiro
    -Cosa non credi?
    Ma non gli arrivò nessuna risposta, infatti Ichiro si alzò e disse tutto felice rivolto alla nuova arrivata
    -Ma sei davvero tu?
    La ragazza guardò nella direzione di Ichiro e appena distinse la sua figura dall’imbarazzo passò alla felicità
    -Non ci credo sei proprio tu Ichiro-kun!?
    -Ichiro-kun?! – dissero i ragazzi notando con quanta confidenza lo diceva
    -Si! Invece tu sei proprio Shiroko! – rispose Ichiro
    -Shiroko?! – dissero, questa volta le ragazze
    Poi i due si corsero incontro e si abbracciarono facendo esplodere una mucchio di…
    -Ehhhhhhh!?
    Anche lo studente era sorpreso, così tanto che quasi si strozzò; poi Ichiro sciogliendo l’abbraccio mise le mani sulle spalle di Shiroko e disse
    -Ma che ci fai qui?
    -Semplice, mi sono trasferita – rispose la ragazza
    -Non è semplice, hai viaggiato oltre mare! Questo lo chiami trasferimento?!
    Shiroko non riuscì a rispondere perché la professoressa aveva tossito due volte attirando l’attenzione, i due sentirono un brivido lungo la schiena
    -Sono felice per te Nakano-kun ma lasciate i saluti per dopo, ora c’è lezione – disse la professoressa con un tono gentile
    -M-mi scusi tanto professoressa! – disse inchinandosi subito
    -Ci scusi – disse Ichiro chinandosi di poco
    -Ok, ora tornate ai vostri posti
    “Siete stati fortunati” pensò lo studente “se dovessi simboleggiare la pazienza con qualcuno, Fujimura-sensei è la scelta migliore”
    Dopodiché tutti si sedettero ai loro posti e Shiroko tornò alla cattedra
    -Dunque Nakano-kun, abbiamo trenta banchi e prima che venissi in questa classe erano in ventinove, quindi hai un solo posto dove metterti, ossia il banco vicino alla porta – disse la professoressa Fujimura indicandolo
    -Capisco, allora con permesso
    Detto ciò Shiroko si diresse, guarda caso, accanto al nostro studente, appena arrivata al banco notò che Ichiro era due banchi alla sua sinistra e gli fece un sorriso che fu ricambiato nello stesso modo
    “Quindi cosa sarei adesso? Il terzo incomodo?” pensò lo studente
    Dopo aver fatto un ultimo accenno a Ichiro la ragazza si sedette, poggiò il parasole al banco e notò che lo studente accanto a se stava per prendere il libro, ignorandola, capì di dover prendere lei l’iniziativa
    -C-ciao, io sono Nakano Shiroko, piacere – disse allungando una mano
    Lo studente vide la mano, poi guardando da un’altra parte con fare imbarazzato disse
    -I-io invece sono-
    Non finì la frase che Shiroko prese la sua mano e l’unì con la sua in una stretta
    -E-ehi!
    -Tu sei? – disse con un sorriso la ragazza
    Ormai lo studente senza via di fuga sospirò e disse
    -Io sono Emiya Kenkuro

    -Piacere Emiya-kun, spero andremo d’accordo, se vuoi puoi anche chiamarmi per nome
    -S-sono lusingato, ma preferisco usare il cognome per ora – disse Kenkuro
    -Ok, va bene se ti chiamo per nome?
    -P-perché?
    -Così, in America è più normale chiamarsi per nome
    Kenkuro la fissò un po’, poi sospirando disse
    -Fai come vuoi…Shiroko
    La ragazza rimase piacevolmente sorpresa, e rispose
    -Ok, Kenkuro-kun

    Mi sembrava un gioco, ma in fondo al mio cuore, adesso capisco che non lo era affatto

    Dopo la fine dell’ora un gruppo di ragazze si diresse verso il banco di Shiroko
    -Shiroko-chan, va bene se ti chiamiamo così? – disse una del gruppo
    -Oh, sì certo – rispose lei
    -I tuoi capelli
    Kenkuro notò che la domanda la turbò, ma non ne era sicuro
    -Sono così belli, che marca usi per tingerli?
    -Oh, bè, mi spiace ma-
    -Non sono tinti
    Le ragazze si girarono e una di esse con fare quasi scontroso disse
    -Perché lo dici Emiya-kun?
    -Perché non ha usato nessuna tinta – poi guardando Shiroko disse – di cosa sei malata?
    Le ragazze sussultarono ma Ichiro invece disse
    -Cosa ti fa pensare che sia malata?
    Kenkuro lo guardò, non sembrava una critica per difendere l’amica, ma una semplice osservazione
    -L’ho pensato perché aveva appresso un parasole
    -Solo per quello?
    -Beh, ha anche la pelle pallida e i capelli bianchi, ho pensato all’albinismo ma non credo che sia ciò-
    -Ma è proprio quello invece
    Tutti si girarono verso Shiroko che aveva lo sguardo chino, poi guardando tutti, anche alcuni che dai loro banchi erano seduti e sentendo alcune parole si erano incuriositi
    -Sono affetta d’albinismo infatti
    Il modo in cui lo disse non esprimeva preoccupazione, le ragazze allora preoccupate gli chiesero
    -Ma stai bene almeno?!
    -Sisi, non preoccupatevi la mia malattia non è così grave, rispetto alle altre persone affette non ho problemi visivi, ma mi ustiono facilmente
    -Per questo porti il parasole allora – disse Kenkuro
    -Già, hai un occhio molto attento vedo
    -Me lo dicono in tanti, ma chissà se è vero – disse mettendo apposto i libri della prima ora
    -E dai – disse Ichiro – non fare il prezioso
    -Non era mia intenzione
    -Ma l’impressione era quella
    Mentre i due continuavano a discutere Shiroko disse
    -Scusate, ma Kenkuro-kun e Ichiro-kun sono amici?
    -K-Kenkuro-kun?! – disse una ragazza
    -Avete tutta questa confidenza?! – disse un’altra
    -Beh, ecco, preferisco chiamare i miei compagni per nome – contestò Shiroko a mani alzate
    -C-capisco…bè, si, Emiya-kun e Kimura-kun sono amici sin dall’infanzia da quello che ho capito
    -Oh – poi vedendo Kenkuro disse – allora è lui
    -Chi?
    -Oh, niente, parlavo con me stessa
    Detto ciò il professore dell’ora seguente entrò per cominciare la lezione che per Kenkuro fu abbastanza strana, infatti si sentiva costantemente lo sguardo di Shiroko addosso
    “Ma cosa vuole?” pensava
    Arrivata la pausa pranzo Ichiro andando da Shiroko chiese
    -Andiamo?
    -Dove?
    -In giro per la scuola, ti sei appena trasferita e ti sei persa al primo giorno
    -Scusami ma la scuola è gigante! – disse con finto broncio
    -Lo so, appunto devo farti fare il giro, ci stai?
    -Si, andiamo
    Detto ciò i due presero i bento che avevano portato da casa
    -Appena finito il giro troveremo un posto dove mangiare – disse Ichiro
    Detto ciò notò che Kenkuro stava con la novel in mano e leggerla, Shiroko seguì lo sguardo di Ichiro e vide Kenkuro, sorrise e andò da lui prendendolo per un braccio strattonandolo, il ragazzo perse la presa della novel e tutto preoccupato guardò chi era il suo assalitore
    -Dai Kenkuro-kun! Vieni anche tu!
    -Ahhh, che cosa fai?!
    -Dai vieni
    -Ma non mi va e poi perché dovrei?
    -Perché Ichiro e tuo amico no?
    Il volume delle loro voci aveva attirato l’attenzione di tutti in classe che li guardarono con sguardo confuso
    -Scusa, ma che centra ciò?
    -Che se sei amico di Ichiro allora sei anche amico mio
    “Amico…tuo?” pensò Kenkuro sorpreso
    -Quindi devi venire anche tu! – disse tirandolo, ma il peso morto di Kenkuro era più resistente e non riusciva ad alzarlo, notò che il ragazzo aveva lo sguardo chino e smise di tirare, poi sentì
    -Va bene ti accompagno
    -D-davvero?!
    -Si, ma a due condizioni
    -Dimmi
    -La prima: ti accompagno, ma solo come compagno di classe che fa da guida alla nuova trasferita
    -Va bene – disse leggermente delusa – l’altra?
    -L’altra… - disse alzando lo sguardo – potresti lasciarmi il braccio? Le tue…
    Inizialmente confusa Shiroko si rese conto cosa voleva evitare di dire Kenkuro, il braccio del ragazzo infatti si trovava in mezzo al seno di Shiroko, rossa dall’imbarazzo la ragazza gridò e lo lasciò
    -P-pervertito!
    -Io?! Sei stata tu a prendermi!
    -Lo stesso! Dovevi dirlo subito! Pervertito!
    Sapendo che il pudore della ragazza non le avrebbe permesso di cambiare risposta anche insistendo, Kenkuro si alzò e prendendo il bento disse
    -Vuoi ancora la mia compagnia? In caso contrario vado a cercami un posto dove nessuno mi dia del pervertito
    Shiroko ancora imbarazzata distolse lo sguardo varie volte come un bambina, ma poi disse
    -Vieni, in parte era colpa mia, quindi passi
    “In parte?” pensò Kenkuro
    Detto ciò Ichiro sorrise in ricordo di quella sceneggiata e poi si diresse verso la porta seguito da Shiroko e Kenkuro, quest’ultimo trovandosi sulla soglia guardò la classe notando che tutti lo stavano guardando, tra gli studenti riconobbe Sakiko che lo guardava impassibile con il bento in mano, chiuse gli occhi e dopo la porta, si girò e vide Ichiro e Shiroko, si avvicinò ai due che erano accostati accanto alle finestre e disse
    -Cosa gli mostriamo prima?
    -Beh, meglio partire dall’entrata, così è più semplice orientarsi, che ne pensi?
    -Penso sia una buona idea
    -Allora andiamo
    Detto ciò si diressero verso le scale
    -Allora Shiroko – incominciò Ichiro – il perimetro della scuola è quadrato, al centro c’è l’edificio principale, ha una forma rettangolare e ha due ponti, quelli là – disse indicando due corridoi dietro di lui – ha anche tre piani incluso quello di sotto e-
    -Ichiro-kun, questo lo sapevo già, non so la posizione delle aule
    -Oh giusto, bè, il primo piano, ossia questo, ospita le classi del secondo anno, il secondo quelli del terzo e quello terra delle prime, ciascun piano ha alcune aule speciali, di informatica, laboratorio, biblioteca e alcune aule per i club
    -Capisco, allora ho sbagliato tutto
    -In che senso? – chiese Kenkuro
    -Mi avevano detto che le classi del secondo anno erano al secondo piano, io ci sono andata ma mi sono persa
    -Visto che fa strano dire che le classi del secondo anno stanno al primo piano qua partiamo dal piano terra chiamando primo piano – disse Ichiro trattenendo una risata – adesso ho capito perché ti sei persa
    -Ah, ecco perché, quindi l’ultimo piano lo chiamate terzo invece di secondo no?
    -Esatto, ci farai subito l’abitudine, non preoccuparti
    -Bene, quindi non ti servono indicazioni – disse fermandosi
    -Già, penso ormai che il giro sia inutile – disse anche lei fermandosi
    “E io mi sono dovuto subire quella sceneggiata solo per questo?” pensò Kenkuro fermandosi
    -Allora vi saluto, io vado a mangiare – disse Kenkuro salendo le scale
    -Aspetta, dove vai? – chiese Shiroko seguendolo insieme a Ichiro
    -Ho detto che ti avrei accompagnato a fare un giro, ma se non ce né bisogno tolgo il disturbo
    -Ma che togli il disturbo! Ti stavo chiedendo dove avevi intenzione di andare
    -Perché ti interessa?
    -Perché mangiando in compagnia il cibo è più buono, vero Ichiro?
    -Certo, non te l’ha mai detto nessuno Kenkuro?
    Alla Kenmiri ci accedono solitamente figli di famiglie ricche, i Kimura erano una di queste, il padre di Ichiro, Kimura Benkei, era un chef professionista riconosciuto in molte parti del mondo e sua moglie, Maeda Chika, non era da meno, essendo Ichiro figlio di due grandi chef come loro decise di seguire la strada del cuoco avendo anche talento a cucinare, il fatto che Ichiro abbia dato ragione a Shiroko riguardo al fatto che mangiare in compagnia rende il cibo più buono doveva convincerlo
    -Se è Ichiro a dirlo allora sarà vero, no? Kenkuro-kun? – disse Shiroko con la soddisfazione di uno che ha vinto la battaglia, ma senza darlo a vedere
    Da come l’aveva detto sembrava che anche Shiroko fosse al corrente del ruolo dei genitori di Ichiro, per non sembrare un bambino insistente Kenkuro, per prima cosa sospirò
    -Cosa mi avevi detto stamattina? – disse Ichiro – ogni volta che sospiriamo un frammento di felicità se ne va, era questo giusto? Allora perché sospiri?
    Messo nel pallone da un amico testardo e una ragazza conosciuta poche ore fa Kenkuro con voce da un disperato disse
    -E va bene, venite pure
    Detto ciò i due si misero a seguire Kenkuro
    -Ma perché andiamo al piano dei nostri senpai? – chiese Shiroko
    -Oh, io ho capito – disse Ichiro
    -Cosa hai capito? – chiese la ragazza
    -Vediamo, te la senti di infrangere il regolamento? Shi-chan?
    -Di nuovo con questo soprannome? Ti ho già detto che non mi piace! Stessa storia per infrangere il regolamento! E’ il mio primo giorno!
    I tre arrivarono al terzo piano ma invece di prendere un corridoio proseguirono prendendo le scale
    -Ehi, ma non è vietato salire sul tetto!? – disse Shiroko fermandosi
    -Sisi, dillo più forte dai, così ci sentono – disse Kenkuro
    -Dai Shi-chan, fai un eccezione per questa volta – disse Ichiro
    -Non voglio macchiarmi di un crimine il mio primo giorno dopo un trasferimento!
    -Dai, chiamarlo “crimine” è esagerato – disse Ichiro, poi avvicinando il viso a quello della ragazza che era diventata rossa per la poca distanza concluse con – Miss correttina
    -Ah! Non lo dire! E’ peggio di Shi-chan!
    -Allora sali se non vuoi un terzo soprannome – disse Kenkuro
    -E quale sarebbe?
    -Ci tieni tanto a saperlo?
    Con un tic all’occhio sinistro Shiroko strinse i denti e salendo di fretta le scale sorprendendo i ragazzi disse
    -Non ne voglio un altro!
    I due la seguirono con la bocca aperta, poi guardandosi e scambiandosi una risatina la seguirono
    -Da dove esce Miss correttina? – chiese Kenkuro
    -Dal fatto che se volevo fare qualcosa che non dovevo lei mi fermava sempre
    -Invece Shi-chan è un soprannome diminutivo di Shiroko?
    -Già, non ho mai capito perché non le piacesse, a me piace
    -Solo perché sei il creatore
    -Può essere
    Finita la conversazione i due si trovarono Shiroko davanti alla porta con le braccia dietro la schiena
    -E’ chiusa, criminali – disse lei frustata
    -Dai Shi-chan, smettila col darci dei criminali, è una parola troppo grossa
    -E come dovrei chiamarvi?
    -Come a tutti gli adolescenti, ribelli
    Kenkuro sorrise continuando a salire le scale e superando Shiroko, alla fine delle scale c’era un armadietto e la porta per la terrazza, Kenkuro andò verso l’armadietto e tirandolo verso di se facendolo cadere, ma tenendolo saldo per evitare un botto disse
    -La prendi?
    -Eccomi – disse Ichiro
    Shiroko confusa fissò i due, non riusciva a capire cosa stavano facendo, ma Ichiro andando dietro all’armadietto sembrò prendere qualcosa, poi Kenkuro rialzò l’armadietto e lo rimise apposto, Ichiro invece si avvicinò a Shiroko e mostrò una chiave
    -L’avete rubata!?
    -Macché, l’abbiamo trovata per terra e quando stavamo per restituirla abbiamo visto che già l’avevano sostituita quindi – disse avvicinandosi alla porta e inserendo la chiave – abbiamo deciso di tenerla nascosta dietro all’armadietto con della gomma adesiva, visto che se ci avessero beccato con la chiave a casa ci avrebbero espulso per il furto
    Detto ciò aprì la porta, Kenkuro e Ichiro fissarono Shiroko
    -Allora? Vieni a mangiare? – disse Ichiro
    La ragazza li fissò con fare imbronciato poi avvicinandosi disse
    -Siete degli idioti, altro che criminali
    I due sorrisero, come se quella risposta fosse normale e spostandosi fecero passare Shiroko per poi seguirla fuori. Arrivati fuori sul terrazzo i ragazzi furono invasi da una raffica di vento, i fiori di ciliegio trasportati dal vento arrivarono persino sul terrazzo, non ce n’erano molti, Shiroko si tenne i capelli che venivano smossi dal vento, poi girandosi verso i due
    -Forse dovevo prendere il parasole, qui è molto forte
    -Non preoccuparti, basta mettersi all’ombra – disse Ichiro – se ci mettiamo a sinistra della tettoia verremo coperti dal sole e starai bene
    Detto ciò i tre si misero a sinistra della tettoia e si sedettero, poi misero i bento al centro
    -Cosa avete voi? – chiese Ichiro
    -Io qualcosa di semplice, degli onigiri – disse Shiroko aprendo il bento
    Dentro c’erano sei onigiri decorati con semi di sesamo e la classica alga nori, i due rimasero delusi
    “Per pranzo gli onigiri?” pensò Kenkuro ritenendolo uno scherzo
    -Shiroko, ma davvero hai solo questo per pranzo? – chiese Ichiro scioccato, in malo modo
    -Guarda che gli ho fatti io! Ed è anche la prima volta, mi sono divertita tanto a farli, voi invece cosa avete?
    -Io ho – disse Ichiro aprendo il bento – della pasta alla pescatora
    Quello di Ichiro era difficile chiamarlo bento, la forma era molto più grande dei soliti bento ed era fatta di un materiale che isolava il calore
    “Va bene che Nakano-san non aveva chissà quale bento, ma te sei esagerato” pensò Kenkuro
    -Come sempre non ti smentisci mai Ichiro-kun – disse Shiroko scioccata, in modo deluso
    -Essendo figlio di due grandi chef questo è il minimo! – disse Ichiro mettendosi un pugno sul cuore
    “Il minimo?” pensarono Kenkuro e Shiroko ritenendolo un bambino
    -Ma invece di parlare di me voglio proprio vedere cosa ha preparato Kenkuro
    -Anche io sono curiosa – disse Shiroko
    -Io ho – disse Kenkuro aprendo il bento
    Tolto il coperchio il contenuto era
    -Alette di pollo fritte?! – urlarono Ichiro e Shiroko
    -Incredibile! Allora non sei davvero negato in cucina come pensavo! – disse Ichiro prendendo un’aletta
    -Sembra buonissimo Kenkuro-kun – disse Shiroko, anche lei prendendo un’aletta
    -Aspettate Ichiro, Nakano-san-
    -Nakano-san? – chiese Shiroko con falso dubbio
    -Ecco, Shiroko, cosa volete fare?!
    -Semplice, non c’è neanche da chiederselo – disse Ichiro
    -Buon appetito – dissero Ichiro e Shiroko sbattendo le alette come se fossero dei bicchieri
    Detto ciò entrambi ne presero un morso, lo assaggiarono e lo ingerirono
    -Allora? Com’erano? – chiese Kenkuro un po’ titubante
    -Senti amico – disse Ichiro trattenendo le lacrime – ma tu la conosci la differenza tra sale…e zucchero?
    -Si, perché?
    -Perché sembra proprio che tu non la conosca – disse Ichiro poggiando l’aletta nel contenitore
    -Spero sia uno scherzo
    -No, è proprio dolce ed è anche crudo – disse Shiroko
    -Ma cosa dite?!
    -Amico – disse Ichiro mettendo una mano sulla spalla di Kenkuro – tranquillo, il pranzo posso fartelo io ma ti prego, in nome di tutti i cuochi del mondo, non cucinare mai più
    -Sei esagerato e le tue parole mi feriscono
    -Scusa forse ho esagerato
    -Fa niente, mi sembrava troppo bello per essere vero, vediamo come sono
    Detto ciò si mise un’aletta in bocca, il sapore era schifoso, si sentiva la carne ancora cruda e lo zucchero al posto del sale faceva vomitare, trattenne le lacrime per lo schifo e ingerì il cibo, poi mise l’aletta nel bento, lo chiuse e mettendo le mani dietro a testa si sdraiò chiudendo gli occhi
    -Che figuraccia - disse
    Non sentì parlare nessuno ma qualcuno gli toccava la faccia, aprì l’occhio sinistro vedendo davanti a lui un onigiri, esso si spostò mostrando la figura di Shiroko
    -Prendi
    -Perché?
    -Mica puoi stare a digiuno, rischi di svenire in classe, poi è il mio modo di ringraziati per avermi mostrato questo posto, si sta davvero bene, dai prendilo, è con i fagioli rossi
    Kenkuro fissò l’onigiri, aveva un aspetto invitante, lo prese e si rimise seduto notando che Ichiro aveva riaperto il suo bento e ci stava mettendo un po’ di pasta con una forchetta, dopo averne messa un po’ il ragazzo sorrise Kenkuro
    -E poi siamo amici no? – disse Shiroko
    Kenkuro guardò Shiroko e poi Ichiro, fissò l’onigiri e disse
    -Amici eh?
    Non disse altro, mangiò un pezzo di onigiri e lo ingerì, poi guardando i ragazzi che continuavano a fissarlo disse loro un sincero
    -Grazie
    I due gli sorrisero a vicenda, Kenkuro rimase a vederli un po’, Shiroko chiese a Ichiro che li mettesse un po’ di pasta anche a lei nel piatto, lui fece così e ricevette in cambio un onigiri al salmone per abbinarlo alla pasta, Kenkuro sorrise a quella scena e mangiò un altro pezzo di onigiri. Finito di mangiare i tre si sdraiarono con le mani dietro la testa
    -Ah, che buona la pasta che hai fatto Ichiro – disse Shiroko – mi devi insegnare a farla
    -Non credo serva, sei brava a imparare le cose da sola
    -Ma tu conosci tutti i trucchi per renderla perfetta, devi dirmeli
    -Non ci ho messo molto, solo poche spezie
    -Capisco, dopo me le dici
    Rimasero rilassati così per un po’, poi quando suonò la campanella Ichiro si alzò stiracchiandosi e vide gli altri due ancora rilassati, sembrava quasi che stessero dormendo, quindi sbatté le mani, ciò fu abbastanza per svegliarli, i due sbadigliarono e chiesero cosa stesse succedendo
    -Succede che è suonata la campanella, dobbiamo rientrare – disse Ichiro – dai alzatevi
    I due si alzarono e si diressero verso la porta, Kenkuro riabbassò l’armadietto e Ichiro ci nascose la chiave dietro, nel mentre i due sentirono una frase inaspettata
    -Dovremo farlo più volte possibili
    I due si girarono sorpresi, poi sorridendo, Kenkuro rimise bene l’armadietto e Ichiro andò vicino a Shiroko dicendogli
    -Chi sei tu? Cosa ne hai fatto di Nakano Shiroko?
    -Dai, non scherzare, devo ammettere che mi è piaciuto stare là fuori
    -Come cambi idea facilmente – disse Kenkuro dirigendosi verso le scale
    Detto ciò i tre scesero la scala e raggiunsero il terzo piano e poi al secondo, nella strada del ritorno i tre si incontrarono con Sakiko e Rin, le due ragazze parlavano tranquille senza guardare avanti, infatti Ichiro, che neanche lui stava guardando avanti, si scontrò con Sakiko la quale barcollò ma fu sostenuta da Rin e non cadde
    -Scusami – disse Ichiro
    -Sei tu allora, Ichiro-kun – disse Sakiko
    -Ichiro-kun? Anche lei è amica tua? – chiese Shiroko notando la confidenza
    -Emm, sì
    -Allora piacere, io sono-
    -Nakano Shiroko, la nuova trasferita, lo so, stiamo nella stessa classe
    -Oh, scusami ma non ti ho riconosciuta
    -Fa niente, dopotutto siamo una classe da trenta
    Dopodichè il silenzio, che a spezzare fu Rin
    -Sakiko-chan, io vado, la mia classe è questa
    -Ok Rin, a più tardi
    Detto ciò i quattro si diressero verso la 2°C, la loro classe
    -Allora, siete riandati lassù? – chiese Sakiko
    -Oh, tu sapevi che loro vanno sul terrazzo? – chiese Shiroko
    -Già, sono degli irresponsabili questi due, meglio che gli stai lontano Nakano-san
    -Emm, capisco
    -Dai Sakiko, non ci disprezzare in questo modo, siamo tuoi amici – disse Ichiro
    -Ma degli irresponsabili, quante volte ve l’ho detto che non ci dovete andare? Se vi beccano avrete come minimo la sospensione, sono 8 mesi che cercano quella chiave
    -Ma voi mi avete detto che non la cercavano più – disse Shiroko ai due ragazzi
    -Visto Nakano-san? Sono anche dei bugiardi
    -Dai Shiroko, se te l’avessimo detto non ci saresti mai andata
    -Certo, nascondere una chiave per così tanto tempo! Siete degli stupidi
    -Dai Nakano-san- provò a dire Kenkuro
    -Shiroko! Usa il nome!
    -Shiroko – disse schioccando la lingua – la vita è fatta di rischi, se ti fermi davanti a uno non saprai mai cosa c’è avanti
    -Ma si può sempre cambiare strada, puoi scegliere quella giusta al posto di quella sbagliata
    Kenkuro rimase colpito da quell’osservazione, non ci aveva pensato, anzi, forse non voleva pensarci, credeva di aver ragione, ma quello era solo il suo punto di vista
    -In parte hai ragione Shiroko – disse Ichiro attirando l’attenzione degli altri – ma non si ha la certezza che la strada giusta sia anche quella più bella no? Pensaci, se restavi in classe a mangiare non ti saresti potuta rilassare sul tetto
    Questa volta le parole di Ichiro colpirono tutti, Shiroko lo guardò e girandosi dall’altra parte arrossendo disse
    -Già, hai ragione su questo
    -Ma non vuol dire che dovete sempre rischiare – disse Sakiko
    -Tu non sei mai salita con noi sopra, vieni almeno una volta
    -Uff, vedremo, adesso andiamo in classe
    -Senti Ikeda-san – disse Shiroko
    -Si?
    -Possiamo usare i nomi tra di noi?
    -P-perché?
    -Preferisco così, in America ero abituata in questo modo – disse con un sorriso
    -V-va bene, ma con questi due non se ne parla, è troppo imbarazzante
    -Ma perché ti lasci chiamare per nome da Ichiro-kun?
    -Perché non mi piace il mio cognome
    -Oh
    Shiroko sentì un nota di ostilità, aveva toccato un tasto dolente, si sentì in colpa, poi fissò Sakiko, era una ragazza poco più bassa della media, aveva i capelli blu che arrivavano poco sotto le spalle e teneva legati in una coda di cavallo, aveva anche gli occhi verdi, si poteva dire che era una ragazza molto carina, poi passò a Kenkuro, lui invece aveva i capelli neri e gli occhi blu, aveva una corporatura robusta, forse praticava qualche sport, ma la sua altezza era nella norma; finita quell’osservazione i quattro arrivarono in classe, la professoressa non c’era ancora, Sakiko andò al suo posto in prima fila mentre gli altri tre nel loro angolino a sinistra in fondo, seduti ai loro posti, non si parlarono più fino alla fine della lezione.
    Finite le lezioni tutti gli studenti mettevano a posto le loro cartelle parlando con i compagni e amici, Sakiko era uscita subito, stava andando a cercare Rin pensava Kenkuro, mentre Shiroko stava aspettando lui e Ichiro, quando anche gli altri due finirono, uscirono insieme dall’aula, stavano andando verso le scale, ma quando Kenkuro mise un piede sul primo scalino
    -Oh cavolo!
    Kenkuro e Shiroko girandosi scoprirono che a dire ciò era stato Ichiro
    -Cosa succede Ichiro-kun? – chiese Shiroko
    -Mi sono dimenticato che oggi ho un impegno importante!
    -Che genere di impegno?
    -Ah, ti riferisci a quello? – disse Kenkuro – corri che altrimenti fai tardi
    -Già, mi spiace Shiroko ma dovrete tornare da soli a casa
    -Se hai da fare qualcosa qui a scuola ti posso aspettare, non ho molto da fare a casa
    -Nono, ci metterò molto quindi è meglio che tornate, scusatemi, Kenkuro!
    -Si? – disse il ragazzo confuso
    -Anzi, spada nera! Aiuta questa bambina bianca a tornare a casa
    -V-va bene
    Detto ciò Ichiro fece dietro-front e corse lasciando Shiroko confusa da quella sua affermazione
    -Aspetta! Almeno dicci cosa devi fare! – urlò Shiroko, per fortuna sua i corridoio erano vuoti quindi era sicura che Ichiro la sentì, ma non si girò lo stesso
    -Umm, non te l’ha detto? – disse Kenkuro
    -Cosa avrebbe dovuto dirmi?
    -Giusto, se ti avesse detto qualcosa me ne sarei reso conto, andiamo, ti dico strada facendo
    -Eccoti!
    I due ragazzi si girarono, era l’infermiere della scuola
    -Ti stavo cercando Nakano-san
    -Oh, lei è l’infermiere di cui mi è stato parlato
    -Già, mi spiace, le avevo detto che in giornata l’avrei chiamata ma ho avuto da fare e non sono riuscito a chiamarla
    -Non fa niente – detto ciò si girò verso Kenkuro – Kenkuro-kun
    -Si?
    -Mi spiace ma devo andare un attimo con l’infermiere per delle analisi
    -Perché?
    -Vorrei delle analisi riguardo il suo stato di albinismo, mi è stato detto che è circa un anno che non ne fa quindi, essendo in uno stadio mai visto prima, conviene rifarli
    -Capisco, allora…ti vado a prendere il parasole
    Shiroko si guardò le mani, infatti aveva solo la cartella
    -Oh, con tutto ciò che abbiamo fatto oggi non c’ho pensato
    -Tu vai a fare le analisi, io ti raggiungo con il parasole
    -Grazie mille
    -Bene, andiamo Nakano-san, Emiya-kun, staremo in infermeria, ci vorrà molto poco
    -Va bene
    Detto ciò Kenkuro guardò Shiroko salutarlo con una mano sorridente, si sentì in dovere di fare lo stesso perciò ricambiò e poi quando lei si girò lui ritornò in classe. Ma mentre apriva la porta della classe che aveva trovato ancora aperta pensò
    “Va bene dirmi che andavate in infermeria, ma poteva dirmi anche quale delle tre, ce n’è una a ogni piano!”
    Sospirò lasciando andare un altro frammento di felicità e prese il parasole blu di Shiroko
    “Menomale che non l’hanno portato agli oggetti smarriti”
    Pensato ciò uscì dalla classe e si mise a riflettere
    “Ce ne sono tre, sarebbe logico pensare che sia andato a quella del secondo piano ossia questo, ma l’anno scorso verso la fine dell’anno ho sentito che l’attrezzatura doveva essere rimpiazza e forse non l’hanno ancora fatto…bah, proviamo lo stesso, tanto…non ho niente di meglio da fare”
    Quindi si diresse verso l’infermeria del secondo piano, arrivato davanti alla porta aprendola disse
    -Con permesso
    Ma come pensava non c’era nessuno, solo degli scatoloni
    “Lo sapevo, non l’hanno ancora messa, allora, al primo e terzo piano non serviva rimpiazzarla quindi ora a seconda della scelta la risposta è cinquanta-cinquanta”
    Decise di andare al piano terra ritenendo che dopo fosse più comodo per andarsene trovandosi subito al primo piano senza dopo dover fare le scale dal terzo piano, ma…
    -Con permesso
    Aprì la porta dell’infermeria dicendo ciò, ma non c’era nessuno
    “Ma quell’infermiere non pensa un po’? Sarebbe stato più comodo che venisse qua”
    Facendosi tutte le scale fino al terzo piano, dove non c’era anima viva Kenkuro prese il ponte nord, da esso vide la figura dell’infermiere che andava alle scale, significava che aveva finito con Shiroko
    “Be’, almeno tutti quei giri mi hanno fatto ammazzare il tempo, meglio che aspettare fermo fuori dalla porta”
    Arrivato alla porta dell’infermeria trovandola chiusa bussò per poi aprirla e dire
    -Con permesso
    Entrato nell’infermeria vide la gonna di una ragazza
    -Ah!
    Fece quell’urlò mezzo spaventato e mezzo sorpreso
    -Questa voce
    Era stata Shiroko a parlare, stava con il sedere all’aria mentre era quasi sdraiata cercando qualcosa sotto uno dei letti
    -Si può sapere cosa stai facendo?! – chiese Kenkuro
    -Niente! Esci e aspettami fuori! – rispose lei
    Il tono con cui lo disse era a dir poco disperato più che severo
    -Cosa ti succede, ti è caduto qualcosa?
    -Non è niente, esci!
    Ma quelle parole più che convincerlo a uscire lo facevano avvicinare a lei
    -Se stai cercando qualcosa dimmelo, ti aiuto, sembra che tu sia preoccupata
    -Sto bene, basta che esci! – disse spostando un braccio all’altezza degli occhi
    Quel gesto lo incuriosì, e quelle parole lo preoccuparono
    -Ti ha fatto qualcosa quell’infermiere!?
    -No! Esci!
    Stanco di tutti quei giri di parole prese Shiroko per un braccio e la tirò verso di se per guardarla in faccia, gli scansò il braccio che usava per coprire gli occhi e le vide, lacrime, Shiroko stava piangendo, ma Kenkuro non notò prima quello
    -Il tuo occhio…
    Notò che il suo occhio destro aveva l’iride rossa
    “Cosa significa, questa mattina aveva gli occhi blu, come fa adesso ad averne uno rosso e l’altro blu?!” pensò
    Shiroko si liberò dalla presa allentata di Kenkuro a causa della sorpresa degli occhi, cadde con le gambe a w e le braccia in avanti
    -Ora anche tu lo sai – disse Shiroko con un fil di voce
    -Ehi, ma quella che hai per caso è-
    -Eterocromia…esatto
    -Ma…non ho mai sentito dell’eterocromia con un occhio rosso
    Detto ciò si mise con le ginocchia per terra prese il viso di Shiroko con la mano destra, era ancora scioccato, lei non oppose resistenza continuando a piangere quindi Kenkuro riuscì ad alzargli il volto per rivedere gli occhi, era come aveva visto, il suo occhio destro era rosso mentre l’altro blu, lascio il viso di Shiroko e disse
    -M-ma perché questa mattina ce l’avevi entrambi blu?
    Non ci fu risposta, ma
    -Aspetta, non è che stavi forse cercando una lente colorata prima?
    Lei disse di sì con la testa, allora Kenkuro si mise a cercare, mentre lo faceva non riusciva a togliersi dalla testa l’immagine del viso di Shiroko, era una cosa del tutto inaspettata, ci mise un po’ ma alla fine trovò la lente sotto un letto, si era piegata ed era inutilizzabile
    -Mi spiace, sembra che l’hai schiacciata e si sia piegata – disse Kenkuro
    Ma Shiroko non si mosse, era rimasta nella stessa posizione tutto il tempo
    -Perché?
    Il tono era così basso che Kenkuro pensò di immaginarselo, ma capì che era stata Shiroko a parlare, di fretta si mise davanti a lei
    -Perché?
    Dopo la seconda volta Shiroko alzò il viso, stava ancora piangendo ma senza singhiozzare, il suo viso era rigato dalle lacrime
    -Perché sei ancora qui?
    -C-cosa intendi?
    -Perché sei ancora qui? Tutti scappano o mi insultano quando lo scoprono
    Non capiva bene cosa diceva o cosa intendesse dire
    -Che intendi? Spiegami
    Lei girò lo sguardo da un’altra parte, Kenkuro piegò la testa di poco per provare a vederla in faccia
    -All’estero quando ero piccola non avevo amici, tutti gli altri bambini mi stavano lontano a causa dei miei capelli, mi davano della strega, e il fatto di avere questo…coso! Non migliorava la situazione! – disse mettendo le dita intorno all’occhio rosso, come per volerselo strappare
    Lui prese di fretta il suo braccio per evitare, anche se era poco probabile, che facesse un pazzia, lei spalancò gli occhi

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    -Tutti da bambini facciamo stupidaggini, anche idiozie! Mi spiace che ti abbiano trattato così male ma ognuno deve condividere i pregi e i difetti del suo corpo, e poi – disse lasciandogli la mano per poi guardare da un’altra parte – tu questo lo consideri un difetto?
    Shiroko non sapeva cosa pensare, quelle parole erano a doppio senso, da una parte era una domanda rivolta a lei ma dall’altra significavano che a lui non dispiaceva affatto
    -Quindi a te non sembro un mostro?
    -Mostro? Ma non fammi ridere, perché dovrei pensarlo? I mostri sono quelli che non si comportano da esseri umani, che picchiano o uccidono qualcuno solo per piacere, tu hai mai fatto una cosa del genere? No? Allora perché ti dovresti considerare un mostro?
    -Ma, questa cosa, non è normale
    -Normale? Spiegami il concetto di normalità
    -C-cosa intendi?
    -Vedi, nemmeno te sai spiegarmelo. Per me non esiste la normalità, al massimo la puoi chiamare quotidianità ma prende un significato diverso, non esiste la normalità perché siamo tutti diversi
    Shiroko ebbe un sussulto
    -C’è gente bianca, gente di colore, gente europea, americana, c’è chi sa il giapponese e chi sa l’inglese, c’è chi sa disegnare e chi sa scrivere, per questo non esiste la normalità, a causa nostra non esiste questo concetto, perché nessuno ha il diritto di definirsi normale e imporsi agli altri dicendo di esserlo quando è soltanto diverso da noi
    Quelle parole, non le aveva mai sentite, furono un toccasana per il suo cuore, parole che nessuno le aveva mai detto, si mise le mani sul cuore per provare a sentire quel toccasana, dall’altra parte lui non sapeva che altro dirgli, si alzò e allungandogli la mano attirando anche la sua attenzione disse
    -T-ti ho convinta?
    C’era una nota di imbarazzo nella sua voce, sembrava che fare un discorso del genere a una ragazza non era da lui, Shiroko sorrise e prendendo la mano la usò come leva per alzarsi, si tolse le lacrime residue con la mano e poi
    -Kenkuro-kun
    -S-si? – disse distogliendo di poco lo sguardo
    -Ti ringrazio di cuore, nessuno era riuscito a farmi sentire così bene, grazie mille – finì con un sorriso in lacrime
    Kenkuro arrossì, essere ringraziato così sinceramente da una ragazza era una cosa nuova
    -N-non ho detto niente di speciale, solo quello che pensavo
    -Non importa, mi hai resa molto felice
    Ciò fece traboccare il vaso del suo imbarazzo, allungò il parasole e disse
    -P-prendilo e andiamo
    Lei lo prese, poi notò che Kenkuro aveva la mano aperta con sopra un piccolo oggetto quasi trasparente, lei lo prese e lo buttò nel secchio per poi prendere la cartella
    -Ormai è inutilizzabile, andiamo?
    Detto ciò i due si diressero verso l’entrata, nessuno dei due parlò, ma raggiunta la scarpiera Shiroko chiese
    -Senti Kenkuro-kun
    -S-si?
    -Mi potresti spiegare cosa doveva fare Ichiro, ricordi? Quell’infermiere ti aveva interrotto quando stavi per cominciare
    Facendo cadere le scarpe per terra Kenkuro sembrò sollevato, pensava che stesse pensando ancora a ciò che era successo prima
    -Oh, giusto, ora ti spiego
    Cambiate le scarpe i due uscirono, allora Kenkuro cominciò a parlare
    -Tu sai cos’è la Kenmiri?
    -Che intendi?
    -Che la Kenmiri non è soltanto una scuola di alto livello
    -E cos’altro sarebbe?
    -Non lo sai davvero?
    -No
    -Allora, questa scuola è famosa per i suoi principali club, quello di Kendo, Kyoudou e Sojutsu
    -Quindi in pratica in quello di Kendo praticate le lotta con la spada mentre in quello di Sojutsu con la lancia?
    -Esatto
    -E in quello di Kyoudou scoccate frecce?
    -Già, di solito ogni anno ci sono le nazionali di queste discipline e la scuola manda i membri dei suoi club a partecipare, la Kenmiri ha vinto varie volte e continua tuttora a vincere
    -Come è andata l’anno scorso?
    -Male
    -Perché?
    -Fammi spiegare le basi, ognuno di questi club ha un capitano e due “sottoposti”
    -Sottoposti?
    -Si, anche se il termine trae in inganno essi sono i bracci destri del capitano, colui che ordina e controlla che tutto vada bene, l’anno scorso i capitani dei tre club erano dei ragazzi violenti che non sapevano comandare, i sottoposti non sapevano che fare e hanno rinunciato insieme a gran parte del resto, quei tre sono stati soprannominati “Le belve”, erano studenti trasferiti dall’estero che essendo i più forti dei loro club ne sono diventati i capitani, infatti per eleggere il capitano si fanno gli scontri tra tutti i membri e il vincitore diventa capitano, poi i terzi si scontrano così colui che vince, insieme al secondo, lotta per il titolo di sottoposto
    -Ma così c’è solo un sottoposto no?
    -Oh, mi sono dimenticato di dirti che per il titolo di capitano si sfidano solo quelli del terzo anno per dimostrare anche le proprie capacità di gestione per quando si entra nella società, infatti molti capitani vengono premiati dal preside con della attrezzatura professionale per ciascuna specialità del club a fine anno
    -Ma questo non risponde alla mia domanda
    -Se mi fai finire, il secondo e il vincitore tra i due terzi poi faranno degli scontri con tutti i membri del secondo anno per ottenere il titolo di sottoposto
    -Ah, ora ho capito, quindi Ichiro
    -Si, proverà a vincere il titolo di sottoposto
    -Oh, che emozione, mi sarebbe piaciuto andarlo a vedere
    -Non lasciano vedere a membri esterni al club, quindi era inutile
    -Peccato, ma di quale club fa parte?
    -Kyoudou, ha anche talento, penso proprio che ce la farà
    -Sarei felicissima per lui, ma gli scontri quanto durano?
    -Sono molto tosti, hanno un totale di frecce limitate e un numero preciso di bersagli, e bisogna colpirli consecutivamente senza fermarsi, colpendo il centro si ottengono più punti, chi ha il totale di punti più alto vince, sono soliti arrivare anche alle dieci di sera con questi scontri
    -Le dieci!? Ma non sono neanche le sei!
    -Fanno anche molte pause
    -Non mi sembra sia abbastanza per metterci così tanto
    -Già, non ho mai capito come facessero
    -E te?
    -Cosa?
    -Non fai parte di un club?
    Kenkuro fermò il suo passo, Shiroko proseguì poco più avanti per poi fermarsi e girarsi incuriosita
    -Che succede?
    -Niente
    -Allora perché non rispondi?
    -E’ solo che mi hai preso alla sprovvista
    -Quindi la risposta è…?
    -No, la prova è il fatto che ora stia camminando con te su questa strada invece di stare a scuola
    -Oh, giusto
    -Sei un po’ sbadata – disse riprendendo il passo
    -Questo te lo riconosco – disse con finto broncio
    Kenkuro si fece scappare una risatina, Shiroko sentendolo sorrise, il ragazzo notò quel gesto
    -Ridi di me che rido di te?
    -Cos’è? Uno scioglilingua?
    -Divertente – disse ironico - ma mi rispondi?
    -Non è niente, è solo che da quando ci siamo incontrati non hai mai riso sinceramente
    -Be, scusa se ti sono sembrato sgarbato
    -No, non scusarti, al massimo sfogati
    I due si fermarono di nuovo
    -Sfogarmi?
    -Si
    -Perché mai?
    -Mi sembra che tu abbia passato delle brutte vicende, quindi se vuoi sfogarti fallo con me, neanche io ho un passato rosa e fiori
    Kenkuro girò lo sguardo, una follata di vento li travolse portando con se molti fiori di ciliegio, si girò e guardò Shiroko, lei continuava a guardarlo triste, con quel viso non riuscì a non chinare il suo
    -Sei…
    -Cosa?
    -Sei una brava ragazza – disse alzando lo sguardo
    Quell’affermazione fece arrossire Shiroko
    -C-cosa intendi?
    -Quello che ho detto, sei una brava ragazza, quindi non sentirti in pena per me, non ti chiederò del tuo passato perché non mi va di dire il mio, sembrerò scontroso e mi spiace ma questo è il mio modo di essere, ti dico solo che hai ragione, il mio passato è oscuro e per questo non mi va di parlarne, scusami – e detto ciò ritornò a camminare
    -C-capisco
    Detto ciò anche lei tornò a camminare. Camminarono per un po’, senza una metà precisa, e proprio quando si resero conto che camminavano come dei vagabondi Kenkuro si fermò
    -Aspetta
    -Cosa? – chiese Shiroko confusa
    -Ma dove stiamo andando di preciso?
    -B-bella domanda
    -Dove vivi? Così ti accompagno
    -Fammi pensare…uffa, non mi ricordo mai come si chiama quella via! – disse dandosi dei pugnetti sulla testa
    -Quindi cosa dobbiamo fare?
    -Vediamo, la strada più o meno me la ricordo
    -Più o meno? – disse Kenkuro timoroso
    -Tranquillo! Ho un grande senso dell’orientamento! – disse alzando il pugno come un segno di decisione
    -Quello che hai detto prima non mi convince
    -Tu fidati! – disse puntandogli il dito
    “Cosa gli è successo? E’ diventata vivace all’improvviso” pensò
    Detto ciò la seguì tenendo una certa distanza, come se quella vivacità potesse contaminarlo, la ragazza notò la cosa e si girò verso di lui
    -Dai, sei lento, e sii più felice
    -Con quale felicità dovrei seguirti? Mi hai detto che “più o meno” sai la strada
    -E allora?
    -Beh, sappi che voi donne non siete famose per il vostro senso dell’orientamento
    -Che vuoi insinuare?
    -Che se ci perderemo almeno non sarà una sorpresa
    -Cattivo
    -Scusami, ma è la verità, poi la tua sbadataggine non migliora di certo la situazione
    -Uffa, quanto sei pessimista!
    -Non sono pessimista, vedo le cose come stanno, e la situazione adesso è negativa
    -Ah, perché devi accompagnami tu? Ichiro sarebbe stato meglio
    Kenkuro rimase a fissare Shiroko che a volte controllava le strade in cerca di un punto di riferimento, mentre la fissava una domanda lo perseguitava
    -Perché questa ragazza si è trasferita da noi, e nella mia classe per giunta
    Shiroko fissò Kenkuro con la coda dell’occhio, poi girandosi e con le mani sui fianchi disse
    -Cosa vuoi insinuare?
    “Cavolo, non ci credo che l’ho detto ad alta voce” pensò spaventato
    -Allora?
    -Niente, solo quello che ho detto
    -Ossia che sono un fastidio?
    -No, scusa l’ho detto in modo sbagliato
    -Allora riformula per vedere se ho frainteso
    Sospirando disse
    -Perché ti sei trasferita in Giappone? Soprattutto perchè nella scuola mia e di Ichiro?
    -Ecco vedi – disse impacciata – è una lunga storia
    -Come la strada per andare a casa tua?
    Adesso era messa nell’angolo, provò ad alzare il dito per ribattere ma
    -Avanti racconta, non abbiamo niente di meglio da fare no?
    Lei allora sospirando disse
    -Mia madre è il capo di una grande azienda, la Idex
    -Quella marca che vende prodotti di qualità?!
    -Già, invece mio padre è uno scrittore di grande fama, mai sentito di Nakano Hirobumi?
    -Quel famoso scrittore che viaggia per il mondo per scrivere il suo best-seller?!
    -Già, loro sono i miei genitori
    “Accidenti, e io che pensavo fosse una ragazza semplice” pensò Kenkuro quasi intimorito
    -Q-questo che centra col tuo trasferimento?
    -Mio padre doveva venire in Giappone per dare al suo editore il manoscritto del suo libro, io avevo chiesto di poter venire con lui, ero sempre stata affascinata dal paese natale di mio padre, il Giappone, lui mi disse che andava bene e quindi mi ha portata qui, poi appena arrivata qua mentre portavamo le nostre valige in albergo dove passare la notte ho visto Ichiro su un autobus, non sono riuscita a farmi notare quindi chiesi a mio padre di poter assumere qualcuno che facesse delle ricerche per trovarlo, dopo poche ore-
    “Poche ore?! Chi diavolo avete assunto?!” pensò Kenkuro
    -l’investigatore ci disse che Ichiro studiava alla Kenmiri e viveva in questa città, io ne fui felicissima e chiesi a mio padre se potevo andare anche io in quella scuola, lui fu dalla mia parte e fu felicissimo di appoggiarmi, anche se mia madre era contraria, ma dopo alcune suppliche riuscì a convincerla a farmi far studiare qui, anche se dovevo vivere da sola perché mio padre avrebbe viaggiato, la cosa non mi sembrò nulla di che, avevo sempre voluto vivere da sola quindi chiesi di poter vivere in un monolocale e non in un albergo per essere autonoma, messi d’accordo su ciò mi mancava l’iscrizione che grazie al rapido sistema della Kenmiri fui ammessa a due giorni prima dell’inizio delle lezioni
    “Non so se essere sorpreso o spaventato” pensò Kenkuro
    -Fatto ciò eccomi qua
    -Wow, è una storia che ha dell’incredibile
    -Già, pochi ci crederebbero
    -Ma mi suona anche falsa
    -Che vuoi dire?
    -Non mi sembra tu abbia detto tutto, c’è qualcosa che non mi dici come per esempio: perché proprio la Kenmiri?
    -Beh, perché c’era Ichiro no? – disse per poi distogliere lo sguardo, sembrava imbarazzata
    -Ehi, perché distogli lo sguardo? – disse impassibile
    Lei lo guardò in faccia mostrando il suo imbarazzo
    -Lo sapevo – disse Kenkuro
    -C-cosa sapevi?
    -Ma pensi che io sia ottuso?
    Lei non rispose, Kenkuro allora sorridendo trionfante disse
    -Ha un che di romantico trasferirsi per stare con la persona che ti piace
    -C-come l’hai capito?
    -Quando sei imbarazzata sei un libro aperto, prima in corridoio quando stavamo con Ikeda-san, adesso qui
    -Davvero si nota così tanto?
    -Non immagini quanto
    -E lui pensi lo sappia?
    -Mmm, fidati, Ichiro è una delle persone più ottuse che conosca, quindi vai tranquilla
    -Giusto, come ho fatto a dimenticarmi di quella sua caratteristica
    Detto ciò Shiroko girò lo sguardo e poi si fermò
    -Be’, eccoci arrivati
    -Oh, davvero?
    -Sisi, abito in quel monolocale – disse indicandolo
    Kenkuro lo guardò gli sembrava familiare, poi guardò la via
    -Assurdo
    -Che cosa? – chiese Shiroko
    -Dimmi che è uno scherzo
    -Cosa?
    -Dimmi che è uno scherzo il fatto che tu abiti qua
    -N-non è uno scherzo
    -Allora…siamo vicini di casa
    -P-prego?
    -Siamo vicini di casa
    -E’ uno scherzo
    -Non sto scherzando – disse indicando il monolocale accanto
    Lei seguì con gli occhi il dito di Kenkuro, indicava proprio il monolocale accanto
    -S-scherzi?!

    Chiunque penserebbe a una coincidenza, ma non è così, adesso mi viene da pensare che quello fosse destino, la gente non crede nel destino dicendo che il nostro futuro lo decidiamo noi, ma non è così, noi pensiamo di avere più di una strada davanti a noi ma il destino ce ne fa prendere una precisa, tutto quello che ho sofferto in passato mi ha portato su questa strada che mi portò alla felicità e all’inizio di una nuova vita.

    Edited by Mikkun - 11/7/2017, 13:30
     
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    Oddio, oddio, oddio, è bellissimo, mi sembra una vera light novel!!!!!

    (Mi devi una crema per le slogature dei pollici)

    Per una volta sono costretta a shippare KenkuroxShiroko, sono davvero bellissimi tutti soli soletti insieme!

    Mi dispiace molto che Shiroko deve nascondere il suo vero occhio, anche se anch'io ne sarei spaventata.
    È affetta solo da albinismo? Menomale, niente di mortale, quindi non farmela morire ok????

    A tratti mi è sembrato di immaginarmi dei veri e propri personaggi dei manga, parlano proprio come loro!

    Parlando di analogie con altri manga...
    CODICE
    “Cavolo, non ci credo che l’ho detto ad alta voce” pensò spaventato

    Ho un deja vu, dimmi che non sarà come il protagonista di Erased!


    E poi la "famosa" scena sul tetto che non può mai mancare! Sono molto frequentati i tetti delle scuole giapponesi a quanto pare, non li ho mai visti vuoti XD

    Che migliori amici diversi! Da una parte si ha Soma Yukihira e dall'altra io ai fornelli... e in mezzo c'è la povera Shiroko.

    Aspetto con ansia i disegni. Il testimone ora è stato passato nelle mani di Touko
     
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  5. Mikkun
     
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    Cosa leggono i miei occhi? Commenti positivi da parte di virgola? Ma stai bene? :asd:
    CITAZIONE
    A tratti mi è sembrato di immaginarmi dei veri e propri personaggi dei manga, parlano proprio come loro!

    Era proprio quella la mia intenzione, Erased invece non c'avevo fatto caso!
    CITAZIONE
    Che migliori amici diversi! Da una parte si ha Soma Yukihira e dall'altra io ai fornelli... e in mezzo c'è la povera Shiroko.

    Mi serviva che Ichiro facesse parte di una famiglia ricca, e in quel momento avevo fame :asd:

    CITAZIONE
    (Mi devi una crema per le slogature dei pollici)

    Colpa tua che stai da telefono :rotfl:

    Apparte gli scherzi, sono contento che ti sia piaciuta così tanto :)
     
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    Nah, sono contro (?)

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    Mmmhh... Mi è piaciuto, e neanche poco :smile: .
    Lo stile a mo' di soliloquio iniziale ha del particolare e l'ho trovato piacevole.
    Certo però io sono nato critico e tale rimango :asd: (perdonami)
    Errori grammaticali gravi non ce ne sono, dopo tutto usi word che te li corregge :3, però non ti corregge errori tipo:
    le scelte dell’ultimo momento non mi piacciono perché posso riservarti molte cose in futuro, possono essere piacevoli ma anche spiacevoli e io non voglio correre il rischio.

    Dato che me lo sono ricopiato su word ti so dire che c'era un errore del genere 1 pagina si e 3 no, quindi nulla di compromettente.
    La storia mi è piaciuta un sacco! Davvero, trovo che sia coinvolgente sin da subito e mi ha fatto immedesimare molto bene nei luoghi e nei personaggi.
    In attesa del prossimo capitolo *^*
     
    .
  7. ~$imø
     
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    Fiù, finito di leggere! Capitolo corto, mi dicevano! Mi è piaciuta molto fin da subito l'idea tua e di Touko di cimentarvi in questa nuova avventura, perciò ci tengo a dare ad entrambi il mio contributo, per quanto piccolo possa essere, con un bel (facciamo almeno finta di spacciarlo per tale, dai!) commento! :3 Partiamo? Noooooo Sì!
    CITAZIONE
    Poi notò che molti studenti avevano lo sguardo fisso sullo studente accanto a se, egli si rese conto che si sentiva osservato e ciò gli faceva rabbia
    “Perché ce l’avete ancora con lui?! E’ cambiato, non è più quella persona, lui vuole cambiare, lasciatelo in pace!” pensò Ichiro stringendo i denti
    Alzandosi dalla sedia fissò tutti gli studenti presenti nella classe e prendendo aria [...]

    Bravo, Ichiro, questo sì che vuol dire essere un amico! Vai così! :riot:
    CITAZIONE
    -Non ci credo – rispose sorridente Ichiro
    -Cosa non credi?
    Ma non gli arrivò nessuna risposta, infatti Ichiro si alzò e disse tutto felice rivolto alla nuova arrivata
    -Ma sei davvero tu?
    La ragazza guardò nella direzione di Ichiro e appena distinse la sua figura dall’imbarazzo passò alla felicità
    -Non ci credo sei proprio tu Ichiro-kun!
    -Ichiro-kun?! – dissero i ragazzi notando con quanta confidenza lo diceva
    -Si! Invece tu sei proprio Shiroko! – rispose Ichiro
    -Shiroko?! – dissero, questa volta le ragazze
    Poi i due si corsero incontro e si abbracciarono facendo esplodere una mucchio di…
    -Ehhhhhhh!?
    Anche lo studente era sorpreso, così tanto che quasi si strozzò; poi Ichiro sciogliendo l’abbraccio mise le mani sulle spalle di Shiroko e disse
    -Ma che ci fai qui?
    -Semplice, mi sono trasferita
    -Non è semplice, hai viaggiato oltre mare! Questo lo chiami trasferimento?
    Shiroko non riuscì a rispondere perché la professoressa aveva tossito due volte attirando l’attenzione, i due sentirono un brivido lungo la schiena
    -Sono felice per te Nakano-kun ma lasciate i saluti per dopo, ora c’è lezione
    -M-mi scusi tanto professoressa! – disse inchinandosi subito
    -Ci scusi – disse Ichiro chinandosi di poco

    La scena è molto esilarante, complimenti per averla pensata! :rotfl: Come se nessuno esistesse, Ichiro si alza e abbraccia Shiroko, e ovviamente gli altri, stupiti, si uniscono in un coro di "Ehhhhhhhhh?". Della serie: "Ichiro e Shiroko thug life".
    Vorrei tanto vedere questa scena disegnata... Uh, aspetta, potrò farlo! :pff:
    CITAZIONE
    Quello di Ichiro era difficile chiamarlo bento, la forma era molto più grande dei soliti bento ed era fatta di un materiale che isolava il calore
    “Va bene che Nakano-san non aveva chissà quale bento, ma te sei esagerato” pensò Kenkuro
    -Come sempre non ti smentisci mai Ichiro-kun – disse Shiroko scioccata, in modo deluso
    -Essendo figlio di due grandi chef questo è il minimo! – disse Ichiro mettendosi un pugno sul cuore
    “Il minimo?” pensarono Kenkuro e Shiroko ritenendolo un bambino
    -Ma invece di parlare di me voglio proprio vedere cosa ha preparato Kenkuro
    -Anche io sono curiosa – disse Shiroko
    -Io ho – disse Kenkuro aprendo il bento
    Tolto il coperchio il contenuto era
    -Alette di pollo fritte?! – urlarono Ichiro e Shiroko
    -Incredibile! Allora non sei davvero negato in cucina come pensavo! – disse Ichiro prendendo un’aletta
    -Sembra buonissimo Kenkuro-kun – disse Shiroko, anche lei prendendo un’aletta
    -Aspettate Ichiro, Nakano-san-
    -Nakano-san? – chiese Shiroko con falso dubbio
    -Ecco, Shiroko, cosa volete fare?!
    -Semplice, non c’è neanche da chiederselo – disse Ichiro
    -Buon appetito – dissero Ichiro e Shiroko sbattendo le alette come se fossero dei bicchieri
    Detto ciò entrambi ne presero un morso, lo assaggiarono e lo ingerirono
    -Allora? Com’erano? – chiese Kenkuro
    -Senti amico – disse Ichiro trattenendo le lacrime – ma tu la conosci la differenza tra sale…e zucchero?
    -Si, perché?
    -Perché sembra proprio che tu non la conosca – disse Ichiro poggiando l’aletta
    -Spero sia uno scherzo
    -No, è proprio dolce ed è anche crudo – disse Shiroko
    -Ma cosa dite?!
    -Amico – disse Ichiro mettendo una mano sulla spalla di Kenkuro – tranquillo, il pranzo posso fartelo io ma ti prego, in nome di tutti i cuochi del mondo, non cucinare mai più
    -Sei esagerato e le tue parole mi feriscono
    -Scusa forse ho esagerato
    -Fa niente, mi sembrava troppo bello per essere vero, vediamo come sono
    Detto ciò si mise un’aletta in bocca, il sapore era schifoso, si sentiva la carne ancora cruda e lo zucchero al posto del sale faceva vomitare, trattenne le lacrime per lo schifo e ingerì il cibo, poi mise l’aletta nel bento, lo chiuse e mettendo le mani dietro a testa si sdraiò chiudendo gli occhi
    -Che figuraccia - disse

    Una cosa è certa: mandatemi anche a mangiare a Cucine da Incubo, ma non fatemi assaggiare mai una pietanza cucinata da Kenkuro. Mai! Gordon, la parola a te:
    JLTpjZe
    La battuta è riciclata. xD

    CITAZIONE
    Perché sei ancora qui?
    -C-cosa intendi?
    -Perché sei ancora qui? Tutti scappano o mi insultano quando lo scoprono
    Non capiva bene cosa diceva o cosa intendesse dire
    -Che intendi? Spiegami
    Lei girò lo sguardo da un’altra parte, Kenkuro piegò la testa di poco per provare a vederla in faccia
    -All’estero quando ero piccola non avevo amici, tutti gli altri bambini mi stavano lontano a causa dei miei capelli, mi davano della strega, e il fatto di avere questo…coso! Non migliorava la situazione! – disse mettendo le dita intorno all’occhio rosso, come per volerselo strappare
    Lui prese di fretta il suo braccio per evitare, anche se era poco probabile, che facesse un pazzia, lei spalancò gli occhi
    -Tutti da bambini facciamo stupidaggini, anche idiozie! Mi spiace che ti abbiano trattato così male ma ognuno deve condividere i pregi e i difetti del suo corpo, e poi – disse lasciandogli la mano per poi guardare da un’altra parte – tu questo lo consideri un difetto?
    Shiroko non sapeva cosa pensare, quelle parole erano a doppio senso, da una parte era una domanda rivolta a lei ma dall’altra significavano che a lui non dispiaceva
    -Quindi a te non sembro un mostro?
    -Mostro? Ma non fammi ridere, perché dovrei pensarlo? I mostri sono quelli che non si comportano da esseri umani, che picchiano o uccidono qualcuno solo per piacere, tu hai mai fatto una cosa del genere? No? Allora perché ti dovresti considerare un mostro?
    -Ma, questa cosa, non è normale
    -Normale? Spiegami il concetto di normalità
    -C-cosa intendi?
    -Vedi, nemmeno te sai spiegarmelo. Per me non esiste la normalità, al massimo la puoi chiamare quotidianità ma prende un significato diverso, non esiste la normalità perché siamo tutti diversi
    Shiroko ebbe un sussulto
    -C’è gente bianca, gente di colore, gente europea, americana, c’è chi sa il giapponese e chi sa l’inglese, c’è chi sa disegnare e chi sa scrivere, per questo non esiste la normalità, a causa nostra non esiste questo concetto, perché nessuno ha il diritto di definirsi normale e imporsi agli altri dicendo di essere normale quando è soltanto diverso da noi
    Quelle parole, non le aveva mai sentite, furono un toccasana per il suo cuore, parole che nessuno le aveva mai detto, si mise le mani sul cuore per provare a sentire quel toccasana, dall’altra parte lui non sapeva che altro dirgli, si alzò e allungandogli la mano attirando anche la sua attenzione disse
    -T-ti ho convinta?
    C’era una nota di imbarazzo nella sua voce, sembrava che fare un discorso del genere a una ragazza non era da lui, Shiroko sorrise e prendendo la mano la usò come leva per alzarsi, si tolse le lacrime residue con la mano e poi
    -Kenkuro-kun
    -S-si? – disse distogliendo di poco lo sguardo
    -Ti ringrazio di cuore, nessuno era riuscito a farmi sentire così bene, grazie mille – finì con un sorriso
    Kenkuro arrossì, essere ringraziato così sinceramente da una ragazza era una cosa nuova
    -N-non ho detto niente di speciale, solo quello che pensavo
    -Non importa, mi hai resa molto felice

    Awww... :shy: :shy: *occhi a cuoricino*
    Ehm... Sì, stavo dicendo: quanto sono carini? Fan di Kenkuro e futuri shippers della KenkuroXShiroko (mmh, devo trovare un nome a questa ship...) anche Obama è dalla nostra parte:
    Le parole con cui Kenkuro si rivolge a Shiroko sono a dir poco bellissime e commoventi. A questo punto abbiamo capito che questo personaggio ha un "muscolo cardiaco aureo" (Cit. (scusate ma non potevo resistere! :pff:)) e un animo da principe azzurro e che, visto che lui arrossisce, una specie di amore sta già nascendo... Eheheh... :shifty:
    CITAZIONE
    -Già, mi spiace Shiroko ma dovrete tornare da soli a casa

    :shifty: :shifty:
    Coincidenze?
    CITAZIONE
    Assurdo
    -Che cosa? – chiese Shiroko
    -Dimmi che è uno scherzo
    -Cosa?
    -Dimmi che è uno scherzo il fatto che tu abiti qua
    -Non è uno scherzo
    -Allora…siamo vicini di casa
    -P-prego?
    -Siamo vicini di casa
    -E’ uno scherzo
    -Non sto scherzando – disse indicando il monolocale accanto
    Lei seguì gli con gli occhi il dito di Kenkuro, indicava proprio il monolocale accanto
    -S-scherzi?!

    COINCIDENZE?

    Scherzi a parte... Dopo questo commento a causa del quale tu e Touko chiederete un ordinanza restrittiva per questo topic e che mi porterà dritto al ban Voglio lasciare delle reflessioni serie al cento per cento! ... Okay, facciamo all'ottanta per cento. xD
    CITAZIONE
    Chiunque penserebbe a una coincidenza, ma non è così, adesso mi viene da pensare che quello fosse destino, la gente non crede nel destino dicendo che il nostro futuro lo decidiamo noi, ma non è così, noi pensiamo di avere più di una strada davanti a noi ma il destino ce ne fa prendere una precisa, tutto quello che ho sofferto in passato mi ha portato su questa strada che mi portò alla felicità

    Questo passaggio è davvero molto bello, e se lo dice uno che tende a non credere al destino c'è da starne certi! Questi pezzetti in corsivo che definirei delle "scaglie" di pensiero (passami il termine) del protagonista che interviene ogni tanto danno a mio parere un tocco di romanticismo e di personalità in più alla storia. Un amore da parte del protagonista nato così, da un giorno all'altro, forse senza che all'inizio se ne renda nemmeno conto, il cui possibile sviluppo potrebbe essere l'"effetto collaterale" di questi "doni" del destino che sono appunto queste "coincidenze"... Ma la ragazza è innamorata di Ichiro, quindi per Kenkuro è ora di entrare nella friendzone potrebbe non essere tutto rose e fiori, anche se il passaggio "tutto quello che ho sofferto in passato mi ha portato su questa strada che mi portò alla felicità" mi fa pensare che alla fine troverà il suo happy ending anche lui. Una storia d'amore che parte con dei presupposti molto belli, vediamo come si svolgerà! :3
    Passiamo ai personaggi.
    Ichiro è il migliore amico della protagonista, ma potremmo definirlo il un po' il "terzo incomodo" della situazione (e ora Mikkun mi farà bannare per diffamazione di personaggio xD). Non è il protagonista, ma essendo stato ed essendo appunto un amico di Shiroko, deduco non abbia certi pregiudizi come certa gente. E questo me lo fa credere ancora di più il fatto che fosse pronto a difendere a spada tratta l'amico quando ha notato che alcuni compagni lo giatdavano storto. Un altro pregio è la simpatia che trapela soprattutto nel rapporto con Shiroko e Kenkuro; che belle amicizie, spero che restino tali, amore o no. *^*
    Kenkuro. Difetti? Ne elencherei tre:
    1. non sa cucinare;
    2. non sa cucinare;
    3. non sa cucinare.
    Non puoi cucinare le alette di pollo dolci! Essendo alette di pollo fritto posso anche sorvolarci su, ma se mi tocchi la pizza ti ritroverai messo peggio che se avessi l'eterocromia: avrai un occhio viola e l'altro... Non ce l'avrai proprio. Perché pizza:

    Visto che ha anche molti pregi, lo perdono ancora di più. ùwú Ha dimostrato ampiamente di non avere pregiudizi, e ciò gli ha permesso di farmi sclerare davanti allo schermo e dare vita ad una nuova ship rassicurare con parole dolcissime la povera Shiroko, tutto in un momento in cui lei ne aveva bisogno. Il discorso che fa denota anche che Kenkuro possiede grande capacità di pensiero e una mente aperta. Inoltre mi è parso di capire che abbia ancora dei segreti sul suo passato, qualche "scheletro nell'armadio", e se c'è una cosa che mi piace sono i personaggi con alle spalle tanti intrighi e misteri, incesti familiari nell'albero genealogico, affari sporchi su cui gli antenati hanno costruito la ricchezza con cui ha vissuto... Okay, no, fermatevi a misteri. xD
    Comunque è davvero un bel protagonista, complimenti, Mikkun. ^-^
    Shiroko. Anche lei, come Kenkuro, è un personaggio con spessore e ben caratterizzato. La ragazza è affetta da albinismo ed eterocromia allo stesso tempo, e a causa di ciò in passato è stata vittima di derisioni ed isolata dal gruppo, restando senza amici. Insieme al protagonista e sperando che Ichiro si faccia da parte *evil face* è in grado di regalarci delle scenette molto dolci e carine. In quanto a Ichiro, be', anche il loro rapporto di amicizia mi piace, spero che duri. (E intanto si dà da fare con Kenkuro sul famoso tetto. ) Uh, giusto, il tetto! Come ha detto Virgola, è un classico degli shoujo. Potremmo dire che i tetti della scuola stanno agli shoujo come Shinichi sta a far schiattare la gente. :sisi:
    Bene, dato che, vista l'ora, sono un po' rimbecillito (più del solito, il che è grave), potrei anche aver dimenticato e dire qualcosa; in tal caso, domani sempre se non mi avranno già bannato aggiungerò qualcosa. Quindi, scritto questo commento (e avvenne così il primo ban di un Golden Member!) aspetto ansioso la versione illustrata. Touko, che i bambini che ho il presentimento tu abbia rapito aspettino pure di essere spupazzati, tu muoviti! :here: (Si scherza. xD)
    Ancora complimenti per il lavoro ben curato che hai svolto! :smile:
    Se continuo a coprirti di compliementi fai a meno di segnalarmi? :megusta:


    Edited by ~$imø - 18/4/2016, 01:31
     
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  8. Mikkun
     
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    CITAZIONE
    Errori grammaticali gravi non ce ne sono, dopo tutto usi word che te li corregge :3, però non ti corregge errori tipo:

    Me l'aspettavo, almeno sono pochi come hai detto te, felice che ti sia piaciuta :)
    Passiamo a $imø
    CITAZIONE
    Vorrei tanto vedere questa scena disegnata... Uh, aspetta, potrò farlo!

    Scusami, ma essendo una specie di light novel non avrà tutte queste illustrazioni, già avevamo deciso di farne due per questo capito quindi aggiungerne una terza sarebbe troppo, poi può essere che Touko abbia uno sfogo creativo e ne disegni tanti in una volta sola :pff:
    CITAZIONE
    Una cosa è certa: mandatemi anche a mangiare a Cucine da Incubo, ma non fatemi assaggiare mai una pietanza cucinata da Kenkuro. Mai! Gordon, la parola a te:

    Ma poverino :asd:
    CITAZIONE
    Awww... :shy: :shy: *occhi a cuoricino*
    Ehm... Sì, stavo dicendo: quanto sono carini? Fan di Kenkuro e futuri shippers della KenkuroXShiroko (mmh, devo trovare un nome a questa ship...) anche Obama è dalla nostra parte:

    È stato parecchio complicato questo discorso ma sono felice di come sia uscito fuori :sisi:
    CITAZIONE
    Scherzi a parte... Dopo questo commento a causa del quale tu e Touko chiederete un ordinanza restrittiva per questo topic e che mi porterà dritto al ban

    Ma dall'intero circuito di ForumFree, pensi da cavartela sono con il ban?!
    scherzo, è una frase che uso spesso anche io oltre ad Adam :pff:

    CITAZIONE
    Bene, dato che, vista l'ora, sono un po' rimbecillito

    Perché mai? È l'una :asd:
    CITAZIONE
    Ancora complimenti per il lavoro ben curato che hai svolto! :smile:

    Grazie tante, comunque
    stai attento, non sono così corrotto :shifty:

    Comunque ti ringrazio per questo tuo commento bibblico (forse anche più lungo del capitolo stesso :sisi: ) mi piace quando la gente nota ogni minimo dettaglio, grazie per la fiducia riposta e averla letta :)
     
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  9. ~$imø
     
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    CITAZIONE
    Scusami, ma essendo una specie di light novel non avrà tutte queste illustrazioni, già avevamo deciso di farne due per questo capito quindi aggiungerne una terza sarebbe troppo, poi può essere che Touko abbia uno sfogo creativo e ne disegni tanti in una volta sola :pff:

    Ah, capisco! Sì, difatti verrebbe una cosa troppo lunga per Touko. xD
    CITAZIONE
    Ma dall'intero circuito di ForumFree, pensi da cavartela sono con il ban?!

    Io spero di cavarmela solo con il ban. :rotfl:
    CITAZIONE
    Perché mai? È l'una :asd:

    Sono rincretinito di mio, arrivata anche solo l'una comincio a funzionare ancora di meno. Pensa che ieri non mi entrava in testa il nome di Kenkuro, dovevo sbirciarlo ogni volta. xD
    CITAZIONE
    Comunque ti ringrazio per questo tuo commento bibblico (forse anche più lungo del capitolo stesso :sisi: ) mi piace quando la gente nota ogni minimo dettaglio, grazie per la fiducia riposta e averla letta :)

    Mah, mi dicono che 39 pagine sono un po' tante da superare. :asd:
    Comunque figurati, mi fa piacere!
     
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    Mikkun, ma io sono seeeeeempre gentile con i commenti, com'è tutta questa sorpresa?

    CITAZIONE (~$imø @ 18/4/2016, 09:40) 
    Sono rincretinito di mio, arrivata anche solo l'una comincio a funzionare ancora di meno. Pensa che ieri non mi entrava in testa il nome di Kenkuro, dovevo sbirciarlo ogni volta. xD

    Simo, allora c'è qualcuno che è messo come me. Io avrò riscritto il commento dieci volte perché scambiavo Shiroko con Kenkuro e con quell'altro (non mi ricordo il nome, ma è il terzo incomodo, quindi con è importante) e poi mi uscivano dei nomi assurdi. A un certo punto avevo scritto addirittura "Shinkuru"...
    (poi io sono convinta che Simo vuole essere bannato per passare alla storia come primo golden member sulla black list)

    Comunque voglio augurare buona fortuna a Touko con le illustrazioni. Deve essere molto difficile disegnare un'intera scena. QUindi metticela tutta! :riot:
     
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  11. Mikkun
     
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    Ecco la prima illustrazione: quando Kenkuro scopre l'eterocromia di Shiroko
    P.S. L'illustrazione di questo capitolo doveva essere una all'inizio ma questa idea che ho dato a Touko l'ha ispirata ed è uscita prima
     
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  12. ~$imø
     
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    Ma che carina! :3 Ha anche la tipica aria romantica degli shoujo, con quelle... ehm, "bollicine"? xD Sì, insomma, quei particolari che Touko vi ha aggiunto. Ho fatto i complimenti a Mikkun e devo farli anche a te, Touko: l'illustrazione è molto bella e curata nel dettaglio, brava davvero!
    Continuate così tutti e due e ne uscirà fuori un lavoro davvero bello!
    CITAZIONE
    A un certo punto avevo scritto addirittura "Shinkuru"...

    "Shinkuru" è un nome perfetto per la ship! :sisi: Shiroko+Kenkuro=Shinkuro! (Mettiamoci la 'o' invece che la 'u' per restare più fedeli al nome.) Questa è semplice matematica! (No che non lo è. :asd:)
    CITAZIONE
    (poi io sono convinta che Simo vuole essere bannato per passare alla storia come primo golden member sulla black list)

    Mmh, non è brutta idea per far sì che il mio nome venga ricordato per sempre. :shifty:
     
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  13. Mikkun
     
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    Finché vi continua a piacere fate le ship che volete :xd:
     
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  14. Touko~
     
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    Mi scuso per il ritardo *fa un inchino*
    Grazie Simo >\\\<
    E grazie anche a Mikkun perché é lui che organizza tutto, che dà le idee e che ha una pazienza pazzesca :inchino:
     
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  15. Mikkun
     
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    Aggiunto il character design di Ikeda Sakiko (池田 咲子) nel post principale
    Realizzato da Touko~ :)

    Edited by Mikkun - 27/4/2016, 18:08
     
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97 replies since 22/3/2016, 20:54   2701 views
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